Il primo turno delle elezioni legislative ha lasciato agli annali un risultato storico per il Rassemblement national (Rn) di Marine Le Pen che si è imposto nuovamente, dopo le europee, come primo partito. Insieme ai dissidenti dei Républicains, guidati da Eric Ciotti, che il ministero dell’interno ha rinominato Union de l’extrême droite, l’estrema destra ha ottenuto poco più del 33% dei voti totali (contando anche sullo 0,2% dell’Extrême droite).
L’affluenza è stata del 66,7%. Subito dietro alle destre si è fermata l’unione delle sinistre, il Nuovo fronte popolare (Nupes), che è passato dal 25,6% delle legislative del 2022 al 28% in quelle attuali. Ma ha ottenuto meno voti rispetto alle recenti europee, dove socialisti, France insoumise e gli altri correvano separati. Invece Emmanuel Macron è crollato, il suo Ensemble è sceso in due anni dal 38,57% al 20%, perdendo oltre un milione e mezzo di voti. La débâcle del presidente mette probabilmente la parola fine anche sulla sua possibile corsa all’Eliseo del 2027. Questi numeri, tuttavia, significano poco se non si inseriscono all’interno del sistema elettorale francese.
Il secondo turno sarà determinante
Per conoscere con certezza i nomi di tutti i 577 che siederanno all’Assemblea nazionale di Palazzo Matignon, bisognerà aspettare domenica 7 luglio, quando si svolgerà il secondo turno.
Nel sistema semipresidenziale di Parigi, dove presidente della Repubblica e governo agiscono con un sistema di pesi e contrappesi, il mandato legislativo a Matignon ha una durata di 5 anni, analoga al tempo in carica del capo dell’Eliseo. I deputati vengono eletti con un sistema maggioritario a doppio turno. In prima battuta i candidati possono aggiudicarsi il seggio ottenendo la maggioranza assoluta dei voti, che deve essere rappresentata dai voti di almeno un quarto degli iscritti. Se ciò non accade, si procede al secondo turno, al quale accede solo chi ha ottenuto più del 12,5%. Al ballottaggio basta una maggioranza relativa per ottenere il seggio.
Al primo turno di queste legislative, il Rn ha già conquistato 39 seggi (37 più 2 dell’Union de l’extrême droite). Le Pen è stata eletta stravincendo con il 58% nella sua roccaforte, l’undicesimo collegio elettorale del Pas-de-Calais. Ma anche il Nufep ha fatto un ottimo risultato, garantendosi 32 piazze. Ora però arriva il difficile.
Tutti contro l’estrema destra, o quasi
Prima del voto gli appelli a un voto contro il Rn sono arrivati da ogni parte. Tolta la frangia secessionista dei neogollisti guidata da Eric Ciotti, tutti gli altri schieramenti e grosse fette della società civile hanno cavalcato l’onda delle barricate verso l’avanzata dell’estrema destra. Ora dovranno dimostrare di tenere fede a queste parole.
Dopo il voto al primo turno Macron ha detto che “davanti al Rassemblement National, è arrivato il momento di un’ampia unione chiaramente democratica e repubblicana per il secondo turno”. Jean-Luc Mélenchon, da sinistra, è stato ancora più duro sottolineando che “neppure un voto andrà al Rn, ovunque saremo terzi ritireremo il nostro candidato“. Una linea condivisa anche da Raphael Glucksmann, il leader di Place Publique, tra i principali esponenti del Nupes.
Il senso è che al ballottaggio tutti i partiti arrivati terzi faranno fronte comune per convogliare le proprie preferenze verso il candidato che sfiderà i nomi di Le Pen e del suo pupillo Jordan Bardella. Probabilmente destinato a diventare il Primo ministro più giovane della storia della Francia. Ma non è tutto così facile.
Un accordo affatto scontato
L’ala macroniana non è così compatta come quella di sinistra. Se Macron chiama “all’unione repubblicana”, a fare blocco contro l’estrema destra, Edouard Philippe, uno dei leader della maggioranza, ha dato indicazioni decisamente contrastanti, invitando i suoi militanti “a fare desistenza per evitare l’elezione di candidati Rn e della France Insoumise”. Lo stesso ha fatto François Bayrou, ministro della Giustizia dell’attuale governo, che ha difeso la scelta di astenersi “in base alle circoscrizioni”.
Insomma, né con l’estrema sinistra, né con l’estrema destra, nella loro ottica. Ma ciò significherebbe aumentare drasticamente il rischio di consegnare la maggioranza assoluta al Rn all’Assemblea. Essendo la France Insoumise il partito più forte del Nupes, infatti, molti loro candidati sono andati al ballottaggio. Se gli elettori di Ensemble seguiranno l’indicazione di Philippe i loro voti non andranno a sinistra.
Ma anche i neogollisti che non si sono schierati con Ciotti sono stati sibillini nelle loro posizioni e hanno già annunciato, da parte loro, che non daranno indicazioni di voto ai loro elettori.Glucksmann, invece, che ha riportato in auge i socialisti, ha lanciato il grido d’allarme sostenendo che “abbiamo 7 giorni per evitare una catastrofe in Francia”.
Le opzioni sul tavolo
Le circoscrizioni dove sono in corsa tre candidati sono circa 300. La maggioranza assoluta è fissata a 289 seggi. Se nessun candidato della cosiddetta coalizione repubblicana dovesse fare un passo indietro, l’estrema destra potrebbe ottenere realisticamente 300 deputati.
Se invece a farsi da parte fossero solo i candidati di sinistra, l’estrema destra si fermerebbe a circa 275 seggi, una decina in meno rispetto alla maggioranza assoluta. Che sarebbe ancora più lontana se tutti applicassero la desistenza: Rn e amici vari dell’estrema destra otterrebbero circa 260 seggi. Come abbiamo visto, però, è complicato che tutti si mettano d’accordo in questa direzione. La scadenza per ritirarsi è martedì alle 18. A quel punto si potrà capire meglio la direzione in vista di domenica.
Fonti e approfondimenti
Aubert, R. et al., “La carte des résultats des législatives au premier tour et le tableau des candidats qualifiés”, Le Monde, 1/07/2024
Copparoni, E., “Elezioni presidenziali e legislative: come si vota in Francia?”, Lo Spiegone, 19/04/2017
D’Angelo, R., Gatinois, C., “Législatives 2024 : ni RN-ni LFI, cas par cas ou désistement systématique, la coalition macroniste se divise sur la physionomie du front républicain”, Le Monde, 1/07/2024
Guez, A., “Résultats législatives: le rn en tête, la gauche appelle à faire barrage… ce qu’il faut retenir du premier tour”, Bfm Tv, 1/07/2024
Hublet, F., “Francia: il Rassemblement National potrebbe avere la maggioranza assoluta al secondo turno, senza un fronte repubblicano unito”, Le Grand Continent, 1/07/2024
Ministère de l’intérieur élection. France entière – Elections Législatives 2024 – Publication des résultats des élections en France
Pol, C., “C’est officiel : l’alliance Ciotti-RN pour les législatives est bien une «union d’extrême droite»”, Libération, 19/06/2024
Salvi, E., “Extrême droite : les macronistes irresponsables et coupables”, Mediapart, 1/07/2024