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Chi è Alice Weidel, la candidata cancelliera di AfD

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Alice Weidel è stata incoronata come candidata a cancelliere della Germania durante il congresso federale di AfD (Alternative für Deutschland) in Sassonia. Da leader del partito di estrema destra tedesco, Weidel cercherà di portare AfD al governo del Paese. Nonostante i sondaggi diano la sua formazione indietro rispetto al tradizionale centro destra della CDU. 

Quella di Alice Weidel, prima di diventare politica un’esperta consulente finanziaria, potrebbe essere considerata una figura fuori dagli schemi per AfD. Il suo profilo “globalista” infatti non risulta quello più scontato per una formazione come la sua. Tanto meno a quel tipo di elettorato. Eppure, in vista delle elezioni del prossimo 23 febbraio, AfD secondo i sondaggi si posiziona al secondo posto con il 21% dei consensi. 

La rincorsa non è facile: la CDU è ancora lontana, al 30%. In compenso per Weidel e colleghi le spalle sono abbastanza coperte. I Verdi completano il podio con il 15%, mentre l’SPD di Scholz si ferma al quarto posto col 14%. Questo significa che Alice Weidel e il suo partito si troveranno senza dubbio a ricoprire un ruolo centrale nel futuro di Berlino. 

Chi è Alice Weidel 

Nata nella Germania Ovest, dove si è anche formata, dopo gli anni universitari ha vissuto in Cina per un anno, lavorando alla Bank of China e imparando il cinese. In seguito a un periodo alla Goldman Sachs di Francoforte, ha completato il dottorato in economia con una borsa di studio della fondazione dei Cristiano Democratici (gli attuali rivali elettorali), la Konrad Adenauer Stiftung. Nell’anno di fondazione di AfD, il 2013, si iscrive subito.

Dichiaratamente omosessuale, Weidel a Ubirlengen (anche se secondo la Svizzera ha la residenza nel Canton Berna) convive con una regista svizzera di origini singalesi con la quale ha due figli adottivi. In tutta la sua parabola politica Weidel ha portato avanti una retorica fortemente anti-immigrazione, contraria a far entrare presunti “criminali islamici” e volta a limitare le libertà civili per gli immigrati colpevoli di crimini. Oltre al ritiro della Germania dalla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo. 

Weidel e l’AfD, Musk e gli Usa 

Oggi Weidel, oltre al ruolo che riveste in patria, è finita sulla cresta dell’onda dei media internazionali grazie all’appoggio ricevuto da Elon Musk. Il miliardario proprietario di Tesla e X, dopo aver appoggiato Trump, sempre più in queste settimane si è occupato anche di politica oltre i confini nazionali a stelle e strisce. Ha duramente attaccato Starmer e i laburisti inglesi, i giudici italiani e proprio su Weidel e AfD si è esposto dichiarando che sono “l’ultima scintilla di speranza” per la Germania, attaccando il cancelliere in carica Scholz.

Già durante il congresso del partito che l’ha incoronata, Musk, tramite X, aveva diffuso la diretta dell’evento, venendo chiamato direttamente in causa da Weidel dal palco della kermesse. Fino all’”intervista” dello scorso giovedì che Musk ha fatto in diretta su X proprio alla leader di AfD, che ha fatto molto discutere fra le altre cose per affermazioni come quella in cui si è detto che Hitler “era un comunista”.

Per AfD Musk, stretto consigliere del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, viene visto come un collegamento chiave con la nuova amministrazione statunitense. In una dimostrazione del loro desiderio di voler stringere legami ancora più stretti con l’alleato d’oltreoceano, i delegati del partito hanno adottato recentemente una mozione per costruire relazioni più strette tra la Germania e gli Usa, in particolare con la futura amministrazione Trump.

Weidel e l’AfD nel mondo 

AfD non ha mai nascosto la veduta di buon occhio della Russia e di Putin, e soprattutto non è mai stato un partito noto per essere “pro-America”. Piuttosto, molti suoi esponenti sono risentiti per quello che vedono come il dominio post bellico degli Stati Uniti sulla Germania. In una recente intervista, Weidel ha detto che i tedeschi sono un “popolo sconfitto”, suggerendo che la Germania sia “schiava” degli Stati Uniti. Ma per i leader dell’AfD, Trump potrebbe ridefinire il ruolo dell’America nel mondo e diventare uno stretto alleato.

Cosa lasciata intendere dalla stessa Weidel durante il suo discorso alla convention, sottintendendo che un governo guidato dall’AfD sarebbe nella posizione ideale per coltivare forti legami sia con il Cremlino sia con l’amministrazione Trump, trasformando la Germania, nell’ipotesi ancora improbabile che guidi il governo tedesco dopo le elezioni di febbraio, in un ponte tra le parti.

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