CDU: la fine di un’era e la storia del partito

congresso cdu e storia del partito
JonasSchmidt1989 - Pixabay.com (CC-BY)

Nei giorni 7 e 8 dicembre 2018 si è tenuto ad Amburgo il 31° congresso del partito tedesco CDU (Christlich Demokratische Union Deutschlands). Questo appuntamento ha rappresentato uno spartiacque non solo per la storia del partito, ma anche per il panorama partitico dell’intera Germania, in quanto il fulcro dell’evento consisteva nell’elezione del successore di Angela Merkel, presidentessa del partito dal 2000.

Con il 51% dei voti espressi (517 su 999), è stata eletta Annegret Kramp-Karrenbauer, ex primo ministro del Saarland, il più piccolo Land tedesco.

Dopo diciotto anni di presidenza, lo scorso 29 ottobre, la cancelliera Angela Merkel ha reso nota l’intenzione di dimettersi dal ruolo di presidentessa del proprio partito. Le ragioni di questa decisione sono state presentate dalla cancelliera stessa all’indomani delle elezioni in Assia, che – con le precedenti elezioni in Baviera – hanno rappresentato per il partito nero (colore con cui si identifica la CDU) una significativa sconfitta.

In entrambi i casi, la riduzione del consenso nei confronti del partito cristiano-democratico (10% in meno in Baviera, 11,3% in meno in Assia) è un chiaro sintomo del malcontento e della necessità di cambiamento che la Merkel sembra aver riconosciuto, sottolineando l’importanza di dar vita a un nuovo capitolo della CDU in questo momento storico. Accanto a questi eventi più recenti e decisivi, un primo vacillamento della stabilità del partito è da individuare nelle elezioni politiche del 2017 – dove non si era raggiunta la maggioranza necessaria, ed erano inevitabilmente emerse divisioni interne al partito.

Nell’annunciare le dimissioni, la presidentessa della CDU ha evidenziato la passione con cui in questi anni ha tenuto le redini del partito, paragonando il rapporto con quest’ultimo a un matrimonio.

Pur avendo annunciato di abbandonare il ruolo di presidentessa della CDU, Angela Merkel ha dichiarato di non essere disposta a rinunciare all’incarico di cancelliera della Repubblica Federale di Germania; incarico, quest’ultimo, che manterrà fino alle prossime elezioni politiche, previste nel 2021. Questa decisione rappresenta un cambiamento di rotta per la tradizione politica tedesca che ha sempre visto la presidenza del partito e la cancelleria coincidere nella stessa persona. La scelta della signora Merkel è un rischio – a suo parere – necessario e giustificabile.

Storia e origini del partito

Gli ultimi diciotto anni della storia politica tedesca sono stati segnati dall’autorevolezza di Angela Merkel, che incarna in sé due primati: essere la prima donna a rivestire il ruolo di presidentessa della CDU, ed essere la prima donna cancelliera della Repubblica Federale tedesca.

Dunque, se Germania, CDU e Angela Merkel possono a volte sembrare sinonimi per l’influente ruolo che la cancelliera ha giocato sia per la propria madrepatria che per l’Europa intera, è interessante soffermarsi sulle origini del partito e sul percorso storico che lo ha caratterizzato.

L’Unione Cristiano-Democratica di Germania (CDU) nasce all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, sull’onda della fondazione in tutta Europa di partiti popolari volti alla diffusione di valori cristiani a tutti i livelli della società. Si pensi alla Democrazia Cristiana italiana (DC) nata nel 1943 o al Movimento Repubblicano Popolare francese (MRP) nato nel 1944. In linea con questi e molti altri partiti europei, la CDU vede la sua nascita nel 1945, ma è difficile indicare una data precisa di fondazione. Infatti, in diverse città tedesche iniziano a riunirsi gruppi cristiano-democratici indipendenti l’uno dall’altro.

È proprio da questa sua natura diffusa e non unitaria che la CDU prende la sua connotazione: il suo obiettivo originario è quello di riunire in un’unica unione le forze di orientamento cristiano nate sul territorio tedesco. Ciò che differenzia l’insieme di queste forze da altri partiti, come SPD e KPD, è l’assenza di legami con tradizioni politiche precedenti alla guerra e al nazionalismo.

