Site icon Lo Spiegone

Milei attacca la libertà di stampa in Argentina

stampa

Immagine generata con supporto AI © Lo Spiegone CC BY-NC

Sul sito web campeggia uno stemma argentino sopra una scritta in cui si legge che “la pagine è in ricostruzione”. L’ultimo lancio l’agenzia di notizie Télam lo ha mandato in rete all’una di notte, a cavallo tra il 3 e il 4 marzo 2023. “La polizia di Buenos Aires ha recintato a mezzanotte i due edifici di Télam (…) la cui chiusura è stata annunciata venerdì dal presidente Javier Milei”. La più grande agenzia stampa statale latinoamericana si è fermata fino a data da destinarsi. 

La cessazione delle attività

Per il presidente argentino, Télam non era altro che “uno strumento di propaganda kirchnerista“, epiteto attribuito a chi sostiene l’ala di sinistra del peronismo, quella rappresentata prima da Nestor e poi da Cristina Kirchner, inquilini della Casa Rosada dalla fine del 2003 al 2015. 

La scelta di chiudere l’agenzia stampa è stata comunicata con un’email ai suoi circa 700 dipendenti che ci lavorano. Una “esenzione dal lavoro” di una settimana che significa sospensione a tempo indeterminato. Questo nonostante il portavoce presidenziale, Manuel Adorni, abbia annunciato che a breve arriverà il “piano che il governo sta elaborando” per Télam e per “ciascuno dei dipendenti”. 

Per Milei l’informazione è un problema

Appena eletto, il presidente ha cominciato a promuovere tagli ai piani sociali, eliminando anche molti dei ministeri a lui non graditi, come quello della Cultura e delle Donne. L’agenzia Télam, fondata nel 1945 per volere di Juan Domingo Perón, veniva da un passivo di tre milioni di dollari nel solo 2023. Tuttavia, la mossa non rientra soltanto all’interno della strategia di “spending review” di Milei. 

La motivazione risiede nella considerazione che il neo presidente argentino ha del giornalismo e, ça va sans dire, della libertà stampa. La quale già non si trova in un grande stato di salute, come dimostra la classifica di Reporters Without Borders del 2023, in cui l’Argentina si fermava al 40esimo posto. Per Milei chi fa informazione appartiene a una categoria che “calunnia e mente in modo depravato” che ha come unico obiettivo quello di “assoggettare volontà”. 

Il braccio di ferro con il Congresso

Affinché sia definitiva, la proposta di Milei dovrebbe essere votata dal Congresso. Ma lo stesso governo ha ammesso che non è ancora chiaro come verrà messa definitivamente a tacere la storica agenzia, se attraverso un decreto o con l’approvazione delle camere. Anche perché il braccio di ferro con il Congresso continua.

La Ley de Bases, conosciuta come “legge Omnibus”, è infatti inciampata a causa della mancanza di sostegno ed è stata restituita alle Commissioni per una nuova discussione. 

Fonti e approfondimenti 

Betrò, F., “L’Altra America: Argentina”, Lo Spiegone, 27 luglio 2019

Arciniegas, Y., “Argentina: el Congreso debate la ‘Ley Ómnibus’ tras la anulación de las normas laboralesFrance 24, 1 febbraio 2024

Arciniegas, Y., ““Un golpe contra la libertad de expresión”: Milei ratifica el cierre de la agencia de noticias Télam”, France 24, 4 marzo 2024

Micheletto, K., “Télam: La casta también era la libertad de prensa | El Gobierno suspendió de facto la agencia de noticias nacional”, Página 12, 5 marzo 2024

Oliva, A., ““Es un ataque a la libertad de expresión inédito en Argentina”: el golpe para los periodistas de Télam tras clausurar el gobierno de Milei la agencia estatal de noticias más grande de América Latina”, BBC news, 6 marzo 2024

Reporters Without Borders. Index | RSF



Exit mobile version