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Cambia vento nello Yemen?

La Porta dello Yemen nella città di Sana

@Dan - Flickr - License CC BY-SA 2.0

La silenziosa guerra in Yemen è a un punto di svolta: il 18 giugno scorso, ribelli Huthi e truppe filo-governative hanno scambiato circa 200 prigionieri nella città yemenita di Taiz, contesa dalle due parti. Le recenti conquiste dell’AQAP e dello Stato Islamico, hanno spinto le truppe filo-governative a cessare quasi del tutto i combattimenti contro i ribelli e a concentrarsi contro i fondamentalisti islamici, che minacciano gli Stati della penisola arabica. L’AQAP, Al-Qaeda in the Arabian Peninsula”, è un’organizzazione terroristica affilata ad Al-Qaeda, attiva in Yemen e in Arabia Saudita dal 2009. Recentemente ha ottenuto il controllo di intere aree della regione centro-orientale e organizzato numerosi attentati nella capitale Sana’a contro moschee sciite. Ma se da una parte i filo-governativi hanno allentato la pressione, dall’altra i membri della coalizione del golfo arabo, con l’operazione “Restaurare la speranza”, continuano i raid aerei nelle zone sotto influenza Huthi uccidendo per lo più civili.

Quali sono gli Stati che svolgono un ruolo centrale?

Resta comunque l’aspetto più negativo del conflitto yemenita, di cui nessuno sembra volersi prendere carico: come bloccare l’espansione della organizzazione terroristica jihadista AQAP, che approfitta della conflittualità tra le varie fazioni armate yemenite, con il rischio di estendersi nelle aree occidentali dell’Oman mirando a installazioni petrolifere. Gli Stati Uniti stanno però riuscendo a convincere gli Stati arabi a concentrare le forze contro i terroristi islamici invece che contro gli Huthi, avviando delle trattative. La tregua annunciata all’inizio dei colloqui di pace, sponsorizzati dall’ONU, ha smorzato i combattimenti, ma i negoziati  tra le due parti in Kuwait procedono molto lentamente.

La prossima settimana si incontreranno a New York il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman e il Segretario ONU Ban Ki-Moon per discutere delle violazioni della coalizione anti-huthi contro civili e bambini che l’Onu aveva denunciato in un report due settimane fa. Ai sauditi non era andato affatto giù l’inserimento del loro blocco nella blacklist delle Nazioni Unite (successivamente tolto) e avrebbero minacciato di non finanziare più i progetti dell’Onu se il loro nome non fosse stato cancellato dalla lista nera. Secondo questo dossier la coalizione araba avrebbe causato il 60% dei morti e dei feriti tra i bambini dall’inizio del conflitto yemenita, utilizzando anche armi bandite e non convenzionate.

Fonti e approfondimenti:

http://www.usnews.com/news/world/articles/2016-06-15/uae-declares-war-in-yemen-is-over-for-emirati-troops

http://www.huffingtonpost.com/entry/uae-yemen-war_us_57625382e4b05e4be860eaec

http://www.aljazeera.com/news/2016/06/uae-war-emirati-troops-yemen-160616044956779.html

http://www.reuters.com/article/us-yemen-security-emirates-idUSKCN0Z20HU

http://www.ibtimes.co.uk/yemen-uae-intervention-saudi-coalition-against-houthi-rebels-practically-over-1565780

http://sputniknews.com/middleeast/20160615/1041406863/uae-withdraw-yemen.html

https://www.washingtonpost.com/news/checkpoint/wp/2016/06/17/u-s-special-operations-forces-shift-to-long-term-mission-in-yemen/

http://edition.cnn.com/2015/03/25/middleeast/yemen-unrest/

http://english.alarabiya.net/en/News/middle-east/2015/03/26/GCC-states-to-repel-Houthi-aggression-in-Yemen-statement-.html

http://english.alarabiya.net/en/News/2016/06/18/Yemen-foes-swap-prisoners-in-Taez-battleground.html

https://www.washingtonpost.com/news/checkpoint/wp/2016/06/17/u-s-special-operations-forces-shift-to-long-term-mission-in-yemen/

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