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Più di 200 milioni di persone alle urne in Indonesia

Immagine generata con supporto AI © Lo Spiegone CC BY-NC

Si è votato in queste ore in Indonesia per eleggere il nuovo presidente, per il Parlamento e per diverse amministrazioni locali, con più di 200 milioni di elettori chiamati alle urne. L’Indonesia è uno dei paesi più popolosi del mondo e la terza democrazia più grande del Pianeta. 

Il voto in Indonesia comporta uno sforzo logistico enorme. Il Paese è più vasto degli Stati Uniti e si trova a cavallo di tre fusi orari. È composto da oltre 18.000 isole e isolotti, di cui 6.000 abitati, e oltre 150 lingue parlate in tutta la sua estensione.

L’Indonesia, che è anche il più grande Paese a maggioranza musulmana, ha ottenuto risultati impressionanti dalla caduta del regime autoritario del defunto dittatore Suharto nel 1998, trasformandosi in una delle economie più vivaci dell’Asia.

La corsa elettorale

La corsa è una gara a tre che vede protagonisti un ex generale dell’esercito e due ex governatori. Prabowo Subianto, 72 anni, ex militare e ministro della difesa in carica, è candidato alla presidenza per la terza volta ed è in testa ai sondaggi. Prabowo è il genero del defunto dittatore Suharto e il suo background controverso non ha intaccato la sua popolarità, avvertendo una certa indifferenza nel sentimento generale del paese sulla questione.

Prabowo è accusato di aver rapito e torturato attivisti pro-democrazia alla fine degli anni ’90, quando prestava servizio come generale, cosa di cui ha ripetutamente negato la responsabilità. Negli anni successivi ha rimodellato la sua immagine di sostenitore della democrazia, ma molti attivisti e analisti ritengono che la sua visione ricalchi ancora il passato autoritario.    

Altro nome nella corsa è quello di Ganjar Pranowo, candidato del Partito Democratico di Lotta, attuale partito di governo. Ha servito per due mandati come governatore di Giava Centrale, cosa che gli è valsa un grande seguito fuori dalla capitale Giakarta. 

Il terzo nome è quello dell’ex governatore di Giakarta Anies Baswedan, candidato come indipendente. Ha forti legami con i gruppi politici islamici e la sua scelta alla vicepresidenza, Muhaimin Iskandar, è un chiaro segnale di ciò, essendo quest’ultimo il leader del più grande partito musulmano indonesiano, il Partito del Risveglio Nazionale.

Sistema elettorale e possibili risultati

I tre si presentano per prendere il posto dell’uscente Joko Widodo, popolarmente noto come Jokowi, cui è impedito costituzionalmente di candidarsi per un terzo mandato consecutivo. Jokowi all’epoca fu salutato come un personaggio di rottura rispetto alla politica dinastica indonesiana del passato. Tuttavia le preoccupazioni in tal senso sono aumentate in quanto il figlio Gibran Rakabuming Raka è in corsa per la vicepresidenza con Prabowo, segnalando una certa possibilità di mantenere influenza sulla politica del paese. 

Per vincere, un candidato alla presidenza ha bisogno di raggiungere più del 50% dei voti totali e del 20% dei voti in più della metà delle 38 province del Paese. Se nessuno dovesse riuscirci, il 26 giugno si svolgerà un ballottaggio. 

Allo stato attuale il generale Prabowo è il favorito e, secondo l’organizzazione di stampa statale Antara è in grado di assicurarsi più del 50% dei voti, evitando il ballottaggio. Almeno secondo le prime rilevazioni prese da una serie di organizzazioni non governative. L’agenzia elettorale indonesiana non pubblicherà i risultati ufficiali fino a marzo.

I giovani saranno decisivi

Con una maggioranza dell’elettorato sotto i 40 anni, il voto dei giovani elettori diventa fondamentale. Le generazioni Z e Millennial rappresentano infatti circa il 56% della popolazione totale avente diritto al voto.

