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L’accordo commerciale UE-Messico è un messaggio chiaro a Trump

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No al protezionismo, sì a nuovi accordi di libero scambio. Messico e Unione Europea hanno raggiunto lo scorso 21 aprile un principio di accordo per la revisione del loro trattato commerciale, rimasto alla versione del 2000, e hanno riaffermato il loro impegno nel sostegno al libero commercio in contrapposizione con la dottrina Trump.

Tale annuncio arriva in un momento particolarmente ricco di eventi. L’accordo viene raggiunto infatti in piena rinegoziazione del North American Free Trade Agreement (NAFTA), voluta fortemente dal presidente statunitense, e dopo solo sei settimane dall’accordo raggiunto tra i paesi rivieraschi del pacifico (tra i quali il Messico) per l’avvio del Trans Pacific Partnership (TPP) senza gli Stati Uniti. In sostanza l’accordo è fortemente in controtendenza con la linea presa da Trump che da mesi fa tuonare i tamburi di una guerra commerciale tra Washington e Pechino forti come mai prima d’oggi si erano sentiti.

Il Messico è il 12° partner commerciale europeo con un volume di scambi che dal 2000 è cresciuto del 148%, il valore del commercio con il paese latinoamericano vale per l’UE un attivo di €14,1 miliardi in beni e €4,8 miliardi in servizi. La mole di investimenti diretti esteri è di €137,3 miliardi da parte europea e di €42,3 miliardi da parte messicana.

Il Messico, secondo partner commerciale sudamericano dopo il Brasile, è stato il primo paese latinoamericano a firmare un accordo con l’UE nel 1997, entrato poi in vigore nel 2000. L’accordo firmato lo scorso 21 aprile va ad aggiornare e rafforzare quello firmato 21 anni fa.

Servizi

Il nuovo accordo garantisce un più facile accesso al mercato nei settori della finanza, delle telecomunicazioni, dei trasporti, del mercato digitale e delle spedizioni. Inoltre vengono riconosciute le qualifiche per alcune professioni regolamentate come architetti, avvocati, ingegneri e ragionieri.

In generale vale il principio del trattamento nazionale, pertanto il governo messicano si impegna a trattare gli operatori europei così come tratta quelli nazionali nel regolare il proprio mercato. Precedentemente all’accordo il governo aveva comunque già varato una riforma del settore dei servizi che apre i settori di energia, telecomunicazioni e servizi finanziari alle compagnie straniere.

Beni

L’accordo provvede all’eliminazione dei dazi doganali sui beni rimasti fuori dal precedente accordo, principalmente parliamo di cibi e bevande, la scomparsa delle barriere commerciali avverrà con gradualità nei 7 anni successivi all’entrata in vigore dell’accordo. Con particolare attenzione l’UE ha contrattato la protezione di 340 IGP, rendendo illegale la vendita di imitazioni dei suddetti prodotti in Messico.

Le barriere tecniche al commercio, ovvero tutte le normative tecniche che di fatto possono tradursi in limitazioni, vengono ridotte attraverso:

Appalti pubblici

L’accordo esistente permette già alle imprese europee di partecipare ad appalti del governo centrale messicano, il nuovo accordo introduce due novità:

Inoltre il governo centrale messicano si impegna a negoziare con gli stati federali l’accesso agli appalti sub-statali per le imprese europee.

Diritti Umani, sviluppo sostenibile e lotta alla corruzione

Il nuovo accordo è caratterizzato da un impianto molto innovativo, contiene infatti diversi impegni difficilmente rintracciabili in altri trattati commerciali come l’impegno a promuovere uno sviluppo sostenibile che tenga conto sia della crescita economica che dei diritti dei lavoratori così come dell’ambiente. Il Messico si impegna inoltre a fronteggiare la corruzione e a tutelare i diritti umani. Tali previsioni sono vincolanti per le parti così come ogni altro articolo del trattato.

Le parti si impegnano anche nella lotta al riciclo di denaro assicurando la conoscibilità di chi possiede un conto bancario e la possibilità di accesso alle informazioni per le autorità.
L’Unione Europea si impegna a continuare il suo supporto a progetti promossi da ONG per la tutela dei diritti umani ma anche per la coesione sociale e la sicurezza in Messico.

Particolare attenzione è riservata alla società civile (sindacati, gruppi per i diritti umani, associazioni imprenditoriali, università e centri di ricerca) che sarà maggiormente coinvolta nelle relazioni tra UE e Messico.

Il messaggio a Trump

Tanto a Bruxelles quanto a Città del Messico si spera che il nuovo accordo renda possibile una diversificazione commerciale, fine ultimo del governo Messicano in vista di una ipotetica rottura del NAFTA.

Tuttavia è doveroso riflettere sul fatto che da soli gli accordi commerciali di questo tipo non garantiscono automaticamente una minore dipendenza dai propri vicini. Il Messico è tra i paesi più aperti commercialmente con il resto del mondo, con ben 12 accordi che coinvolgono 46 paesi, ma comunque più dell’80% delle sue esportazioni restano dirette verso Stati Uniti.

La forza dell’accordo, oltre a migliorare, semplificare e rafforzare il commercio tra i due mercati, sta dunque tanto nella dimensione economica che in quella politica: viene intrapreso un percorso totalmente opposto a quello su cui intende proseguire Washington, che potrebbe ritrovarsi sempre più isolato nel suo cammino.

Il Messico dunque si presenta alla fase finale del negoziato sul NAFTA con un accordo con i partner pacifici e uno con i partner europei entrambi conclusi. Un ulteriore messaggio all’amministrazione Trump da parte di un paese che afferma la sua scelta a favore del libero commercio contro le fantasie protezioniste del vicino di casa.

 

 

Fonti ed approfondimenti:

http://trade.ec.europa.eu/doclib/docs/2018/april/tradoc_156755.pdf

http://trade.ec.europa.eu/doclib/docs/2018/april/tradoc_156756.pdf

http://trade.ec.europa.eu/doclib/docs/2018/april/tradoc_156759.pdf

https://elpais.com/economia/2018/04/21/actualidad/1524340031_137087.html

https://www.nytimes.com/2018/04/21/us/politics/mexico-european-union-trade-trump.html

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