Per la prima volta dalla fine della guerra fredda, la Germania spenderà il 2% del proprio PIL sulla difesa, toccando il parametro fissato dalla NATO nel 2014. Un cambio di marcia che porterà all’investimento di 100 miliardi di euro per la Bundeswehr, le forze armate tedesche, fulcro di questo nuovo e vigoroso approccio da parte di Berlino alla sicurezza nazionale.
Spese che evidenziano l’intenzione della Germania di diventare il più grande investitore militare d’Europa, in grado di fornire il più grande esercito convenzionale con la possibilità di dispiegare sul campo enormi risorse in breve tempo.
Le paure tedesche in ottica atlantica
L’intenzione era già stata annunciata da Olaf Scholz. Poco tempo dopo l’invasione russa dell’Ucraina, in un discorso al Bundestag il cancelliere tedesco descrisse la guerra come uno “Zeitenwende” – un momento spartiacque – nella storia moderna della Germania.
Nei giorni scorsi, durante una visita a una futura fabbrica della Rheinmetall, importante azienda tedesca produttrice di armi, Scholz ha affermato che la Germania e l’industria della difesa europea devono aumentare la produzione di armamenti poiché la guerra in Ucraina ha messo in luce come i produttori continentali fossero in difficoltà nel soddisfare la domanda di munizioni.
“Non solo gli Stati Uniti, ma tutti i Paesi europei devono fare ancora di più per sostenere l’Ucraina. Gli impegni presi finora non sono sufficienti. Il potere della Germania da solo non è sufficiente” e l’investimento “è urgentemente necessario. Perché per quanto dura sia questa realtà: non viviamo in tempi di pace”, ha concluso il cancelliere.
Il budget di Berlino
Berlino spenderà quest’anno quasi 72 miliardi di euro per la difesa, con circa 52 miliardi che proverranno dal bilancio ordinario e 19,8 miliardi da un fondo di investimento. Ma cresce la preoccupazione su cosa accadrà dopo il 2027, anno in cui è previsto si esaurirà il fondo. Gli esperti ritengono che il Paese dovrà quindi sborsare ulteriori 25-30 miliardi di euro all’anno dal bilancio generale per raggiungere l’obiettivo del 2% – una somma importante che potrebbe portare a forti tagli alla spesa sociale.
Questione che è già motivo di preoccupazione con Christoph Heusgen, ex consigliere per la politica estera di Angela Merkel, secondo cui il Paese “ha bisogno di una discussione più ampia sulla provenienza dei 30 miliardi aggiuntivi” e si prepara a “un grande dibattito sulle risorse e su come verranno allocate”.
Dopo le dichiarazioni di Trump
Il tema della sicurezza e della NATO in questi giorni ha avuto una grande attenzione (nonostante se ne parli sempre più spesso dall’inizio del conflitto in Ucraina) dopo le parole dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il candidato repubblicano ha infatti detto che con lui alla Casa Bianca, in caso di attacco ad un paese NATO, gli Stati Uniti non difenderanno nessuno che non spenda almeno il 2% del suo PIL nella difesa e che anzi incoraggerebbe “a fare quello che diavolo vogliono”. Parole che hanno creato sconcerto e un certo scompiglio all’interno dell’Alleanza e fra le varie cancellerie europee.
Il presidente Biden ha subito condannato le dichiarazioni del suo rivale, bollandole come “pericolose” e “antiamericane”. La vicepresidente Kamala Harris e il segretario di Stato Antony Blinken saranno presenti oggi all’annuale Conferenza sulla sicurezza di Monaco con lo scopo di rassicurare gli alleati che gli Stati Uniti continueranno a onorare il loro impegno nella NATO adempiendo al loro ruolo di leadership globale. Discorso che verrà tenuto prima di avere un colloquio col presidente ucraino Zelensky e, in seguito, proprio col cancelliere tedesco Scholz.
Le reazioni di Polonia e Francia
Anche la Polonia e la Francia hanno espresso la loro posizione, affiancate dalla Germania, a causa dei crescenti timori di un ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump, per paura che possa consentire alla Russia di espandere la sua aggressività.
Il Primo ministro polacco Donald Tusk ha infatti incontrato lunedì il presidente francese Emmanuel Macron a Parigi e il cancelliere tedesco Olaf Scholz a Berlino, affermando di voler “rivitalizzare” le relazioni della Polonia con i principali partner europei. “Non c’è motivo per cui dovremmo essere così militarmente più deboli della Russia” e “aumentare la produzione e intensificare la nostra cooperazione sono priorità assolutamente indiscutibili”, ha detto Tusk chiedendo che l’Unione europea diventi “una potenza militare” a pieno titolo.
Il premier polacco ha aggiunto che le parole di Trump sono “una doccia fredda per tutti coloro che continuano a sottovalutare questa minaccia sempre più reale che l’Europa si trova ad affrontare”. Macron al suo fianco è apparso d’accordo, sostenendo inoltre che la volontà dell’Europa è quella “di fornire ulteriori aiuti” all’Ucraina e che “soddisfare le esigenze ucraine è cruciale”.
Le dichiarazioni di Stoltenberg
Jens Stoltenberg, Segretario generale della NATO, ha invece dichiarato durante la conferenza stampa pre-ministeriale della Difesa a Bruxelles di aspettarsi “che 18 alleati spenderanno il 2 per cento del Pil nella difesa, nel 2014 erano solo 3”, senza fornire però la lista degli alleati che rispetteranno il parametro di spesa minima.
L’Italia, almeno per ora, sembra invece che non si allineerà alla soglia del 2%. Nel Documento programmatico pluriennale della Difesa, che traccia le attività in materia di difesa del prossimo triennio, si fa presente che l’obiettivo è di conseguire progressivamente la percentuale del 2% delle spese per la difesa sul PIL nel 2028. In questo triennio, a partire dall’ultima legge di bilancio, è stato previsto lo stanziamento nel 2023 del 1,46%, del 1,43% nel 2024 e del 1,45% nel 2025.
Fonti e approfondimenti
Chazan, G., Jones, S., Will Germany deliver on its grand military ambitions?, The Financial Times, 15/02/2024
D’Amaro, A., “Come funziona la NATO“, Lo Spiegone, 16 marzo 2017
Di Bernardini, L., “Carri armati ed Europa: una capacità da rinnovare“, Lo Spiegone, 23 febbraio 2022
Hunnicutt, T., Pamuk, H., In Munich, US’s Harris, Blinken aim to reassure Europe, despite Trump, Reuters, 15/02/2024
McGraw, M., Trump reiterates to NATO allies: If you don’t pay up, ‘I’m not going to protect you’, Politico, 14/02/2024
Inverardi, M., Rinke, A., Germany’s Scholz pledges to meet 2% NATO spending target, Reuters, 12/02/2024
Euronews with AP, Poland, France and Germany vow to make Europe stronger as fears grow over Russia and Trump, Euronews, 13/02/2024
Senato della Repubblica e Camera dei Deputati, Documento programmatico pluriennale per la Difesa per il triennio 2023-2025 – Doc. CCXII, n. 1, 2023