Le università francesi in protesta nell’anniversario del ’68

La protesta delle università francesi
@manuel | MC, flick.com Licenza: CC-BY-SA

C’è un clima di tensione in questi mesi nel mondo universitario parigino e francese più in generale. All’origine di questa mobilitazione c’è la riforma dell’università, la «loi Vidal» promossa dal governo e sostenuta dal Presidente Macron, ma anche un certo spirito di ribellione e del «dover far qualcosa» dovuto al tanto sentito anniversario del Maggio ’68. Queste critiche e proteste si inseriscono in un contesto di avversione verso il Presidente stesso che, ad un anno dalla sua elezione a larga maggioranza, sembra perdere popolarità.

La riforma dell’Università: la loi Vidal

Lo scorso 8 Marzo è stata promulgata dal Presidente Macron la legge ORE (Orientamento e Riuscita degli studenti) presentata dalla ministra francese per l’Insegnamento Superiore, la Ricerca e l’Innovazione Frédérique Vidal. Oggetto principale nonché primo obiettivo della legge è di modificare l’accesso all’università attraverso un procedimento più selettivo, definito «processus qualitatif» dal Capo dello Stato. Proprio per questo è stata da più parti accusata di instaurare un sistema di sélection all’entrata. Questa legge permetterà a ciascun ente di fissare dei pre-requisiti per la scelta degli studenti, sostituendo l’attuale metodo del sorteggio ritenuto assurdo. In pratica saranno delle commissioni delle Università a valutare quali candidati siano in possesso di tali requisiti. Altro obiettivo della legge è quello di ridurre il tasso di insuccesso al primo anno di università. Secondo i dati forniti dal governo stesso sarebbe del 60% la percentuale degli studenti che non arriva a concludere il ciclo di studi.

Tale riforma prevede inoltre che un maggior impegno nell’ambito delle scuole superiori sia dedicato all’orientamento: una maggiore informazione sulle figure professionali, ma anche una maggiore conoscenza sui diversi settori e sulle diverse Università per orientare gli studenti ad una più consapevole scelta universitaria. È anche previsto che una commissione di professori ascolti gli alunni e ne tragga un parere, che verrà poi trasmesso alle istituzioni universitarie superiori.

Inoltre già a Gennaio una nuova piattaforma di ammissione all’università era stata presentata: si tratta di Parcoursup. Qui gli studenti liceali si troveranno ad esprimere le loro preferenze ed esso dovrebbe rappresentare uno strumento d’aiuto per la decisione in merito alle ammissioni. In pratica alcuni studenti vedranno immediatamente accolta la loro domanda, altri verranno messi in attesa. 

Le occupazioni delle università

Se i precedenti mesi hanno visto forme di protesta piuttosto limitate contro questa riforma, il mese di Aprile, ovvero ad avvenuta promulgazione della legge, ha visto un divampare di occupazioni nelle università francesi. Nel frattempo diverse università sono state evacuate, con l’intervento della polizia nazionale francese, su richiesta dei Presidenti delle università.

Proprio lo scorso mercoledì 2 Maggio il sito dell’Ecole normale supérieure di Paris è stato occupato. L’ENS è in realtà un ente con uno statuto molto privilegiato, ma il fatto di ricollegarsi al movimento nazionale di proteste è dovuto al suo legame col mondo universitario e alle future aspettative di insegnamento che coinvolgono gli studenti.  Questi hanno dichiarato di sentirsi toccati dalle riforme che coinvolgono il mondo universitario. Il primo ministro francese Edouard Philippe ha prontamente commentato con ironia tale protesta proveniente da questo Ente, dal momento che esso stesso si caratterizza per essere estremamente selettivo.

Nelle ultime settimane altri siti delle Università parigine sono stati evacuati. La polizia è intervenuta a Tolbiac,  appartenente all’Università Paris I, occupata dal 26 Marzo e diventato un po’ il simbolo della resistenza di queste proteste. Lunedì 30 Aprile è stata la volta del campus principale dell’Università Paris 3, occupato dal 9 Aprile. L’intervento dalle forze dell’ordine è potuto avvenire a seguito della richiesta del Presidente dell’Università, unico modo per cui le forze di polizia possano entrare all’interno dei siti.

