Il 7 ottobre si sono svolte le elezioni generali in Bosnia-Erzegovina, per il rinnovo dell’Assemblea Parlamentare e della Presidenza a livello statale e delle assemblee delle rispettive entità. Il sistema politico bosniaco è tra i più complessi al mondo e da tale complessità derivano tante delle difficoltà che il Paese sta affrontando dal 1995, lasciando ben poco spazio alla stabilità.
Il sistema politico bosniaco
Il sistema politico della Bosnia-Erzegovina deriva dagli Accordi di Dayton nel 1995, a conclusione del conflitto fratricida che aveva lacerato il Paese. Per comprendere a pieno il funzionamento del sistema politico bosniaco è necessario partire dal presupposto per cui esso è uno sistemi consociativi (o di power sharing) ancora in funzione in Europa e costituisce un caso studio in materia. Essi prevedono 4 caratteristiche fondamentali:
- Parità: i vari gruppi devono essere equamente rappresentati nelle istituzioni di governo e devono prendere le decisioni collettivamente;
- Sistema elettorale proporzionale: i rappresentanti dei vari gruppi devono essere eletti secondo un sistema di rappresentanza proporzionale;
- Autonomia: i vari gruppi godono di un forte grado di autonomia in settori quali quello educativo e culturale;
- Potere di veto: ogni gruppo può esercitare potere di veto qualora una decisione violi un interesse nazionale della propria comunità.
È ugualmente fondamentale ricordare che i gruppi che hanno diritto di condividere il potere sono stati definiti in anticipo (pre-determination) in sede costitutiva, invece che per libera scelta (self-determination). Chiaramente individuati nel Preambolo della Costituzione come “popoli costituenti”, essi sono rappresentati dalle tre etnie che durante la guerra si contendevano il potere: bosgnacchi (musulmani, circa 50%), serbo-bosniaci (ortodossi, circa 31%), croato-bosniaci (cattolici, circa 15%). Il Preambolo delinea anche una categoria residuale chiamata “Altri“, costituita da coloro che appartengono ad altre minoranze (in particolare Rom o Ebrei) oppure da coloro che scelgono di identificarsi con nessuna delle tre etnie principali, perché provengono da famiglie miste oppure perché desiderano identificarsi semplicemente come bosniaci.
Volendo facilitare ciò che era diventata una difficile convivenza tra etnie e al tempo stesso evitare che un’altra guerra scoppiasse in futuro, gli artefici dell’Accordo delinearono un sistema politico articolato su più livelli. In Bosnia esistono infatti ben 4 livelli di governo:
- Stato: livello centrale, dotato di un proprio apparato esecutivo, legislativo e giudiziario;
- Entità: la Federazione della Bosnia-Erzegovina (FBiH, a maggioranza bosgnacca e croata) e la Republika Srpska (RS, a maggioranza serba) costituiscono due livelli quasi-statali, anche se definiti in costituzione come semplici “entità”, ciascuna dotata di un proprio apparato esecutivo, legislativo e giudiziario;
- Cantoni: la FBiH è organizzata in 10 cantoni, alcuni a maggioranza bosgnacca (cioè musulmana), altri a maggioranza croata, altri ancora a composizione mista, e ciascun cantone è dotato di proprio apparato esecutivo, legislativo e giudiziario;
- Distretto di Brčko: distretto autonomo in una prima fase sotto l’amministrazione della comunità internazionale, anch’esso dotato di un proprio apparato esecutivo, legislativo e giudiziario.
Livello statale
Il Parlamento della Bosnia-Erzegovina è composto di due camere: la Camera dei Rappresentanti (camera bassa) e la Camera dei Popoli (camera alta).
La Camera dei Rappresentanti è composta di 42 membri, di cui 2/3 eletti dal territorio della Federazione e 1/3 da quello della Republika Srpska. I membri sono quindi eletti direttamente su base territoriale. La Camera dei Popoli è eletta in via indiretta e comprende 15 delegati, 2/3 provenienti dalla Federazione della Bosnia-Erzegovina (5 croati e 5 bosgnacchi) e 1/3 dalla Repubblica Srpska (5 serbi). I delegati croati e bosgnacchi della Federazione sono selezionati, rispettivamente, dai delegati croati e bosgnacchi della Camera dei Popoli della Federazione. Analogamente, i delegati della Repubblica Srpska sono selezionati dall’Assemblea nazionale della Repubblica Srpska.
A livello statale viene eletta anche una Presidenza, composta di 3 membri: uno bosgnacco, uno serbo e uno croato. I membri bosgnacco e croato sono eletti direttamente dal territorio della FBiH, mentre il membro serbo è eletto da quello della RS. Ogni votante è chiamato a votare uno solo dei candidati alla Presidenza. I poteri della Presidenza riguardano essenzialmente la politica estera, la nomina degli ambasciatori, la negoziazione e la ratifica dei trattati.
Anche il Consiglio dei Ministri, nominato dalla Presidenza, è ugualmente nominato in modo tale da rispettare le diverse quote etniche.
Le entità
Le due entità sono fortemente differenti fra di loro. Infatti, se da un lato la Federazione è altamente decentrata e organizzata in 10 cantoni, la Republika Srpska è fortemente centralizzata.
A livello istituzionale, nella Federazione esiste una Camera dei Rappresentanti (98 membri eletti direttamente) e una Camera dei Popoli, eletta indirettamente con lo stesso numero di componenti dei tre Popoli (17 ciascuno), i quali rappresentano i cantoni proporzionalmente alla popolazione. Il Presidente della Federazione e i suoi vice sono eletti indirettamente dalle due Camere del Parlamento e devono essere necessariamente di etnie diverse.
Anche la Repubblica Srpska ha un suo Parlamento costituito da due Camere: l’Assemblea nazionale (81 delegati eletti direttamente) e il Consiglio dei Popoli (con funzioni e poteri simili a seconda Camera della Federazione). Il Presidente e i vicepresidenti della Repubblica sono eletti direttamente, al contrario della Federazione.
In conclusione, il 7 ottobre gli elettori sono stati chiamati ad eleggere la Presidenza e la Camera dei Rappresentanti a livello statale, la Camera dei Rappresentanti della Federazione, l’Assemblea nazionale e il Presidente e i vicepresidenti della Republika Srpska, le assemblee parlamentari a livello cantonale, per un totale di 518 cariche elettive.
Fonti e Approfondimenti
Gavrić, Saša, Damir Banović and Marina Barreiro. The political system of Bosnia and Herzegovina. Institutions – actor – processes. Sarajevo: Sarajevo Open Centre, 2013.