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Le sfide internazionali del governo italiano: Medioriente e Mediterraneo

Immagine generata con supporto AI © Lo Spiegone CC BY-NC

Il nuovo governo si trova davanti delle sfide enormi da affrontare in un’area come quella del Medioriente e del Mediterraneo, che mai come adesso è in subbuglio e in sommossa. La questione dell’immigrazione, ma anche il conflitto israelo-palestinese e il trattato sul nucleare iraniano saranno tutti temi che prima o dopo arriveranno sulla scrivania del ministro Milanesi e del Presidente del Consiglio Conte.

I. Flussi migratori dal Nord Africa

La stabilizzazione della Libia è sicuramente uno dei fattori centrali in questa situazione. Bisognerà vedere se le aperture a Mosca arriveranno anche su questo fronte. Il governo precedente si è sempre schierato al fianco del Primo Ministro Serraj, definendolo l’unico leader nazionale. Il Generale Haftar però resta l’uomo di Putin e bisognerà vedere dove si porrà la nuova coalizione di governo. La vera sfida del governo Conte sarà quella di trovare le misure con il Presidente Macron sulla questione.

 

 

 

2. I rapporti con Tunisia e Algeria tra commercio e forniture di gas

I rapporti con Tunisia e Algeria saranno allo stesso modo un test di maturità per il governo. I primi scampoli di discussione non sono stati particolarmente promettenti, ma sono assolutamente vere le parole del Ministro degli Esteri tunisino, che ha ricordato come la Tunisia sia un importante partner commerciale italiano. Allo stesso modo l’Algeria sarà centrale soprattutto sul piano delle forniture di gas, ma qui ritorna la questione russa. Se dovesse riaprirsi un canale privileggiato con Mosca, sarà Algeri veramente necessaria per Roma?

 

 

 

3. Il conflitto israelo-palestinese

Il conto dei morti continua a salire giornalmente nella Striscia di Gaza. Il nuovo governo italiano dovrà decidere se aderire in modo attento alla linea dettata dall’Unione Europea o se farsi tentare dal seguire la strada di Trump, offrendo diretto supporto a Netanyahu, arrivando addirittura a spostare l’ambasciata a Gerusalemme. Seguire Bruxelles potrebbe comportare dall’altra parte un confronto duro, come il boicottaggio delle merci israeliane.

 

4. Che futuro per il conflitto siriano?

Molti si chiedono se sarà un fedele membro della NATO e di conseguenza sosterrà gli sforzi e gli eventuali interventi nel paese di Bashar Assad, o sarà un silenzioso supporter del Cremlino.

5. Il nucleare iraniano

Il primo non diprende sicuramente da una nostra decisione, ma va ricordato che, sotto il ministero di Emma Bonino, siamo stati i primi a parlare di contratti commerciali con Teheran. Molte nostre industrie e molte nostre banche hanno accordi e conti in banca con il governo iraniano. Come si porrà il governo su questo tema, chiederà anche per l’Iran l’abbassamento delle sanzioni come con la Russia? E come farà a relazionarsi con paesi fortemente islamici avendo al suo interno un partito come la Lega, movimento a trazione islamofobica?

6. Il caso Regeni

Gli ultimi governi hanno mostrato altalenanti attenzioni nella ricerca della verità sulla morte del ricercatore friulano e sarà uno dei banchi di prova più importanti. Il governo Conte potrebbe ritrovarsi o davanti alla soluzione del caso, dopo che gli investigatori egiziani hanno accettato di collaborare, o l’ennessimo passaggio a vuoto. L’atteggiamento che terrà il governo su questo tema sarà centrale per capire se andrà veramente allo scontro con un paese come l’Egitto, con cui vantiamo contratti energetici milionari, o se seguirà la via degli interessi nazionali.

 

Fonti e approfondimenti:

Istituto Affari Internazionali  –  Rapporto sulla politica estera italiana: il governo Renzi

Agenzia NOVA  –  Algeria-Italia: ministro Bouterfa, “scadenza contratti gas è un problema italiano”

Amnesty International  –  Dopo le uccisioni e i ferimenti illegali dei manifestanti di Gaza, necessario embargo sulle armi a Israele

Osservatorio di Complessità Economica  –  Tunisia

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