L’economia cinese è sempre più virtuosa

RMB
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La Conferenza Centrale per il Lavoro Economico è un incontro annuale che vede raggruppati più di duecento delegati provenienti dagli alti ranghi del governo e dell’economia cinese. Xi Jinping ha tenuto il discorso principale, unendo la parte politica ed economica della Cina e indicando la direzione verso la quale il Paese dovrà dirigersi nei prossimi anni. I temi principali sono stati la lotta alla povertà e quella alla corruzione, la prudenza in ambito monetario, così come la necessità di prestare molta attenzione all’ambiente come risorsa per uno sviluppo realmente sostenibile.

Il potere decisionale sulle misure economiche in Cina è delegato in via consuetudinaria al Primo Ministro. Così è stato negli anni ’90 con Zhu Rongji, nel primo decennio del XXI secolo con Wang; ma non si è verificato con Xi Jinping, il quale ha preferito rimanere il capo esecutivo del Piccolo Gruppo per gli Affari Finanziari ed Economici invece di cedere la delega a Li.  In questo senso il discorso tenuto da Xi ha ancora più peso e la sua figura è ancora più forte dopo la riconferma ottenuta lo scorso autunno durante il XIX Congresso del Partito Comunista Cinese e l’inserimento della sua personale teoria sul Socialismo con Caratteristiche Cinesi per una Nuova Era all’interno della Costituzione del partito.

I punti fondamentali

Nonostante i dibattiti della Conferenza siano segreti e le decisioni prese verranno rese pubbliche solo il prossimo marzo durante la seduta annuale dell’Assemblea Nazionale del Popolo, ovvero il Parlamento, dall’ Hotel Jingxi sono trapelati molti punti sullo stato dell’economia cinese.

Adottare una politica monetaria neutrale e prudente

Per assicurarsi una crescita permanente la Cina ha bisogno di controllare le proprie capacità economiche più di ogni altro Stato nel mondo. In questo senso l’immissione di moneta all’interno del sistema è una politica da valutare con estrema prudenza, al contrario di ciò che venne fatto dieci anni fa durante la Grande Recessione Occidentale. In quest’ultima occasione è infatti da ricordare come il governo di Hu Jintao approvò un pacchetto per stimolare l’economia cinese di $586 miliardi per allontanare i fantasmi di una crisi economica travolgente. 

Xi Jinping oggi ribadisce quindi la necessità di proseguire con prudenza e di rallentare l’offerta di moneta, così come di alzare gli standard per le concessioni di credito, i quali devono essere mirati a una crescita economica sostenibile e concreta.

Per dare ancora più credibilità e stabilità alla moneta cinese, il renminbi (RMB), questa dovrà essere mantenuta stabile nel mercato di scambio. Quindi il governo cinese non sta cercando di colmare il gap tra RMB e le due maggiori valute Occidentali (l’Euro e il Dollaro), ma anzi vuole consolidare la distanza, la quale è favorevole per il mercato di import-export e che quindi aiuta ad attirare gli investitori esteri.

Sviluppo del sistema abitativo

Il sistema abitativo cinese sta subendo dei forti scossoni oramai da anni. Guardando il grafico sviluppato dal The Economist è possibile vedere come i prezzi non solo siano aumentati, ma siano usciti fuori dai parametri di sostenibilità per la popolazione. La bolla edilizia nella Cina urbana è sotto gli occhi di tutti, quello che ancora non è chiaro è fino a che punto questa bolla potrà resistere e, soprattutto, cosa succederà una volta esplosa.

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Nel 2018 è previsto che le città di Pechino, Shanghai e Hong Kong saranno tre delle dieci città più costose al mondo, con Hong Kong prima. Per questo motivo il governo cinese ha bisogno di agire e le parole di Xi vanno in questa direzione, affermando che saranno prese delle decisioni per cui verrà incoraggiato sia l’acquisto che l’affitto delle case durante il 2018. Questo tema è di vitale importanza all’interno della Conferenza perché questa è stata seguita anche dai CEO delle “grandi quattro“, le banche più importanti in Cina e nel mondo. Tra queste spicca il nome della Banca Cinese per la Costruzione, seconda banca per capitale nel mondo e detentrice del più grande fondo cinese per la costruzione e la vendita di case.

