Brexit blocca l’espansione cinese in Europa

@LoSpiegone

Le relazioni tra Regno Unito e Cina hanno radici molto lontane. Le loro relazioni sono prettamente economiche, soprattutto dopo l’entrata della Gran Bretagna all’interno dell’Unione Europea nel 1975. Infatti, per la Cina popolare la possibilità di avere un alleato forte come quello inglese all’interno di una delle zone economiche più importanti del mondo è un privilegio e un’opportunità.

Le relazioni di amicizia tra i due governi si sono intensificate durante l’autunno dello scorso anno. Infatti, durante i mesi di ottobre e novembre ci sono state più visite nei rispettivi Paesi per consolidare l’interconnessione tra le due economie. La visita di Xi Jinping in territorio inglese con David Cameron è sicuramente la più importante di tutte. L’obiettivo principale era quello di assicurarsi l’appoggio inglese ai cinesi nelle discussioni all’interno delle Istituzioni Europee.

Il sogno cinese era quello di avere delle forti agevolazioni di libero commercio con l’Unione Europea e il suo cavallo di troia perché questo potesse succedere era proprio il Regno Unito. In cambio erano stati promessi ingenti investimenti cinesi in territorio inglese. Dopo il voto del 23 giugno però la situazione cambia drasticamente anche su questo fronte. Gli investitori cinesi stanno perdendo sempre più interesse nell’investire capitali e ingenti ricchezze in un territorio che non ha più nessun tipo di appeal perché si allontana dall’obiettivo principale del governo comunista. Dall’altra parte il Regno Unito ha perso la sua grande possibilità di poter essere il perno centrale di un accordo e un passo economico fondamentale per l’interconnessione tra Cina e Unione Europea. Questa possibilità oggi non sembra più essere possibile perché gli altri due partner economici cinesi, ovvero Germania e Francia, hanno meno interessi degli inglesi a far concludere un trattato di libero scambio tra le due zone, Europa e Asia.

Dall’altra parte il Regno Unito ha perso la possibilità di sfruttare l’Unione Europea per rinforzarsi anche all’interno del panorama economico e politico della zona euro. Infatti riuscire a portare un partner come la Cina all’interno di una relazione economica di libero scambio avrebbe dato il via a una rivoluzione dell’ambito degli assetti mondiali sotto molti punti di vista. Oggi il più grande partner con cui l’Unione Europea si deve confrontare sono gli Stati Uniti d’America. Questo rapporto però sembra essere diventato per noi europei troppo stretto e a volte caschiamo nella trappola della subordinazione alla potenza americana (il progetto del TTIP è un elemento che evidenzia questa subordinazione). Il progetto di espansione a Oriente può garantire la grande possibilità di spostare nuovamente gli assi geopolitici verso una direzione favorevole alla nostra Europa. 

La Cina quindi ha perso molto da questo voto, tanto che le reazioni dei giornali, dei diplomatici e dei dirigenti del Partito Comunista della Cina sono state tutte molto negative. Le visite di Xi in Europa e le discussioni con David Cameron non sono bastate a far cambiare idea agli inglesi sul proprio voto. Ora la strada è sempre più in salita per la Cina che vorrebbe approdare in un territorio, quello europeo, che ha sempre più interrogativi sulla sua futura capacità di gestire l’area economia, politica per poter comprendere quali possibilità geopolitiche potrebbero farla diventare grande. 

 

Fonti e approfondimenti 

http://www.theguardian.com/politics/2016/jun/30/china-britain-and-brexit-vote-to-leave-eu-robs-golden-relationship-of-its-lustre

https://www.washingtonpost.com/world/asia_pacific/with-brexit-china-could-be-losing-its-best-friend-in-the-eu/2016/07/01/1d5de592-3ed2-11e6-9e16-4cf01a41decb_story.html

http://thediplomat.com/2016/06/post-brexit-what-are-the-geopolitical-and-economic-consequences-for-asia/

http://thediplomat.com/2015/10/is-this-how-chinas-currency-will-make-its-mark-on-the-world-stage/

 

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