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CDU e AfD: il cordone sanitario resterà in piedi?

Una votazione al Bundestag ha fatto temere che il cordone sanitario che ha sempre escluso AfD possa essersi infranto in un abbraccio tra la CDU e lo stesso partito di estrema destra. Finora tutti i partiti hanno sempre escluso una qualsivoglia forma di cooperazione col partito di Alice Weidel.

Solo a livello locale una forma di collaborazione c’è stata in Turingia riguardo al voto sulla tassazione locale, mentre nessun accordo politico-elettorale è stato fatto sul tema di possibili alleanze nei vari Lander. Lo stesso Merz, leader della CDU e probabile prossimo cancelliere della Germania, in alcune interviste aveva fatto vacillare l’esclusione di AfD.

Il timore della svolta austriaca

Tutto è esploso a causa di una serie di omicidi commessi da immigrati, tra cui un attacco a un mercatino di Natale nella città orientale di Magdeburgo a dicembre, che ha causato la morte di sei persone. Il 22 gennaio, un uomo afghano avrebbe attaccato un gruppo di bambini in età prescolare, uccidendone due, tra cui un bambino di due anni. E le coltellate in un parco nella città di Aschaffenburg hanno provocato un’altra protesta da parte dell’opinione pubblica e dei leader politici. 

Scholz ha notevolmente indurito la sua retorica contro gli aggressori “venuti in Germania in cerca di protezione”. Voce di una CDU che sembra virare fortemente a destra, come si vede dalle ultime mosse nel Bundestag. Dove Merz ha introdotto un piano in cinque punti nel proponendo misure più restrittive in materia di flussi migratori. La più radicale tra le proposte è la reintroduzione dei controlli di frontiera ai confini tedeschi e il respingimento dei migranti senza permesso di soggiorno in Germania. 

Merz ha chiarito che avrebbe messo ai voti questo piano, anche se fosse potuto passare solo con il sostegno dell’AfD. E così è stato, con 348 voti contro 345. La CDU e il suo partito gemello, la CSU, hanno votato a favore, insieme all’AfD e al Partito Liberale Democratico (tranne una manciata di ribelli). La SPD, i Verdi e la sinistra hanno votato contro, mentre l’alleanza “populista di sinistra” anti-immigrazione di Sarah Wagenknecht ha scelto l’astensione. Non si è trattato di un voto vincolante, ma Merz può ora spingere per un processo più formale per rendere legge il suo piano in cinque punti. È anche altamente simbolico.

Le proteste contro la AfD

L’AfD ha mostrato tutto il suo apprezzamento per il risultato, salutando il momento come un “punto di svolta”, celebrando la venuta meno del cordone sanitario. Critiche da SPD e dal resto del parlamento, col cancelliere uscente Olaf Scholz che ha accusato Merz di aver infranto la tradizione degli ex cancellieri da Konrad Adenauer ad Angela Merkel, affidandosi ai voti dell’estrema destra. 

Netta anche la risposta della società civile. Proteste si sono levate in tutte le principali città della Germania, da Berlino a Monaco, passando per Colonia, Amburgo e Lipsia. La scorsa domenica decine di migliaia di persone hanno manifestato contro la decisione del leader di centrodestra di inviare al Parlamento proposte per norme più severe sulle migrazioni, sostenute da AfD. 

I manifestanti accusano Merz e la sua leadership di aver violato il tacito accordo secondo cui tutti i partiti democratici, dopo la fine della guerra e la dissoluzione del nazismo, non avrebbero mai approvato alcuna norma o risoluzione in parlamento con il sostegno di partiti nazionalisti di estrema destra come AfD. A Berlino, secondo la polizia, 160.000 persone sono scese in piazza. Gli organizzatori ne hanno stimate 250.000. 

Il timore della svolta austriaca

L’AfD è al secondo posto nei sondaggi e il cordone sanitario ne garantirebbe l’esclusione da qualsiasi coalizione. Per questo le reazioni del lato sinistro del Bundestag sono state molto feroci, timorose di un possibile cambio di rotta nel merito della questione. AfD sembra avere il vento in poppa, crogiolandosi nel sostegno di Elon Musk, figura sempre più aggressiva verso i processi elettorali europei. 

Certo va detto che dopo il voto Merz non ha aperto a nessuna coalizione, tuttavia il timore di Scholz e compagni è che possa venire a crearsi uno scenario come quello austriaco, in cui il principale partito di centrodestra dopo aver fallito le negoziazioni con i partiti tradizionali per formare un governo si è rivolta all’estrema destra del FPÖ, rimangiandosi le dichiarazioni precedenti alle elezioni.  

Merz insiste che questo non accadrà, ma gli elettori moderati della CDU/CSU potrebbero guardare altrove. La scommessa del leader CDU è che tali possibili perdite sarebbero compensate dagli elettori che sostengono una linea più dura sull’immigrazione, e che sarebbe persino possibile riconquistare elettori dall’AfD.

La CDU e la sicurezza interna  

In tutto questo anche l’ex cancelliera Angela Merkel ha denunciato una profonda frattura all’interno del movimento conservatore del Paese, criticando duramente i vertici del suo partito per il modo in cui sta gestendo l’ascesa dell’estrema destra. “Considero sbagliato abbandonare questo impegno e, di conseguenza, consentire consapevolmente per la prima volta una maggioranza con voti AfD nel Bundestag”, ha affermato Merkel

In questi tre anni dal suo addio alla politica l’ex cancelliera era sempre stata riluttante nel commentare l’attualità politica del paese, mantenendo una posizione super partes e di rispetto per tutti. Ma il clima sta cambiando. Al convegno della CDU tenutosi questo lunedì, i delegati hanno votato all’unanimità per alzata di mano un piano in 15 punti riguardante, oltre alla ripresa economica, la limitazione dell’immigrazione irregolare e il rafforzamento della sicurezza interna. Queste oggi sono le priorità. 

Merz ha ribadito la promessa secondo la quale non ci sarà “nessuna cooperazione, nessuna tolleranza, nessun governo di minoranza, niente di niente” con AfD. “Posso assicurare agli elettori in Germania una cosa molto chiaramente: non lavoreremo con il partito che si definisce Alternativa per la Germania. Né prima, né dopo, mai”, ha gridato Merz tra gli applausi dei quasi 1.000 delegati presenti.  

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