In questo contesto frammentato anche dalla presenza delle quattro potenze occupanti, il primo evento utile per individuare gli albori della nascita della CDU è l’incontro di Godesberg, tenutosi tra il 14 e il 16 dicembre 1945. Il partito bavarese CSU non prende parte a questo incontro,  e ciò aiuta a comprendere il motivo per cui il partito, ancora oggi, opera autonomamente, nonostante sia molto legato all’altro partito cristiano, con il quale ha formato l’Unione CDU/CSU.

L’organizzazione strutturata della CDU si concretizza solo nel 1950, fra il 20 e  il 22 ottobre, quando viene convocato il primo congresso a Goslar: nel corso dell’evento, Konrad Adenauer viene eletto primo presidente del partito.

Il ruolo della CDU nella Germania divisa

All’indomani del secondo conflitto mondiale, tutte le forze politiche si trovano a fare i conti con la realtà postbellica tedesca. Tra i partiti si differenziano le diverse linee da seguire in relazione al futuro della Germania. Il presidente della CDU, nonché cancelliere tedesco, Adenauer, decide di accettare la divisione della Germania e di interessarsi alle questioni internazionali, tralasciando la possibilità di un dialogo continuo con l’Europa dell’Est – posizione invece appoggiata dalla SPD. A causa di questa decisione si creano dissidi e complicazioni inevitabili all’interno del partito. Inoltre, i due massimi dirigenti della CDU berlinese vengono destituiti dal governo sovietico per aver criticato alcune riforme agrarie. Questa opposizione dell’Unione Sovietica all’esistenza di un partito del genere favorisce la difficoltà di mantenere i legami tra le due parti del partito, che, dunque, vengono meno durante gli anni della guerra fredda.

Contemporaneamente, la CDU diviene il partito dominante della Germania Ovest, e fino al 1966 governa con la maggioranza assoluta. Nel 1966, per la prima volta, il partito cristiano-democratico è decisamente indebolito e deve scendere a patti con la SPD, dando vita a una prima grande coalizione. Una sconfitta ancora maggiore è rappresentata dalle elezioni del 1969, a seguito delle quali la CDU passa all’opposizione in un governo formato da una coalizione tra SPD e il partito liberale (FDP). Una nuova era per il partito nero inizia nel 1982, anno in cui le elezioni politiche portano alla formazione di un’alleanza tra la FDP e la CDU – presieduta da Helmut Kohl – che rimane al governo fino al 1998.

Periodo post-riunificazione

Il 1 ottobre 1990 si tiene il primo congresso del partito dopo la riunificazione della Germania, che porta alla fusione tra le due parti del partito. La figura di Helmut Kohl passa alla storia come il “Cancelliere dell’unità”, e il suo ruolo all’interno della riunificazione tedesca alimenta un’ondata di popolarità  del partito presso la popolazione.

L’euforia dura però poco. Dopo le elezioni del 1994, la CDU perde molta della sua popolarità – a causa di alcune linee politiche non accolte né dall’ex Germania dell’Est né dall’ex Germania Ovest – ma riesce, tuttavia, a vincere le elezioni. Risultato che non viene riconfermato nel 1998, quando i cristiano-democratici tornano ad essere il partito di opposizione per la seconda volta nella loro storia. Questa fase termina nel 2005, con le nuove elezioni federali che vedono come primo partito l’Unione CDU/CSU, la quale – non avendo raggiunto la maggioranza necessaria – è costretta a negoziare un governo di coalizione con la SPD. Questo governo è il primo ad avere come cancelliera Angela Merkel.

Linee guida del partito

Il primo programma politico della CDU risale al 1978, e individua i suoi valori fondamentali nella libertà, solidarietà e giustizia. In ogni caso, a differenza della maggior parte dei partiti, il partito cristiano-democratico non è mai stato caratterizzato da un programma ben definito, a causa della varietà di interessi e valori degli elettori a cui si appella. Se si vuole parlare di radici ideologiche della CDU bisogna fare riferimento a tre realtà: una liberale, una conservatrice e una cattolica.

Il consolidamento della CDU come “naturale” partito di governo ha fatto sì che, nel corso degli anni, essa stessa si sia adeguata alle esigenze di quest’ultimo, riuscendo spesso ad avere visioni condivise con i socialdemocratici, e addirittura anche con i verdi (che nelle ultime elezioni nei Länder hanno visto un incremento di popolarità da non sottovalutare). E’ in quest’ottica che si può inquadrare la decisione di Merkel  come un passo necessario per una nuova collaborazione e una più ampia Weltanschauung (concezione del mondo) – termine molto caro al partito cristiano-democratico sin dalle origini.

Fonti e Approfondimenti

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