Breve guida per le Midterm elections

Oggi è il grande giorno delle elezioni Midterm americane. A partire da questa notte daremo molte risposte ai dubbi che abbiamo tenuto nel cassetto nell’ultimo anno. Per arrivare preparati e per non lasciarvi senza guida in quello che sarà un evento alquanto caotico, cerchiamo di buttare giù una guida che vi dia più informazioni tecniche (orari, siti e informazioni varie) e vi ricordi tutti gli articoli che abbiamo fatto su questa tornata elettorale.

Vi ricordiamo che si vota per rinnovare l’intera Camera dei Rappresentanti e 33 seggi del Senato della cosidetta tipologia A. Le urne si sono aperte tendenzialmente intorno alle 8 del mattino in tutti gli Stati americani. Come si vedere in questa mappa, tolti il Kentuky, l’Indiana e la Florida, gli altri Stati chiuderanno i propri seggi intorno alle 8 di sera in base al proprio fuso orario (gli orari della mappa sopra sono tutti in base al fuso orario di New York).

Intorno a mezzanotte incominceranno ad arrivare i primi sondaggi e i primi risultati. In alcuni Stati il voto sarà elettronico e, di conseguenza, molti risultati ci perverrano quasi istantaneamente, dopo i controlli di sicurezza sulle schede madri delle macchine di voto e altre procedure. Tendenzialmente tra mezzanotte e le due del mattino avremo i dati più interessanti riguardo al Senato: si capiranno dei trend importanti e si potrà dare un’idea per la Camera dei Rappresentanti, che in molte parti del Paese sarà scrutinata solo il giorno dopo.


I Temi della campagna e gli Stati che abbiamo analizzato.

Le elezioni sono state decise con delle battaglie dure su alcuni temi classici e sulla figura del Presidente Trump. I Democratici e i Repubblicani arrivano in situazioni molto diverse alle elezioni. I Democratici sono sull’onda della Blue Wave, di cui molti non riescono a definire le dimensioni, l’unica cosa che sanno è che questo voto influenzerà a lungo i Democrats.

 

I Repubblicani invece vivono della presidenza Trump, sono molto cambiati dal 2016 e dovranno capire se riusciranno a difendersi in queste elezioni.  Le domande a cui abbiamo cercato di rispondere sono:

1) COME VA L’ECONOMIA DI TRUMP?

2) COME VANNO LE RIFORME DI TRUMP?

3)COME VA LA POLITICA ESTERA DI TRUMP?

Per analizzare anche le campagne interne per questo voto abbiamo scelto degli Stati campione su cui concentrarci: Nevada, North Dakota, Florida, Tennessee, New York e Vermont,  che abbiamo analizzato e che noi riteniamo più significativi sotto vari punti di vista.

In Nevada abbiamo analizzato la gara aperta per il seggio del Senato. La candidata democratica Jackie Rosen sfiderà il repubblicano Dean Heller per cercare di strappare uno Stato decisamente in bilico.

A New York abbiamo seguito la campagna per il governatore, che vedrà il già due volte governatore democratico Andrew Cuomo sfidare il giovane Repubblicano Marc Molinaro. Una sfida già quasi decisa in favore dell’incumbent, ma necessaria per capire la lotta tra i democratici di New York e il futuro dei Repubblicani negli Stati fortemente progressisti.

 

In Texas si svolge, invece, la sfida di cui si sta parlando di più, anche al di fuori degli Stati Uniti. Il giovane Beto O’Rurke sfiderà il senatore repubblicano, ed ex candidato alle primarie presidenziali, Ted Cruz. Qui la sfida non è solo per l’anima del Texas, che bisogna capire se sia ancora fortemente repubblicana o se sia cambiata, ma anche per il futuro dei Democratici da una parte e del cosidetto Tea Party dall’altra.

In Florida abbiamo guardato sia alla sfida per il Senato che alla sfida per il Governatore. Qui i democratici con i propri candidati Bill Nelson, incumbent per il seggio del Senato,  e Andrew Gillum, alla carica di governatore, cercheranno di strappare l’eterno swing State. I Repubblicani invece cercheranno di bissare il risultato del 2016 con Rick Scott, candidato a senatore, e Ron DeSantis come governatore.

 

In Tennessee abbiamo guardato alla corsa per il seggio del Senato. La Trumpiana di ferro Marsha Balckburn viene sfidata dal democratico moderato Phil Bredesen. Qui i democratici hanno la possibilità di scippare uno Stato da sempre repubblicano.

Gli ultimi due stati che abbiamo analizzato sono il Vermont e il North Dakota. Nel primo abbiamo analizzato la corsa a governatore, in cui Christine Hallquist (prima transgender a correre per un governatorato) sfiderà Phil Scott, e al seggio del Senato, in cui Bernie Sanders riproporrà la sua “left direction. Per il North Dakota abbiamo cercato, infine, di dare una lettura generale di uno Stato in cui i Democratici dovranno confidare nella Blue Wave.

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Qui altri nostri articoli che possono aiutarvi a capire cosa influenzerà il voto, da Black Lives Matter al caso Kavanaugh a vecchi commenti sulla politica americana.

https://lospiegone.com/2018/07/16/i-democratici-non-vinceranno-piu-al-centro/

https://lospiegone.com/2018/10/18/teachers-strike-2018-la-vittoria-di-docenti-e-studenti-in-oklahoma/

https://lospiegone.com/2018/10/27/il-caso-kavanaugh-spiegato-bene/

https://lospiegone.com/2018/10/16/roe-versus-wade-la-sentenza-che-ha-legalizzato-laborto/

https://lospiegone.com/2018/10/14/black-lives-matter-movimento-e-diventato-progettualita-politica-e-quali-sono-le-sue-ambizioni/

https://lospiegone.com/2018/10/08/black-lives-matter-nascita-di-un-movimento-tra-segregazione-razziale-e-spinta-al-cambiamento/

https://lospiegone.com/2018/08/06/ricorda-la-nascita-del-partito-democratico-1828/

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