Agenda 2020 per l’eliminazione della povertà

Uno degli obiettivi più ambiziosi di Xi Jinping è quello della lotta alla povertà e la sua completa eliminazione dalle aree urbane entro il 2020. La questione ovviamente è molto complessa e al suo interno bisogna risolvere questioni quali il sovraffollamento delle città costiere, la crescita di salari nelle zone urbane, la necessità di mantenere la disoccupazione a livelli bassi. Altre questioni più spinose quali lo status dei lavoratori migranti, l’accesso alle aree urbane dalle zone rurali e la riqualificazione delle aree periferiche e degradate delle città sono rimaste ancora inesplorate. 

L’aumento degli standard di vita negli ultimi venti anni è un dato di fatto. Nonostante i tagli al welfare degli anni ’90 e la sempre più feroce economia di mercato che ha portato alla crescita delle disuguaglianze tra i lavoratori pubblici e quelli privati, la Cina ha lavorato fortemente sulla diminuzione della povertà riuscendo a evitare una trappola di inefficienza che all’inizio di questo secolo spaventava il Politburo. 

Il China Dream, il sogno cinese che Xi Jinping ha inaugurato appena salito sulla vetta della politica cinese, è quindi il proseguimento della Società Armonica voluta da Hu Jintao e il suo obiettivo è proprio quello di ridurre l’ineguaglianza sociale all’interno delle città entro tempi brevi. Le televisioni di Stato e la stampa stanno facendo forte uso di questa retorica per far aumentare la visibilità dell’Agenda 2020 contro la povertà non solo a livello interno ma anche internazionale, dando quindi la possibilità alla Cina di crescere dal punto di vista della credibilità.

Questo video è stato rilasciato da CCTV English, l’emittente di Stato cinese in lingua inglese, il 1 gennaio 2018.

Aumento dell’import per un commercio più bilanciato

La Cina ha sviluppato un modello economico di forte export negli ultimi trenta anni, dovuto all’apertura economica del 1978 e alla seconda ondata di riforme economiche del 1995. Il comparative advantage che lo Stato asiatico ha ottenuto nei confronti del mondo è dovuto soprattutto alla differenza dei costi di produzione rispetto all’Occidente. Questo ha portato la Cina a essere rinominata “la fabbrica del mondo” e ad attrarre capitali da tutti gli angoli del globo, incrementando la sua produzione in maniera massiva. La povertà e il bassissimo potere d’acquisto dei cinesi fino agli ultimi anni hanno portato il Paese a produrre quasi unicamente per esportare in Paesi più ricchi e quindi a non destinare la produzione per i propri cittadini. 

Questo trend sta cambiando sempre di più negli ultimi anni e Xi Jinping ha affermato che la Nuova Era vedrà la voce import della bilancia commerciale della Cina crescere sempre di più. Questo significa che i cinesi sono pronti per fare uno degli ultimi passi per la loro integrazione nel mercato globale, ovvero passare da meri produttori per parti terze a essere produttori e importatori per il proprio mercato interno.

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Ed ecco che, nonostante non sia stata citata, la Belt and Road Initiative ritorna ad essere un pilastro intorno al quale l’economia cinese si sviluppa. La forza del BRI è quindi non quella di aver aperto nuove strade di commercio (che erano già presenti in passato e che vengono, attraverso le ultime iniziative, rafforzate fortemente) ma avere l’obiettivo di invertire la rotta nel commercio, passando da essere produttore passivo ad essere consumatore attivo. 

Il comparative advantage della Cina nei confronti del mondo sta diminuendo sempre di più grazie allo sviluppo di nuove economie, soprattutto nel Sudest Asiatico e in Africa. La Conferenza Economica ha quindi aperto ufficialmente un nuovo capitolo all’interno della storia economica del Paese, il quale non vuole farsi trovare impreparato quando i vantaggi di produzione a basso costo saranno svaniti e l’economia si dovrà basare completamente su un nuovo sistema. 

 

 

Fonti e Approfondimenti:

http://www.scmp.com/news/china/policies-politics/article/2124750/five-key-facts-about-chinas-economic-conference

http://www.chinadaily.com.cn/a/201712/21/WS5a3b77e5a31008cf16da2b28_1.html

https://www.economist.com/news/finance-and-economics/21694530-house-prices-are-soaring-big-cities-oversupply-plagues-much

Fai clic per accedere a dhi.pdf

China’s export-led growth model

 

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