I volti (non troppo) nuovi del Congresso del Partito Comunista cinese: gli identikit dei favoriti

All’avvicinarsi del XIX Congresso del Partito Comunista cinese, che si terrà il prossimo 18 ottobre, sono molte le sorprese che attenderanno quanti osservano con interesse l’evoluzione della politica di Pechino. Se una certa ombra ancora aleggia sulle tematiche, e sui toni con cui esse verranno affrontate, nel prossimo incontro del Partito, non pare vi siano dubbi circa un “avanzamento di carriera” di alcuni uomini chiave del circolo più vicino a Xi Jinping. La principale preoccupazione degli analisti risiede nel fatto che i probabili futuri membri del Politburo sono figure piuttosto nascoste all’opinione pubblica internazionale. In altre parole, una volta che costoro avranno raggiunto posti chiave, non è del tutto prevedibile il loro peso specifico nelle politiche che Xi Jinping realizzerà nel prossimo quinquennio.

In attesa di sviluppi più certi, e di possibili conferme e smentite, analizziamo alcuni dei profili più interessanti.

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Li Zhanshu

Li Zhanshu è l’attuale Direttore dell’Ufficio Centrale del Partito Comunista Cinese. Classe 1950, Li nasce in una famiglia di tradizione fortemente comunista. In occasione della Rivoluzione Culturale, la sua brillante carriera da studente subisce un contraccolpo: solo nel 1971 riprenderà, infatti, gli studi superiori. L’anno della svolta è il 1975: Li entra nelle sfere del Partito, manifestando da subito segni di insoddisfazione per la potente burocrazia interna. L’interesse che i ranghi superiori avevano verso il giovane Li, lo portano a raggiungere la carica di Segretario nel distretto Wuji sin dal 1983. La sorte volle che suo omologo e vicino fosse Xi Jinping: l’apprezzamento tra i due è, dunque, di vecchia data, e basato su comuni esperienze e simile background.

Nel 2003 riceve l’incarico di governatore della provincia di Heilongjang, caratterizzata da una profonda depressione economica e da continui disordini sociali. Il trasferimento ha il sapore di una ritorsione per le sue critiche, non velate, verso l’establishment del tempo. Nonostante le difficoltà, Li fa mostra di tutto il suo talento, garantendo alla Provincia un rapido incremento economico. Ad ogni modo, il terreno non era ancora pronto per la sua ascesa: in prossimità di quello che sembrava l’anno del ritiro dalle scene politiche per ragioni di età, Li è inviato come segretario di partito a Guizhou, la più povera delle provincie cinesi. Nel 2012, tuttavia, qualcosa cambia: l’ascesa di Xi porta Li alla ribalta della politica nazionale, con il conferimento dell’importante incarico che tuttora ricopre. Nel 2015, Xi lo invia come personale rappresentante a Mosca, per un importante incontro con Vladimir Putin. Nel 2017 è presente al meeting tra Xi e Trump. In estrema sintesi, l’ascesa di Li Zhanshu, anche in termini di visibilità pubblica, non ha avuto eguali nella storia recente della Cina.

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Xia Baolong

Xia Baolong, secondo indiscrezioni, potrà accedere all’importante direzione della Commissione che si occupa degli Affari politici e legali. All’età di 64 anni Xia ha già avuto importanti incarichi politici nel Zhejiang, dove ha lavorato, in divere vesti, per oltre dieci anni. La sua posizione di membro della Commissione Centrale del Partito sin dal 2012 è un chiaro segno della volontà di Xi di avvicinare il più possibile i suoi più fidati colleghi nella gestione delle prossime sfide. Secondo molti analisti, i due condividerebbero l’approccio duro verso la società civile ed i dissidenti, caratteristica particolarmente apprezzata da Xi Jinping. In particolare, a seguito della visita di Xi a Wenzhou, la città nota come Gerusalemme cinese, Xia sarebbe stato incaricato dal Presidente di provvedere alla demolizione delle chiese illegalmente costruite in tutta la regione. Nel 2017 è stato nominato vice-direttore della Commissione sulla protezione ambientale e sulla conservazione delle risorse dell’Assemblea nazionale del Popolo.

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Cai Qui

Cai Qui è stato recentemente nominato a capo del Partito Comunista Cinese di Pechino. All’età di 61 anni, Cai ha un accesso quasi garantito al vero centro di potere del Partito, che si potrà concretizzare solo al termine del Prossimo congresso. Il legame tra Cai e Xi è di vecchia data. Dal 2002 al 2007, Cai ha infatti lavorato nell’ambito della Prefettura della provincia di Zhejiang, in cui Xi era leader di Partito. Xi avrebbe, dunque, ancora una volta puntato sui rapporti di amicizia precedentemente intessuti per stabilizzare l’attuale ed il futuro scenario della politica cinese. L’amicizia tra i due è stata particolarmente benefica per Cai, il quale ha ottenuto nell’arco di soli 8 anni, cinque promozioni di grande rilievo. Particolarmente noto per la sua attenzione ai nuovi social media, ed in particolare Weibo, avrebbe suggerito ai politici a lui vicini di interagire con gli utenti di internet al fine di incoraggiare la trasparenza nella gestione politica. Ciononostante, a partire dal 2013, data del suo trasferimento a Pechino, per espressa volontà di Xi, ha abbandonato ogni contatto web e si è dedicato in via esclusiva alla Commissione di sicurezza nazionale, di cui è stato nominato responsabile.

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Ying Yong

Ying Yong, classe 1957, è l’attuale sindaco di Shanghai. La sua carriera, a confronto con quella di altri eletti di Xi, è piuttosto diversa. Nel 2006, infatti, è stato nominato presidente dell’Alta Corte della Provincia di Zhejiang. Un background, dunque, più giuridico che politico. Le grandi doti di Ying, trasversalmente riconosciute dalle varie correnti del Partito, lo hanno rapidamente portato a svolgere lo stesso incarico, ma nella città di Shanghai. Un evento piuttosto insolito ha avuto luogo nel settembre del 2016, quando gli è stato affidato il ruolo di vice-sindaco della città, accanto a quello di membro del comitato permanente della municipalità. Secondo i principali analisti, tale sovrapposizione di cariche deve necessariamente ricollegarsi al sempre più stretto legame con Xi, il quale avrebbe fortemente spinto verso la carica di sindaco di Shanghai, che ricopre solo a partire dallo scorso gennaio. Un trampolino di lancio, dunque, per la futura carriera negli organi di Partito, cui egli non velatamente ambisce. Non di secondo piano le relazioni internazionali che ha curato come vicesindaco, essendo presente nella delegazione di Shanghai che si recò a Londra negli scorsi anni.

Come facilmente intuibile, ciascuno dei profili delineati ha un contatto diretto con Xi Jinping, legato a fattori politici o di amicizia costruita in tempi non recenti. Quanto ciò basti a garantire a ciascuno una sicura promozione verso gli organi centrali di Partito non è semplice a dirsi. E’, tuttavia, immaginabile che il quadro probabilmente disegnato da Xi, volto a circondarsi da fedelissimi, includa la presenza di molti di costoro.

 

 

Fonti e Approfondimenti:

http://thediplomat.com/2017/05/meet-chinas-emerging-number-2/

http://en.kremlin.ru/events/president/news/54381

http://www.scmp.com/news/china/policies-politics/article/2090931/what-next-heavy-handed-cross-toppler-close-xi-jinping

http://www.scmp.com/news/china/policies-politics/article/2095930/beijing-mayor-cai-qi-officially-named-capitals-party

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