Jeremy Corbyn e il socialismo in Gran Bretagna

Jeremy Corbyn durante un comizio nell'area di Manchester nel 2018
@Sophie Brown - Wikimedia Commons - License CC BY-SA 4.0

Jeremy Corbin, attuale leader del partito laburista, sta affrontando la peggior settimana da quando è stato eletto a causa della questione sull’antisemitismo. Le accuse sono arrivate dopo certe frasi di alcuni membri del partito storicamente vicini all’attuale leader laburista. Il voto delle amministrative del 4 maggio, in cui si deciderà anche il prossimo sindaco di Londra, potrebbe essere influenzato da queste dichiarazioni. Jeremy Corbin, anche se adesso è sotto accusa, è uno dei leader laburisti più amati dalla gente comune. Chi è Jeremy Corbin? Da che esperienze viene? Cosa simboleggia la sua leadership?

Jeremy Corbin nasce nel Nord di Londra da una famiglia di classe media, il padre era un ingegnere elettronico e la madre un’insegnante di matematica. Cresce e si forma nelle scuole indipendenti ed entra nei movimenti socialisti giovanili. I movimenti socialisti si formano e si costruiscono nelle strutture delle Trade Union, le grandi sconfitte nel testa a testa con la lady di ferro, Margaret Tatcher. Corbyn, dopo le grandi battaglie giovanili, si unisce al partito laburista, nella sezione socialista, e incomincia a fare politica diretta. Dopo essere diventato, nel 1983, il parlamentare di uno dei distretti di Londra, iniziò la militanza nel ramo dell’opposizione, che divenne ancora più dura quando il suo partito prese il potere e  Tony Blair venne eletto premier.

Durante il periodo del governo Blair fu la guida della sua opposizione, infatti divenne presidente del Comitato “No War” in Iraq e votò spesso contro il partito di governo. Le sue azioni però furono guidate da un’idea profondamente socialista, di stampo britannico, sconfitto dalla Tatcher nello scontro con le Trade Unions, ma mai totalmente annullato.

Le idee di uguaglianza e di lotta sociale sono sempre rimaste un fenomeno molto importante nell’anima della gente, in particolare in quegli uomini che si erano battuti per i diritti dei lavoratori. Il neo-liberismo del New Labour Party regnava nell’anima del partito, ma con il fallimento delle misure di Blair, la sconfitta di Ed Milliband nelle ultime elezioni qualcosa è cambiato. Qui il movimento di opposizione è riuscito ad unire l’anima del blocco e il movimento dei giovani inglesi che chiedono un cambiamento di rotta.

YouGov riporta in uno dei suoi ultimi sondaggi, che i giovani dai 18 ai 24 e dai 25 ai ai 39 tendono a riconoscersi nel socialismo. Questa richiesta viene portata avanti da tutti il movimento studentesco in tutto il mondo e proprio loro sono coloro che hanno portato Corbyn a leader del Labour Party.

Il movimento che ha spinto la candidatura del leader socialista è Momentum. Il gruppo è nato all’interno del vecchio partito socialista e poi è traslato nel Labour Party e si propone di cambiare totalmente la politica britannica. Queste sono le loro proposte

  1.  Redistribuzione della ricchezza
  2.  Trasformare l’obiettivo della politica, mettendo al centro le persone e il pianeta e non il profitto
  3. Porre fine alla discriminazione
  4. Aumento della spesa pubblica e il rifiuto delle misure di austerità
  5. Protezione dei lavoratori con la restaurazione della contrattazione sindacale
  6. Diritto alla casa

Questo movimento ha una fortissima attrazione sulle nuove generazioni di cittadini britannici, nati da famiglie immigrate ed è diventato fondamentale e di grande peso in tutte le grandi città inglesi. I disoccupati e i nuovi immigrati sono l’elemento con cui il partito laburista cerca di cambiare la politica.

Il gesto di rifiutare 30.000 sterline da parte di Mac Donald per la pubblicità alla  convetion laburista, è stata molto criticata dai membri del partito laburista, ma allo stesso tempo è stata vista dalla popolazione come un gesto di libertà dai poteri forti e ha alzato la fiducia che la popolazione ha in Corbyn. Proprio lo scorso mese la fiducia del leader laburista ha superato quella del premier Cameron. La questione dei Panama Papers fece grande scalpore e il leader laburista pronunciò un indimenticabile discorso in parlamento.

Questa settimana però il Labour Party è stato colpito dallo scandalo dell’antisemitismo. Tutto è iniziato quando una deputata laburista ha detto, in difesa dei palestinesi, che gli israeliani dovrebbero essere deportati negli Stati Uniti. Le parole “deportare” e “israeliani” hanno creato il panico. La deputata è stata sospesa e si pensava fosse tutto finito. Invece Ken Livingston, storico sindaco socialista di Londra, è andato in televisione a dire che Hitler era sionista (ramo radicale dell’ebraismo nazionalista). Questo ha portato ad uno shock totale. Corbyn ha dovuto sospendere, avviare la procedura di espulsione e aprire una commissione interna per analizzare questo problema.

Adesso l’accusa di antisemitismo viene usata dai parlamentari vicino a Blair per cercare di minare la strada intrapresa dal nuovo leader. L’ex primo ministro aveva commentato la vittoria di Corbyn nel 2015, definendola una grande sventura. Il partito laburista adesso è spaccato e, a pochi giorni dalle elezioni di Londra, potrebbe essere un problema per il candidato sindaco laburista, Sadiq Khan. Le prossime elezioni ci diranno quale sarà il futuro di Corbyn, ma non decideranno quello di Momentum.

 

 

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