SpiegamiRoma: Stefano Fassina

Immagine generata con supporto AI © Lo Spiegone CC BY-NC

In vista delle elezioni comunali del 5 giugno a Roma abbiamo incontrato il candidato Stefano Fassina durante uno degli appuntamenti della campagna elettorale. L’evento si teneva in un locale in zona Testaccio ed erano presenti molti giovani, tra cui alcuni candidati, che hanno parlato delle proprie esperienze e dei progetti che intendono portare avanti qualora venissero eletti.

Si è parlato molto di argomenti cari ai giovani quali la gestione di spazi di aggregazione, l’idea di una Roma come comunità, ossia come una città integrata, e l’importanza della cultura come motore di integrazione.

Abbiamo quindi deciso, in quanto studenti universitari, di concentrarci unicamente su quelle che possono essere le tematiche principali legate ai giovani e le proposte che ci possano permettere di comprendere come cambierà Roma qualora venisse scelto questo candidato:

 

  • Se venisse eletto alle comunali pensa che il comune potrebbe creare delle iniziative di accesso ai luoghi di cultura e creazione di banche dati relative a musei, biblioteche… al fine di facilitare l’accesso alla cultura per gli studenti e renderli più partecipi?Per anni si sono sostenuti solo i grandi eventi. Teatri pubblici chiusi, cinema trasformati in grandi magazzini, esperienze di auto-organizzazione culturale smantellate, in particolare negli spazi occupati.
    È necessario invertire radicalmente la tendenza, innanzitutto riconoscendo l’utilità delle esperienze di auto-organizzazione che producono cultura, specie nelle periferie. È un riconoscimento che non dovrà avere carattere meramente formale, ma dovrà tradursi in un sostegno permanente da parte dell’Amministrazione. Il Comune dovrà non solo mettere a disposizione parte dei suoi spazi, ma dare sostegno alle esperienze che svolgano una riconosciuta funzione di emancipazione e di aggregazione sociale.
    Quanto alle biblioteche, vedo due priorità, oltre a un adeguato finanziamento:
    La prima sta nella loro redistribuzione. Interi quartieri periferici dispongono a malapena di una struttura, a differenza del centro, dove invece se ne contano a decine.
    La seconda ha a sua volta carattere strutturale: ritengo infatti necessario elaborare un “piano regolatore” dei servizi culturali e bibliotecari che, potenziandoli, metta fine a disfunzionalità e carenze che sono oggi sotto gli occhi di tutti. In esso, sarà naturale prevedere banche date aggiornate e fruibili per ciascun settore dei siti e delle attività culturali capitolini.
  • Anche se non è strettamente competenza del comune cosa farete per promuovere tematiche e sollecitare iniziative presso la regione a favore di bandi comunitari per gli studenti?

    Qualora la Regione non sfrutti adeguatamente le possibilità offerte dai bandi comunitari, penso che il Comune possa e debba suggerire i termini di una corretta soluzione del problema, sempre nel rispetto della reciproca autonomia. Su questa come su altre materie, il dialogo tra istituzioni è fondamentale per la garanzia dei diritti dei cittadini interessati, in questo caso degli studenti.
  • Avete pensato di stipulare dei Protocolli di intesa con le università per poter inglobare gli universitari in vari progetti pilota come ad esempio progettazioni di opere pubbliche?

