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Il giorno del giudizio per Julian Assange

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Immagine generata con supporto AI © Lo Spiegone CC BY-NC

Dopo sette anni di autoesilio nell’ambasciata dell’Ecuador e cinque anni nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, il più duro del Regno Unito, Julian Assange potrebbe essere estradato negli Stati Uniti, dove rischia una condanna a 175 anni di reclusione. Tra oggi e domani (20 e 21 febbraio) l’Alta corte britannica deciderà sulla richiesta di appello degli avvocati del fondatore di Wikileaks. 

Le accuse ad Assange

Su Assange, australiano, 52 anni, pesano 18 accuse relative alla pubblicazione di centinaia di migliaia di documenti riservati diffusi nel 2010: 17 capi di accusa sono per spionaggio, uno per uso improprio del computer. 

Secondo Washington, Assange si sarebbe reso complice dell’hackeraggio di file del Pentagono e di violazione dell’Espionage Act del 1917, una legge per punire la diffusione di documenti segreti sui media che finora non era mai stata applicata. In particolare, il fondatore di Wikileaks ha divulgato evidenze di crimini commessi in conflitti internazionali sia dagli Usa che da altri Paesi. 

Le rivelazioni

Nel mirino ci sono soprattutto i conflitti in Afghanistan e Iraq. Tra i file condivisi da WikiLeaks anche un video del 2007 in cui viene mostrato un attacco a Baghdad di forze statunitensi con un elicottero Apache: nel raid vennero uccise 11 persone, tra cui due giornalisti della Reuters

Ma non c’è solo il tentativo di nascondere l’uccisione di civili tra le notizie diffuse da Assange, che già nel 1995 era stato multato per reati di pirateria informatica da un tribunale australiano. Su Wikileaks, fondato nel 2006, sono stati pubblicati più di dieci milioni di documenti, inclusi molti rapporti ufficiali riservati o riservati relativi a spionaggio e corruzione. Tra le accuse dei pubblici ministeri anche l’aver cospirato con Chelsea Manning, per hackerare un computer del Pentagono e rilasciare dispacci diplomatici segreti e file militari. 

Assange e i suoi sostenitori sostengono che abbia agito in qualità di giornalista e che quindi sarebbe protetto dalla libertà di stampa garantita dal Primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, ma questo potrebbe non bastare. 

La storia recente e il ruolo dell’Ecuador

Il procedimento penale negli Stati Uniti è stato aperto solo nel 2019, ma le traversie legali di Assange sono iniziate molto prima. Nel 2012 si era dovuto rifugiare nell’ambasciata ecuadoriana di Londra a seguito di un’accusa di stupro che pendeva su di lui in Svezia. Il Paese latinoamericano gli ha concesso asilo politico dopo che i tribunali inglesi avevano stabilito la sua estradizione. 

Con la vittoria di Lenin Moreno nel 2017, e il riavvicinamento dell’Ecuador alle istituzioni finanziarie internazionali e agli Stati Uniti, cambia anche la situazione di Assange, a quel punto divenuto sacrificabile sull’altare della politica internazionale. Senza contare che, tra i documenti rivelati da Wikileaks, c’è anche lo scandalo INA Papers, una trama di illeciti che avrebbe coinvolto direttamente il nuovo presidente e buona parte della sua famiglia. 

I leaks mostrarono atti di corruzione e lavaggio di denaro imputabili alla compagnia INA Investment, costituita dal fratello dell’allora presidente, Edwin Moreno, grazie alla firma di imprese straniere offshore con sede a Panama e in altri paradisi fiscali. Moreno ha sempre respinto le accuse, qualificate come tentativi di diffamazione da parte delle opposizioni, ma nel 2019 il suo governo ha comunque ritirato la concessione dell’asilo politico ad Assange, che a quel punto è stato arrestato nonostante la Svezia avesse abbandonato le indagini sui presunti crimini sessuali da lui commessi nel Paese. 

Un’ultima speranza 

Un giudice di Londra aveva inizialmente bloccato il trasferimento di Assange negli Usa per il rischio di suicidio, ma i tribunali successivi hanno aperto la strada all’estradizione a seguito delle rassicurazioni delle autorità statunitensi sulle condizioni dell’eventuale detenzione. 

Se la richiesta di ricorrere in appello dovesse essere accettata dall’Alta corte britannica, il processo ad Assange potrebbe durare ancora a lungo. Se così non dovesse essere, il suo team legale intende presentare ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo, ma il timore è che l’estradizione possa avvenire prima che il tribunale di Strasburgo decida. 

Organizzazioni internazionali, reporter di tutto il mondo e cittadini si sono uniti per manifestare la loro solidarietà al fondatore di Wikileaks, diventato per tanti un simbolo di lotta per la verità contro gli abusi dei governi. 

Fonti e approfondimenti

Amnesty International. Annullare le accuse contro Julian Assange (petizione).

Campbell, D., “Julian Assange’s moment of truth has arrived – and the stakes are high“, The Guardian, 18 febbraio 2024

Dackevych, A. “Julian Assange: The background to the WikiLeaks founder’s extradition case“, BBC, 10 dicembre 2021

Melley, B. “WikiLeaks founder Assange may be near the end of his long fight to stay out of the US“, AP, 19 febbraio 2024

Rongaroli, F., “L’arresto di Julian Assange nel quadro della trasformazione politica dell’Ecuador“, Lo Spiegone, 9 maggio 2019

 

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