Europa27: Italia

Immagine generata con supporto AI © Lo Spiegone CC BY-NC

Una settimana ci divide dal voto per le elezioni europee del 26 maggio, data cruciale per le sorti di 27 Stati membri, 28 Paesi e, allargando lo sguardo, per l’intero sistema di relazioni politiche internazionali. Oltre a decidere per i prossimi anni su svariate tematiche, l’assemblea parlamentare, che circa 400 milioni di cittadini europei andranno a eleggere, dovrà approvare il bilancio europeo e la nuova Commissione che avrà il ruolo di esecutivo comunitario. Una parte consistente della vita dei circa 510 milioni di cittadini europei – tra i quali gli italiani, con tutte le problematiche sociali ed economiche che vive il nostro Paese – sarà influenzata dal voto della prossima settimana.

Al di là dei sondaggi e della semplicistica narrativa apocalittica, le elezioni avranno due conseguenze: una sul piano nazionale, con la ridefinizione dei rapporti di forza tra gruppi politici e una sul piano europeo, con un possibile cambio di logiche rispetto alla consueta grande coalizione socialisti-popolari. Ciò sarà dovuto sia all’aumento delle forze cosiddette euroscettiche che dal consolidarsi di forze europeiste alternative.

In attesa del voto di domenica prossima, riassumiamo oggi i programmi dei principali partiti politici italiani.

Le priorità dei programmi

Lega-ex Europe of Freedom and Nations

Il punto centrale della proposta del Carroccio ruota attorno alla stretta sull’immigrazione. Questo tema ha portato a una solida alleanza con alcuni Paesi, fermo restando la mancanza di qualsiasi articolazione ulteriore rispetto alle modalità di implementazione a livello europeo. Sui vincoli di bilancio, Salvini è l’unico a proporre di rompere il vincolo del 3% del rapporto deficit\PIL: ancora una volta il fronte degli “alleati” non sembra disponibile a concedere flessibilità sui conti pubblici di un Paese pesantemente indebitato come l’Italia.

La flat tax si lega a doppio filo a questo tema in quanto il vincolo del 3% risulta il limite principale a tale riforma del fisco. Gli investimenti pubblici dovrebbero concentrarsi su grandi opere infrastrutturali, mentre ai sussidi andrebbero preferiti gli incentivi alle imprese; da questo punto di vista, la divisione con l’alleato di Governo risulta marcata se guardiamo rispettivamente all’atteggiamento del M5S su TAV e Reddito di cittadinanza.

Movimento 5 Stelle-ex Europe of Freedom and Direct Democracy

Sotto lo slogan #continuarepercambiare si racchiudono le proposte grilline per questa tornata elettorale. Lavoro, allentamento dei vincoli di bilancio e ambiente. L’articolazione vede un salario minimo europeo, lo stop all’austerity, il taglio degli sprechi e dei privilegi, la green economy e maggiori investimenti su startup e giovani. Su moneta unica e bilancio, il Movimento vorrebbe unire le due politiche in vista di trasferimenti fiscali dai Paesi a maggior surplus verso le economie più deboli, di una riforma del mandato BCE che comprenda crescita e piena occupazione e di un ruolo di prestatore di ultima istanza direttamente sul mercato primario dei titoli di Stato.

Gli investimenti in istruzione, ricerca, sanità e sicurezza andrebbero calcolati al di fuori dei vincoli di bilancio; inoltre i trattati andrebbero rivisti in direzione di una maggiore programmazione di politiche espansive. Sul fisco il programma grillino si pone in maniera dura nei confronti dei paradisi fiscali dentro e fuori l’Ue e apre a una tassazione europea sulle transazioni finanziarie. Le imprese che meritano sostegno pubblico, secondo il programma, sono quelle sostenibili sotto il profilo ambientale. Infine, è necessaria una direttiva Ue sui minimi salariali, una riforma della normativa sul gender-gap e sul congedo di maternità.

Partito Democratico-Progressive Alliance of Socialists and Democrats

Il PD ritiene che sia fondamentale investire per favorire la crescita attraverso un piano straordinario di investimenti per il lavoro, l’innovazione e la sostenibilità. Parallelamente, i democratici vogliono maggiore equità attraverso un salario minimo e una indennità di disoccupazione europea. Sul versante finanziario, è necessario portare il bilancio attuale al 1,3% del PIL, costituire un bilancio dell’eurozona e scorporare dal calcolo del deficit gli investimenti, a partire da quelli collegati alla progettualità europea. Lo strumento individuato sono gli Eurobond, emessi dalla BEI e acquistati dalla BCE e dagli Stati membri.