Il benessere sociale e la disoccupazione – principali questioni economiche all’attenzione – sono stati tra i temi principali fra i 1.200 elettori di età compresa tra i 17 e i 39 anni intervistati nel 2022 dal il Centro per gli studi strategici e internazionali, think tank con sede a Giakarta. Nel 2022 il tasso di disoccupazione dell’Indonesia era del 3,5%, inferiore alla media globale stimata dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro. 

Tuttavia, secondo gli stessi dati, circa il 14% degli indonesiani di età compresa tra i 15 e i 24 anni era senza lavoro. Secondo i dati del 2022 dell’Agenzia centrale di statistica indonesiana, quasi il 60% della forza lavoro opera nei “settori informali”, tra cui lavoratori domestici o venditori ambulanti, cioè in settori non inclusi nella contabilità nazionale Il reddito netto medio mensile per i lavoratori informali è di circa 125 dollari, inferiore del 40% rispetto al salario nazionale medio dell’Indonesia. 

La questione lavoro è quindi una priorità per molti elettori, con i candidati che promettono di stimolare la crescita economica del paese, alimentata da ricche risorse naturali e opportunità commerciali. Tuttavia il cambiamento climatico, questione sentita nei giovani elettori, e il disboscamento illegale mettono a dura prova il futuro sostenibile dell’Indonesia. La capitale dell’Indonesia, Giakarta, secondo i dati del 2023 della compagnia svizzera IQAir, è la città più inquinata del mondo.

L’incredibile logistica di queste elezioni

Vista la natura geografica del paese appaiono evidenti le difficoltà nell’organizzare delle elezioni cui parteciperanno circa 200 milioni di persone. Via terra, attraverso i mari, l’aria e persino trascinate da una mucca: questi sono solo alcune delle modalità in cui le schede elettorali e le urne raggiungeranno i seggi elettorali. 

“Alcuni degli aspetti impegnativi nella gestione della logistica elettorale includono la velocità di trasporto, le condizioni meteorologiche estreme, le condizioni geografiche e persino i problemi di sicurezza“, ha affermato Yulianto Sudrajat, capo della divisione di pianificazione e logistica della commissione elettorale generale indonesiana. I funzionari elettorali di Giava hanno infatti già rinviato il voto in 10 villaggi a causa delle inondazioni. Le elezioni richiedono l’incredibile cifra di 1,2 miliardi di schede elettorali.

Ma anche le modalità di voto sono “particolari”; basti pensare che per votare gli elettori devono selezionare il candidato preferito perforando la scheda elettorale con un’unghia e una volta votato gli elettori intingono il dito in un barattolo di inchiostro indelebile come riconoscimento. Modi per evitare eventuali frodi elettorali.

In alcune delle comunità tribali più remote, per votare viene invece utilizzato il “sistema noken“. Si tratta di una forma di voto comunitaria, in cui il capo del villaggio rappresenta la comunità presso un seggio elettorale. Alcuni hanno chiesto la rimozione di questo sistema, date le preoccupazioni sulla trasparenza e l’equità. 

Più di cinque milioni di funzionari elettorali hanno il compito di garantire il rispetto del diritto di voto. I media indonesiani hanno riferito che 894 operatori elettorali sono morti durante la tornata del 2019, in gran parte a causa del pesante carico di lavoro e delle lunghe ore necessarie per garantire che tutte le schede venissero conteggiate. 

 

Fonti e approfondimenti

Magramo, K., Chen, H., The world’s largest single day election is underway. Young voters will be decisive, CNN, 13/02/2024

Chen, H., Watson, A., Early polls point to victory for ex-army strongman leader in Indonesia election, CNN, 14/02/2024

Wilson, R., de Acosta, R., How Indonesia’s future is in the hands of young voters, in 5 charts, CNN, 10/02/2024

Hancock, A., Everything you need to know about the ‘incredible’ logistics of Indonesia’s presidential election, CBC, 13/02/2024



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