    Ci siamo spinti oltre. Pensiamo che il rapporto tra Roma Capitale e i suoi poli universitari debba perdere il carattere dell’occasionalità che oggi lo contraddistingue. L’interlocuzione con i luoghi del sapere e della ricerca deve infatti essere sistematica. È impensabile che una città come Roma non valorizzi l’enorme potenzialità della sua popolazione universitaria, a cominciare dal suo coinvolgimento nella vita civile della Capitale. A questo fine, possono essere uno strumento prezioso anche protocolli di intesa che consentano agli studenti di essere protagonisti di progetti pubblici di riqualificazione, valorizzazione e innovazione . Vorrei però, una volta eletto, discutere del mezzo migliore per raggiungere il risultato con i diretti interessati: studenti, docenti universitari, operatori comunali. Con loro troveremo la via migliore per far sì che le giovani intelligenze che vi studiano, facendo degna esperienza, aiutino Roma a rilanciarsi.
    Non dimentichiamo, infine, che il Comune potrà svolgere una seria funzione di concertazione tra mondo della ricerca e imprese. L’Amministrazione dovrà  facilitare il trasferimento delle conoscenze e dei risultati della ricerca scientifica dall’Università al tessuto produttivo, stimolando innovazione e nuova occupazione. È in questo quadro che va letta la nostra volontà di creare un clima favorevole all’innovazione, che metta a disposizione servizi pubblici di sostegno alle start-up.
    Il Comune dovrà infatti interagire con altre istituzioni per attrarre finanziamenti europei, nazionali e regionali, contribuendo a realizzare esposizioni ed eventi e creando uno sportello dedicato che accompagni sul piano burocratico la nascita delle start up, specie nella delicata fase di avvio.
  • Come pensa di gestire il problema dei trasporti che grava molto soprattutto sui più giovani che impiegano sempre più tempo a raggiungere le università per le varie falle nel sistema?In tema di mobilità abbiamo un progetto ambizioso, ma realizzabile: dimezzare, nell’arco dei cinque anni della consiliatura, il numero di mezzi privati circolanti in città. Riteniamo prioritario riorganizzare il trasporto pubblico intorno ai nodi ferroviari e metropolitani, razionalizzando i collegamenti e gli orari, aumentando la velocità media e i percorsi protetti, le corsie preferenziali e i parcheggi di scambio, la pedonalizzazione estesa, inclusa la liberazione dei Fori Imperiali.Innanzitutto, occorre definire interventi di breve periodo che aumentino in maniera sensibile la frequenza della metro. Contestualmente, dopo un approfondito dibattito pubblico sul percorso da costruire e sulla gara per scegliere la società di costruzione, bisogna completare la Linea C e prolungare le metro A e B, raccordandole e potenziando la rete ferroviaria e tramviaria esistente.
    La linea “C” è indispensabile per arrivare a costruire una rete di trasporti e per aumentare le aree pedonali del centro.
    La linea “A” dovrà essere prolungata, evitando speculazioni, fino al raccordo anulare, sia verso sud che verso nord.
    Anche per la linea “B” si deve, come prima tappa, raggiungere Casal monastero.
    Il potenziamento del trasporto pubblico può essere fatto con interventi di breve periodo a elevata efficacia: per attivare collegamenti tra le infrastrutture esistenti; per l’ammodernamento/ristrutturazione delle linee ferroviarie Roma-Ostia, Roma Nord e il raddoppio della frequenza da Lunghezza a Tiburtina.
    È poi decisivo puntare sulla riqualificazione di tutte le linee FM per rafforzare e costruire quattro passanti: da Fara Sabina a Fiumicino, da Formia alla Roma Nord (sfruttando la vecchia linea Tirrenica liberata dall’Alta velocità), da Civitavecchia a Guidonia e da Bracciano ai Castelli, in funzione della mobilità dell’area metropolitana, connettendo a queste, nella parte urbana, linee tranviarie ad alta capacità.
    A tal fine, occorre realizzare la linea tranviaria Saxa Rubra – Laurentina e quella Termini-San Pietro, oltre ai 3 grandi passanti tramviari: dall’Aurelia alla Prenestina, dalla via Nomentana all’attuale linea 8 (a cui all’altezza dell’Ospedale Forlanini dovrebbe essere aggiunta una diramazione fino a Corviale), dalla Colombo fino a Vigna Clara.
    In sintesi, per rendere l’aria respirabile e centrare l’obiettivo: 4 passanti ferroviari per i collegamenti con l’area metropolitana, 3 linee di Metro, 3 linee di tram.
    Non solo: nel nostro programma è previsto anche il Grab (grande raccordo anulare delle biciclette), assieme a provvedimenti risolutivi per i ciclisti: l’adeguamento di marciapiedi e incroci, l’istituzione di isole pedonali anche in periferia (nei luoghi di interesse commerciale), la creazione di corsie ciclabili protette sui percorsi più trafficati e pericolosi. Vorremmo infine sviluppare tre grandi percorsi ciclabili: la Roma-Ostia; la chiusura dell’anello ciclabile Stazione Nomentana alla Stazione Trastevere; il tragitto lungo le sponde del Tevere ricollegandosi ai progetti portati avanti dalla regione Umbria.
    Inutile aggiungere che i più giovani sarebbero i primi a beneficiare della realizzazione del nostro progetto.
  • Per quanto riguarda invece il problema degli alloggi? Come gestirete la situazione? Ci sarà un bonus per gli studenti fuori sede?Oggi gli studenti fuori sede e gli studenti romani che lasciano casa trovano alloggi a prezzi elevati, e sono spesso costretti ad alimentare il mercato degli affitti in nero.
    In tutta franchezza, non ho mai creduto all’efficacia dei bonus e in generale delle misure una tantum per la risoluzione dei problemi. Penso che il Comune debba invece destinare parte dei suoi immobili inutilizzati, come ad esempio caserme dismesse, a forme di cohousing regolamentato per gli studenti, garantendo accessibilità e migliore qualità della vita.