Fermo restando il taglio del cuneo fiscale sul lavoro e sulle imprese, un punto fondamentale del programma PD è la lotta al dumping fiscale tra Stati membri, inoltre i profitti delle grandi imprese multinazionali vanno tassati dove sono realizzati. Infine, il programma apre alla digital tax e all’aliquota minima europea sulle imprese al 18%. Vicino al programma 5 Stelle è la proposta del salario minimo europeo, da definire sulla base del dialogo tra parti sociali; è previsto, inoltre, un piano europeo per l’occupazione femminile e per la parità di retribuzione.

Forza Italia-European People’s Party Group

Forza Italia chiede più poteri al Parlamento europeo, che deve essere dotato del potere di iniziativa legislativa. Altra riforma proposta è la revisione del trattato di Dublino da accompagnare a un “piano Marshall per l’Africa”. Sul fisco, il programma di FI si concentra su maggiore flessibilità delle regole fiscali, in primis per tagliare le tasse sulle imprese e aumentare l’occupazione e sulla fine dell’austerità. Anche la BCE va riformata prendendo ad esempio la FED americana.

Come gli altri partiti anche FI vorrebbe lo scorporo degli investimenti infrastrutturali dai vincoli di bilancio e aggiunge la richiesta di semplificazione delle procedure per accedere ai fondi Ue. L’Unione Bancaria va portata a termine per agevolare l’accesso al credito alle imprese e per combattere più duramente i paradisi fiscali.

Fratelli d’Italia-European Conservatives and Reformists

Fratelli d’Italia si concentra sull’incentivare il Made in Italy e sulla lotta all’immigrazione. Stop all’austerity e, come già visto in tutti i programmi, revisione dei vincoli di bilancio riguardo gli investimenti. Parallelamente alla Lega, anche FdI propone una flat tax ma rimane profondamente contraria alla fatturazione elettronica e ai limiti all’uso di contante. Su fisco e lavoro, il programma propone il principio del “più assumi meno tasse paghi” in una dimensione nazionale e strutturale, non localizzata e temporanea, soprattutto per agevolare il Sud.

Più Europa-Alliance of Liberals and Democrats for Europe+En Marche

Infine, Più Europa propone maggiore integrazione politica ed economica a livello europeo con liste transnazionali, iniziativa legislativa al Parlamento europeo, istituzione di ministri europei ed elezione diretta del presidente della Commissione europea. Sul piano finanziario, l’Italia deve ridurre il suo debito per voltare pagina e riprendersi la credibilità interazionale che merita. Come? In primis attraverso tagli della burocrazia, delle spese pubbliche improduttive, la lotta all’evasione fiscale e abbassando la tassazione sul lavoro.

Il bilancio europeo deve essere raddoppiato e gli investimenti vanno scorporati dai vincoli finanziari nei bilanci nazionali. Le imprese che operano a livello europeo vanno tassate così da aggirare il dumping fiscale dei giganti del web. Sulla tassazione e i lavori a livello nazionale si propone la creazione di tax free zones e il raddoppiamento dei fondi per le imprese giovanili. Ancora sul lavoro e sul welfare, Più Europa propone un sussidio europeo contro la disoccupazione e contributi pensionistici riconosciuti a livello continentale.

Le previsioni

I seggi spettanti all’Italia sono 73, stando ai sondaggi la Lega risulterebbe primo partito attestandosi intorno al 30%, seguita dall’allegato di governo M5S che perderebbe lo status di primo partito scendendo al 23,5%. Il Partito Democratico sembrerebbe aver superato la soglia del 20% attestandosi al 21,2% immediatamente dietro i 5 stelle: obiettivo dichiarato dei Dem è superare i grillini. Forza Italia si attesta al 10%, seguito da Fratelli d’Italia al 5% che supererebbe così la soglia di sbarramento del 4%, diversamente da Più Europa che con circa il 3% non accederebbe alla ripartizione dei seggi. L’affluenza e il voto degli indecisi saranno, come sempre, fattori fondamentali per deviare le stime dei sondaggi.

Fonti e approfondimenti

Programma elettorale Partito Democratico, https://www.siamoeuropei.it/litalia-e-leuropa-sono-piu-forti-di-chi-le-vuole-deboli/

Programma elettorale Più Europa, https://piueuropa.eu/programma/

Programma elettorale Fratelli d’Italia, https://www.fratelli-italia.it/programma-europee/

Programma elettorale Movimento 5 Stelle, https://www.ilblogdellestelle.it/2019/04/il-programma-del-movimento-5-stelle-per-le-elezioni-europee.html

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