Il Fondo sociale europeo plus

La lotta all’esclusione sociale rientra tra gli obiettivi dell’Unione europea elencati nell’art. 3 del Trattato sull’Unione europea (TUE). Il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), all’art. 4, riconosce la politica sociale come materia concorrente: la competenza degli Stati membri si spinge fin dove l’UE non esercita la propria.

Negli anni, l’impegno dell’Unione europea per i temi sociali non è mai mancato e, anzi, è cresciuto nell’ultimo periodo. In questo senso, un momento importante è stato l’istituzione del Pilastro europeo dei diritti sociali, nel 2017, che in seguito è stato ulteriormente rafforzato con la nascita del Fondo sociale europeo plus (FSE+), entrato ufficialmente in vigore a luglio 2021.

Il FSE+

Il Fondo sociale europeo plus è lo strumento messo in campo dall’UE per investire nelle persone, con lo scopo di dare vita a un’Europa più sociale e inclusiva. Le aree tematiche di cui si occupa il FSE+ sono l’occupazione, l’istruzione e l’inclusione sociale mentre i destinatari sono gli individui, le regioni e gli Stati membri. Il Fondo, su cui le istituzioni europee avevano iniziato a lavorare dal 2018, è stato ripensato con lo scopo di porre rimedio alla crisi economica e sociale legata alla pandemia da Covid-19.

Il budget destinato al FSE+ dal bilancio pluriennale 2021-2027 è di 99 miliardi da investire a sostegno dei giovani, particolarmente colpiti dalla “crisi Covid”, per migliorare le loro possibilità lavorative ed educative. Il fondo verrà utilizzato anche per combattere la povertà infantile, prevedendo a tal riguardo anche forme di assistenza diretta, come la fornitura di cibo e di beni di prima necessità. 

Parte delle risorse sarà inoltre destinata alla riqualificazione dei lavoratori in vista della transizione verso un’occupazione più digitale e attenta all’ambiente e al finanziamento della cooperazione per l’innovazione sociale. 

Nello specifico, gli Stati membri dovranno utilizzare almeno il 25% delle risorse a loro destinate alla promozione dell’inclusione sociale, il 3% agli aiuti diretti, il 12,5% per azioni mirate e interventi strutturali a favore dell’occupazione giovanile e, infine, il 5% a sostegno dei bambini al di sotto della soglia di povertà. 

Il funzionamento del FSE+

Del Fondo sociale europeo plus si occupano in gestione concorrente Commissione europea e Stati membri. Questo significa che i finanziamenti non sono controllati esclusivamente dall’UE, come accade in caso di gestione diretta, ma la responsabilità ricade su entrambi: all’inizio del settennio, Commissione e Stati siglano un accordo di partenariato sulla suddivisione dei finanziamenti e sulle priorità del fondo; a quel punto, la responsabilità della gestione dei progetti passa nelle mani degli Stati membri, mentre la Commissione continua a monitorare sull’operato dei governi, restando ultimo responsabile del budget. 

La quasi totalità delle risorse del fondo (98,5 miliardi) verrà gestita in collaborazione diretta dagli Stati membri, mentre i restanti 762 milioni di euro verranno utilizzati direttamente dalla Commissione europea. 

I programmi dell’FSE+ sono comunque co-finanziati da Stati e UE che contribuiscono insieme, e in percentuali variabili, al finanziamento dei progetti.

Gli altri fondi dedicati al sociale dell’UE

Il nuovo fondo FSE+ integra e accorpa al suo interno i fondi e le risorse dedicati alla sfera sociale già stanziati dalle istituzioni europee nella precedente programmazione. Tra i più importanti figura il Fondo sociale europeo (European Social Fund – FSE), primo fondo strutturale istituito con il Trattato di Roma del 1957 e antenato dell’attuale FSE+. 

L’Iniziativa per l’occupazione giovanile (Youth Employment Initiative – YEI) nacque, invece, nel 2013 con l’obiettivo di supportare il lavoro giovanile in quelle aree in cui la disoccupazione dei ragazzi supera il 25%. In Italia, l’iniziativa è stata attuata attraverso il progetto “Garanzia Giovani”.

Chiudono il quadro dei progetti dedicati dall’UE all’integrazione sociale il Fondo di aiuti europei agli indigenti (Fund for European Aid to the Most Deprived – FEAD), che si occupa di sostenere l’assistenza materiale delle persone che vivono in condizioni di estrema povertà e il Programma dell’UE per l’occupazione e l’innovazione sociale (EU Programme for Employment and Social Innovation – EaSi), nato con lo scopo di promuovere un’occupazione sostenibile e garantendo una protezione sociale dignitosa.

L’iter legislativo

La proposta della Commissione europea di inserire nel bilancio pluriennale 2021-2027 la creazione di un Fondo sociale europeo plus come strumento per implementare la dimensione sociale dell’Unione europea risale al maggio 2018.

L’idea iniziale era quella di creare un fondo in cui far convergere tutti gli strumenti pensati dall’UE a favore dell’integrazione sociale nel corso degli anni – quindi ESF, YEI, EaSi, FEAD – e anche l’EU Health Programme, il programma che le istituzioni europee dedicano alla salute dal 2003, con lo scopo di semplificare l’accesso a questo genere di sostegni a chi più ne necessita. La proposta della Commissione prevedeva un budget di 101,2 miliardi di euro.

Dopo che la proposta della Commissione giunse in Parlamento europeo, nel dicembre 2018 la Commissione occupazione e affari sociali del PE propose di aumentare il budget e la plenaria approvò la proposta.

A ottobre 2019, con i rappresentanti delle istituzioni da poco rinnovati alle elezioni del maggio 2019, ebbero inizio i negoziati interistituzionali. A dicembre, ebbe luogo il comitato di conciliazione tra i rappresentanti delle tre istituzioni – Commissione, Consiglio e Parlamento – con lo scopo di trovare un accordo.

A maggio 2020  – alla luce degli sviluppi legati alla pandemia da Covid-19 – la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen annunciò che l’Health programme sarebbe rimasto escluso dal FSE+ per svilupparsi come programma indipendente.

Con l’accordo politico raggiunto tra Commissione e Consiglio sul bilancio pluriennale, il budget dedicato al FSE+ è stato fissato a 99 miliardi di euro. L’accordo politico tra PE e Consiglio è invece stato raggiunto nel gennaio 2021. Con il voto in seconda lettura della plenaria del Parlamento a giugno, il Fondo sociale europeo plus è ufficialmente entrato in vigore il 1° luglio 2021

 

 

Fonti e approfondimenti 

European Commission, European Social Fund Plus, (consultato il 02/11/2021).

European Parliament, European Social Fund Plus – Legislative train schedule, (ultima modifica 10/2021). 

European Commission, European Social Fund, (consultato il 02/11/2021).

European Commission, Youth Employment Initiative, (consultato il 02/11/2021).

European Commission, Fund for European Aid to the Most Deprived, (consultato il 31/10/2021).

European Commission, Programme for Employment and Social Innovation, (consultato il 31/10/2021).

 

 

Editing a cura di Carolina Venco

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