Site icon Lo Spiegone

Il Congo nella morsa delle violenze

m23 congo

Immagine generata con supporto AI © Lo Spiegone CC BY-NC

Non sembrano fermarsi le violenze e il conflitto in corso nell’est della Repubblica Democratica del Congo, area al confine con Ruanda e Uganda. Le ultime azioni del gruppo armato M23, operativo dal 2012, hanno portato lo scontro e i combattimenti contro le forze governative congolesi attorno alla città di Sake, a 20 chilometri da Goma

La situazione attuale

A causa degli scontri tra esercito congolese e M23, dal 7 febbraio migliaia di civili sono stati costretti ad abbandonare le proprie case e a fuggire verso Goma, capoluogo della provincia del Nord Kivu, ormai praticamente isolata dal resto del Paese. 

Una situazione che provocato la morte di migliaia di persone, con numerose altre violazioni  dei diritti umani, tra cui lo stupro come arma di guerra. L’M23 è anche sospettato di rubare le risorse minerarie del Paese. 

I bombardamenti indiscriminati e il conseguente sfollamento della popolazione stanno esercitando un’ulteriore pressione sulle infrastrutture umanitarie, già al limite a causa della portata dei bisogni e della mancanza di finanziamenti. La provincia del Nord Kivu oggi ospita 2,5 milioni di sfollati interni. In tutto il Congo, hanno raggiunto l’incredibile cifra di 6,3 milioni.

Il gruppo M23 e il ruolo del Ruanda

L’origine del gruppo M23 e del conflitto, affondano le radici nel genocidio del 1994 operato dagli hutu nei confronti dei tutsi in Ruanda, dove morirono tra le 500.000 e il milione di persone. All’epoca gli hutu, accusati dei massacri, erano fuggiti in Congo. La presenza del loro gruppo armato è tuttora una fonte di conflitto tra i due Paesi

Dalla fine del 2021, l’M23 ha preso il controllo di ampie porzioni del territorio nella provincia del Nord Kivu, avvicinandosi al centro regionale di Goma. L’attuale presidente del Congo, Felix Tshisekedi, accusa il Ruanda di sostenere l’M23, a causa della presenza di tutsi all’interno del gruppo. 

Paul Kagame, presidente del Ruanda, ha invece accusato il Congo e il suo esercito di sostenere le Forze democratiche per la liberazione del Ruanda, un gruppo di ribelli hutu con base nel Paese che comprende alcuni combattenti coinvolti nei fatti del 1994, smentendo la versione della controparte.

I risvolti internazionali

Secondo Human Rights Watch e l’ONU, dall’inizio degli scontri alla fine del 2021, nel corso del conflitto sono stati perpetrati crimini di guerra, sia da parte dei ribelli dell’M23 sia da parte delle forze di sicurezza di Kinshasa.

È inoltre notizia di queste ore che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha sanzionato i ribelli. Embargo sulle armi, divieto di spostamento e congelamento dei beni ai leader di sei gruppi armati che combattono nella regione sono tra gli obiettivi dell’ONU. 

Se per molto tempo il Ruanda è riuscito a nascondere le proprie responsabilità dietro le smentite ufficiali, ora il vento sembra cambiare. Una serie di rapporti delle Nazioni Unite puntano il dito senza esitazione alcuna contro il Ruanda.

L’Occidente contro il Ruanda

In un comunicato diffuso il 20 febbraio, il ministro degli esteri francese ha condannato esplicitamente “gli attacchi dell’M23 con il sostegno del Ruanda e la presenza di forze ruandesi in territorio congolese”. 

A sua volta, il Dipartimento di Stato americano ha condannato il Ruanda per il suo sostegno ai ribelli. “Gli Stati Uniti condannano fermamente l’aggravarsi della violenza nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo causato dalle azioni del gruppo armato M23, sostenuto dal Ruanda” ha affermato il portavoce Matthew Miller.  

Il Congo, le Nazioni Unite e i paesi occidentali accusano il Ruanda di sostenere i ribelli dell’M23 in modo da poter controllare le risorse minerarie. Ma va anche segnalato un crescente risentimento tra il popolo congolese nei confronti delle organizzazioni umanitarie come l’ONU, che non sono riuscite a contenere la violenza contro i civili nonostante i loro 25 anni di presenza nel paese.

Fonti e approfondimenti

AfricaNews, “DR Congo: US accuses Rwanda of supporting M23 rebel group”, 19/02/2024

AfricaNews, “DRC: M23 rebels recapture Kishishe, where they are accused of a massacre in 2022”, 14/11/2023

Africa Rivista, “Rd Congo: violenze nell’est, la politica perde il polso”, 20/02/2024

Al Jazeera, “Thousands flee in eastern DR Congo as M23 rebels advance near Goma”, 07/02/2024

Al Jazeera, UN Security Council sanctions rebels in DR Congo as violence escalates”, 21/02/2024

Antonini, C., “Violenze sessuali in guerra: uno dei grandi silenzi della storia“, Lo Spiegone, 22 giugno 2019

DW News, “US condemns Rwandan support for M23 rebels in DR Congo”, 18/02/2024

Belhadj Mohamed, L., Ci sono quasi 7 milioni di sfollati nella Repubblica Democratica del Congo, Lifegate, 06/11/2023

Guainazzi, A., “Conflitti, sviluppo e sguardi al futuro della RDC: parole dal Nord Kivu”, Lo Spiegone, 03/06/2023

Guainazzi, A., “Oltre l’Est: gli altri conflitti nella Repubblica Democratica del Congo”, Lo Spiegone, 01/02/2024

Haski, P., “Le Rwanda en accusation dans la guerre oubliée de l’Est du Congo”, France Inter, 21/02/2024

Exit mobile version