L’Università  di Nanterre, anch’essa occupata dal 9 Aprile, ha invece più volte deciso di continuare l’occupazione. L’ultima assemblea generale di Mercoledì 2 Maggio ha deciso di continuare almeno fino a lunedì 7. Proprio in questa Università il Presidente Jean-François Balaudé, si è rivolto qualche settimana fa alla platea di studenti, cercando di aprire un dialogo. Il sito dell’Università di Nanterre rappresenta in qualche modo un simbolo, dal momento che proprio da qui iniziarono le proteste del ’68.

L’anniversario del ’68

Il 2018 è anche un anno particolare in Francia per il fatto che ricorre il cinquantesimo anniversario delle proteste del ’68. Numerose sono infatti le iniziative promosse per discutere di questo avvenimento e di cosa rappresentò a livello sociale e politico.

Il 22 Marzo 1968 proprio dall’Università di Nanterre, più nuova, aperta e sperimentale, ebbe origine il Movimento del 22 Marzo, precursore di quello che sarebbe poi diventato il Maggio ’68. Da lì, a seguito della chiusura dell’Università, le proteste si spostarono nelle strade del Quartiere latino parigino e in particolare alla Sorbonne. Alle proteste provenienti dal mondo universitario si unirono ben presto quelle del mondo operaio in un  contesto di ribellione generale nella V Repubblica del Generale de Gaulle.

Diversi collegamenti vengono fatti tra le due vicende, a partire dal fatto che anche nel caso del ’68 si ritiene che una riforma dell’università ne fosse all’origine. Si trattava del Piano Fouchet, allora ministro dell’Educazione nel governo Pompidou. Tuttavia viene anche sottolineata la netta differenza tra i due contesti storici. All’epoca dei fatti c’era la guerra del Vietnam, e il sentimento dilagante di antagonismo verso l’imperialismo americano. Il contesto sociale era profondamente differente e le proteste francesi, per quanto più violente e radicali, si inserivano in un contesto più generale di contestazione che, iniziata negli Stati Uniti, si diffuse in tutta Europa. Sebbene venga denominato il «maggio francese», le proteste durarono più mesi, rappresentando l’apice di quello che fu il Sessantotto.

 

Fonti e Approfondimenti:

http://www.lemonde.fr/campus/article/2017/08/31/les-60-d-echec-a-la-fac-masquent-une-realite-plus-complexe_5178801_4401467.html

https://www.lesechos.fr/politique-societe/dossiers/030822954066/030822954066-acces-a-luniversite-ce-qui-va-changer-2127300.php

http://etudiant.lefigaro.fr/article/parcoursup-selection-tirage-au-sort-ce-que-change-la-loi-vidal_8c8ff370-3e2a-11e8-bbee-4fbbaa28a7bb/

http://www.lemonde.fr/universites/article/2018/05/03/reforme-de-l-universite-normale-sup-a-paris-occupee-et-fermee_5293813_4468207.html

http://www.leparisien.fr/societe/universites-bloquees-le-site-de-censier-evacue-a-paris-30-04-2018-7690677.php

http://www.leparisien.fr/hauts-de-seine-92/nanterre-le-president-de-la-fac-jean-francois-balaude-est-venu-parler-aux-etudiants-19-04-2018-7672494.php

http://www.leparisien.fr/nanterre-92000/il-y-a-50-ans-la-fac-de-nanterre-allumait-l-etincelle-des-evenements-de-mai-1968-21-03-2018-7621851.php

http://www.leparisien.fr/hauts-de-seine-92/fac-de-nanterre-1500-etudiants-reunis-en-assemblee-generale-02-05-2018-7693632.php

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http://www.lepoint.fr/politique/macron-signe-en-direct-la-loi-sur-l-acces-a-l-universite-sa-7eme-loi-08-03-2018-2200880_20.php

http://www.leparisien.fr/nanterre-92000/il-y-a-50-ans-la-fac-de-nanterre-allumait-l-etincelle-des-evenements-de-mai-1968-21-03-2018-7621851.php

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tempo%20libero%20e%20Cultura/2008/04/sessantotto-maggio-francese-.shtml

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