L’Irlanda tra stabilità e incertezza

Oggi in Irlanda si vota dopo lo scioglimento del parlamento il 3 febbraio da parte del Teoiseach (capo del governo irlandese) Enda Kenny.

La frammentazione politica, causata soprattutto dalle misure di austerità imposte dall’Unione Europea negli ultimi anni, sta mettendo pressione alla coalizione conservatrice-laburista che ha governato il paese negli ultimi 5 anni.

Come già successo in alcuni altri Stati membri, tra cui la Spagna e la Grecia, le misure restrittive europee hanno dato il risultato contrario a quello aspettato: l’avanzata dei partiti antisistema. Allo stesso modo in Irlanda infatti i sondaggi pubblicati dalle testate giornalistiche locali danno i laburisti e il Fine Gael ,conservatori, in forte calo, tanto da non riuscire a ottenere neanche il 50% dei seggi in parlamento e quindi allontanandoli dalla possibilità di governare con la maggioranza assoluta.

Le correlazioni con la situazione difficile creatasi in Spagna dopo le elezioni di fine dicembre sono evidenti. Anche in Irlanda esiste una componente antisistema della sinistra nazionalista,

sotto il nome di Sinn Fein, che sta togliendo terreno ai laburisti, schierandosi contro le imposizioni di austerità e riaffermando la sovranità nazionale.Se i sondaggi dovessero rivelarsi fondati il Sinn Fein potrebbe diventare una componente parlamentare molto scomoda per il governo, tanto da minare la sua stabilità.

A differenza del governo spagnolo, il governo irlandese è stato in grado di svincolarsi dal vortice degli aiuti internazionali, riuscendo quindi a placare una crisi economica che fino a pochi anni fa sembrava irrisolvibile. Ed è proprio questa la carta che Enda Kenny ha utilizzato durante tutta la campagna elettorale.

Tornando alle elezioni, il sistema elettorale irlandese è proporzionale con voto singolo trasferibile. È necessaria una chiarificazione di come funzioni questo sistema.

Il territorio nazionale è diviso in collegi in cui verranno eletti un numero prestabilito di candidati. Ogni collegio ha una soglia di voti necessaria per essere eletti. Ogni elettore ha il diritto di numerare sulla scheda elettorale i candidati per il collegio di appartenenza in base al gradimento.

Per l’assegnazione dei seggi si effettua un primo spoglio dove vengono eletti solamente quei candidati che hanno raggiunto la soglia con i voti del “maggiormente preferito”, ovvero un conteggio unicamente basato sulla prima scelta nella scheda. Tutti i candidati che riescono a raggiungere questa soglia al primo spoglio sono automaticamente eletti e i loro voti in eccesso, sempre rispetto alla soglia,
vengono ridistribuiti al secondo “maggiormente preferito” attraverso un secondo spoglio. Questa operazione viene effettuata finchè tutti i seggi di tutti i collegi non vengono assegnati.

Il motivo di questo sistema, apparentemente difficile da capire, è quello di limitare al minimo la quantità di voti non rappresentanti, ovvero tutte quelle preferenze espresse dai cittadini verso un candidato che però, pur avendo un numero consistente di voti, non viene eletto. Possiamo quindi dire che questo sistema è uno dei sistemi che rispecchia le scelte dell’elettore.

 

PER ULTERIORI APPROFONDIMENTI

  1. Per chi volesse c’è un articolo interessante sulla deregolamentazione del lavoro nell’UE sul sito “Etica Economica” scritto da Massimo De Minicis e che spiega, anche graficamente, alcune politiche economiche intraprese nell’ultimo decennio dall’Irlanda.http://www.eticaeconomia.it/la-deregolamentazione-del-lavoro-e-lindebitamento-privato-in-europa-una-correlazione-sospetta/
  2. Invece sul sito dell’ Irish Times potrete trovare un approfondimento maggiore su tutti i partiti (http://www.irishtimes.com/election-2016/the-parties) e sulle loro promesse elettorali (http://www.irishtimes.com/election-2016/party-promises)

 

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