Il Partito Conservatore del Canada

Il prossimo 21 ottobre si terranno in Canada le 43° elezioni federali del Paese nordamericano. Trudeau, leader del Partito Liberale del Canada (LPC), cercherà di confermarsi per un altro quadriennio alla guida del Paese, ma dovrà guardarsi le spalle dal Partito Conservatore del Canada (CPC) e dal suo leader, Andrew Scheer.

In questo articolo, cercheremo di capire quali sono le posizioni politiche dei conservatori canadesi, e quali sono le loro possibilità di vittoria all’elezione generale.

Breve storia del Partito

Il Partito Conservatore del Canada è il principale partito di centrodestra della scena politica canadese. L’attuale forza politica nacque nel 2003 dall’unione di due partiti, Alleanza Canadese e il Partito Conservatore Progressista del Canada, con un processo politico lento, iniziato nel 1993, ma che alla fine diede i suoi frutti e riuscì nel suo intento. La storia dei conservatori comunque risale alle origini della nazione canadese, in quanto erede del Partito Liberal-Conservatore prima e del Partito Conservatore del Canada, di cui è omonimo, che operò nello Stato nordamericano fino al 1942.

Questi partiti, di cui gli attuali conservatori sono gli eredi, erano anch’essi tradizionalmente di centrodestra, caratterizzati da un’ideologia protezionista, antiamericana, imperialista e liberista in economia interna.

Wikimedia Commons

La fusione tra Alleanza Canadese e il Partito Conservatore Progressista avvenne per ragioni pragmatiche, in quanto i conservatori si trovarono in difficoltà, nelle tornate elettorali, anche a causa della frammentazione in più partiti. Prima del 2003, i conservatori erano stati al governo 15 volte nella storia canadese, sia come partito di maggioranza che di minoranza di diverse coalizioni governative, ma tra il 1993 e il 2004 subirono delle sonore sconfitte e occuparono sempre i seggi dell’opposizione, spingendo quindi le leadership dei due partiti verso l’unione delle forze. La fusione diede poi i suoi frutti, con il ritorno al governo nel 2006, in un esecutivo di minoranza.

Le posizioni politiche dei conservatori canadesi

Quello canadese è un partito conservatore di stampo tradizionale, la cui caratteristica principale è da sempre una linea politica estremamente moderata e liberale, come da manuale per un partito che si rifà ai tories. Tra i propri principi guida, in un documento sulle policy pubblicato nel 2018, il CPC mette in primo piano punti quali la protezione delle libertà individuali, la difesa della sovranità nazionale e del diritto di proprietà, la riduzione dell’intervento dello Stato in economia, il supporto alle forze armate: tutti temi che fanno parte del tradizionale ventaglio di proposte di un partito conservatore e liberale anglosassone.

Ciononostante, le cose hanno iniziato a cambiare, e a radicalizzarsi, nel 2017, quando il Partito Conservatore ha eletto come proprio leader il giovane rampante Andrew Scheer. Lo sfidante dell’attuale leader canadese Justin Trudeau alle prossime elezioni, infatti, ha avuto un’ascesa rapida che, oltre ad averlo portato in poco più di un decennio alla leadership del CPC, è stata anche caratterizzata da molte prese di posizione poco conformi alla tradizione moderata del partito di cui è ora alla guida.

Negli ultimi anni, Scheer e i suoi uomini si sono distinti per dichiarazioni molto forti e ammiccamenti a settori tradizionalmente più radicali di quelli tradizionalmente affini al CPC, soprattutto verso l’estrema destra dello spettro politico. Il legame coi gruppi e i settori di estrema destra bianca si sono rafforzati tramite la presa di posizioni dure su temi come l’immigrazione e i richiedenti asilo – da sempre cavallo di battaglia del Partito Liberale di Trudeau – o gli accordi commerciali internazionali – colpevoli, secondo Scheer, di intaccare la sovranità del Canada – portando avanti queste battaglie sempre in modo duro e distante dalla classica moderazione dei suoi predecessori.

Le possibilità di vittoria

Il Partito Conservatore, a meno di tre mesi dalla tornata elettorale, sembra avere solide chance di vittoria. La proiezione più plausibile è quella di un testa a testa con il Partito Liberale dell’incumbent Trudeau, che dopo un quadriennio politicamente solido si trova però costretto a rincorrere nei sondaggi.

Le proiezioni degli istituti demoscopici, infatti, danno per ora il CPC in vantaggio sull’LPC, anche se con un margine minimo (all’incirca del 2%). I conservatori sono davanti ai liberali dalla fine di febbraio, essendo arrivati anche a un margine del 7% a inizio maggio, ma negli ultimi tempi hanno visto la forbice diminuirsi. Con il CPC e l’LPC proiettati rispettivamente al 34,5% e al 32,3%, la distanza del terzo partito (il New Democratic Party, al 14,5%) sembra incolmabile.

Andamento dei sondaggi. Fonte: Wikipedia

La proiezione dei seggi dà quindi il Partito Conservatore a 149 e il Partito Liberale a 147 – un margine minimo e, soprattutto, suscettibile di cambiamento nelle prossime settimane. Le critiche su temi quali l’emergenza climatica e i legami con i suprematisti bianchi, unite alla ripresa di Trudeau in territori chiave come l’Ontario, che assegna ben 121 seggi dei 338 disponibili, stanno complicando la strada verso la vittoria del CPC.

Scheer e i suoi, quindi, hanno concrete possibilità di vincere, ma per farlo hanno bisogno di ampliare la propria base nel sopracitato Ontario e in Quebec, anch’esso un territorio chiave per le elezioni federali in cui il CPC è nettamente indietro rispetto all’LPC e dove ha vinto solo due volte negli ultimi quarant’anni. Per farlo, potrebbe essere necessario un ritorno almeno parziale su posizioni moderate, in un Paese che potrebbe non essere ancora pronto a eleggere un leader come Scheer, che cozza enormemente con l’immagine e la tradizione liberale e tollerante del Canada.

Fonti e approfondimenti:

“2019 federal election platform guide: Where the parties stand on everything”, Maclean’s, 30/04/2019

Fournier, Philippe J. “A new 338Canada/Maclean’s projection: Why the Liberals are gaining ground”, 08/07/2019

http://338canada.com/

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