 

  • C’è sempre più disaffezione nei confronti della politica, in particolare da parte degli studenti e dei più giovani. Come pensa di poter colmare questo gap ed incrementare la partecipazione giovanile?Sono convinto che una delle cause di questa disaffezione sia la percezione diffusa di un’Amministrazione distante, chiusa, sorda a critiche e proposte. Uno dei punti a cui più tengo del mio programma, non a caso, è il “Dialogo sociale”.
    L’interesse verso la politica, cosa che vale in particolar modo per i ragazzi, può essere risvegliato attraverso il loro coinvolgimento diretto nella vita amministrativa della città.
    Il volontariato civico “latente” va promosso e organizzato in “Progetti di Partecipazione” (PdP) tra cittadini ed istituzioni di prossimità, rendendo semplice e certa la loro definizione, grazie anche alla figura di un Delegato alla Partecipazione da istituire in ogni Municipio. I promotori di PdP saranno semplici cittadini, studenti (tramite Istituti scolastici), associazioni senza scopo di lucro di utilità sociale, associazioni sportive, artistiche, di negozianti di singole vie, ecc. Occorre pubblicizzare la possibilità di presentare proposte di (PdP) per realizzare iniziative nuove o controllare il rispetto dei contratti di servizio (es. spazzatura e strade).
    Per realizzare queste iniziative si devono individuare degli spazi per la partecipazione anche utilizzando le scuole nelle ore pomeridiane oppure rendere disponibili, anche previo recupero collettivo, locali del patrimonio comunale.
    Si deve costituire l’Albo delle Associazioni con sede propria o operanti nel Municipio. Non solo un censimento, ma anche la costituzione di una rete di competenze sociali di prossimità, che possano interagire con i bisogni dei residenti e svilupparsi con progetti di gemellaggio con le parti meno centrali dei municipi o con quelli confinanti verso l’esterno della città.
    È mia intenzione favorire le “Feste della Partecipazione”: ogni prima domenica di Ottobre (o altra data) tutte le associazioni del Municipio organizzeranno una festa in una piazza, con banchetti per distribuire materiale, facendo brevi interventi per farsi conoscere, in un contesto di animazione e creazione di nuovi contatti per ampliare la rete di collaborazioni e iniziative congiunte.
    Naturalmente, altri validi mezzi di partecipazione attiva che dovessero essere proposti alla mia Amministrazione troveranno in me un interlocutore non solo attento, ma fermamente intenzionato a dar loro seguito.

 

Ringraziamo per la disponibilità e la pazienza Tommaso Sasso.

 

 

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