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Israele colpisce l’Iran a Damasco

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Immagine generata con supporto AI © Lo Spiegone CC BY-NC

Israele colpisce l’Iran a Damasco. Un attacco ha preso di mira il consolato iraniano nella capitale siriana, uccidendo almeno undici persone. Il ministero degli Esteri iraniano ha affermato che tra queste ci sono Mohammed Reza Zahedi, un alto comandante delle guardie rivoluzionarie, e il comandante Mohammad Hadi Haji Rahimi.

Il contesto dell’attacco 

A bersagliare il consolato nella capitale siriana sono stati sei missili lanciati da jet F-35. Secondo il Times of Israel, potrebbe esserci un filo diretto tra l’operazione militare israeliana e un precedente attacco ad opera di una milizia sostenuta dall’Iran in Iraq. Il 25 marzo un drone aveva colpito una base della Marina israeliana a Eilat, provocando diversi danni a un hangar. 

L’operazione si inserisce tuttavia in un contesto più ampio. Una lunga sequenza di attacchi israeliani infatti si è concentrato sul territorio siriano nelle ultime settimane. Solo il 29 marzo, uno di questi ha ucciso 53 persone, tra cui 38 soldati e 7 membri di Hezbollah. L’ultimo segna però una certa distanza dai precedenti. 

Il consigliere dell’International Crisis Group Ali Vaez ha dichiarato che l’attacco è senza precedenti per la portata e l’importanza degli obiettivi. Il consolato è considerato a tutti gli effetti territorio iraniano per cui quello di Israele si configura come un attacco diretto al Paese stesso. 

Chi era Zahedi 

Mohammed Reza Zahedi era un alto ufficiale delle IRGC con un ruolo decisivo nel guidare la forza al-Quds in Libano e in Siria, nonché nelle relazioni di Teheran con Hezbollah e il presidente siriano, Bashar al-Assad. 

Nel 2005, la guida suprema del Paese Ali Khamenei, lo aveva nominato comandante delle forze di terra delle IRGC. Da allora, Zahedi ha rivestito più di una posizione di potere nei reparti delle forze militari iraniane. Anche per questo, il comandante aveva partecipato in prima linea alla pianificazione di attacchi rivolti al territorio israeliano. Zahedi rappresenta il più alto funzionario militare iraniano ucciso in seguito all’assassinio del generale Qassem Suleimani a Baghdad, nel gennaio 2020. 

La reazione di Teheran

L’ambasciatore iraniano in Siria, Hossein Akbari, ha detto che è la prima volta che “il regime sionista si permettere di attaccare un edificio ufficiale della Repubblica islamica dell’Iran”. Per il ministro degli Esteri, Hossein Amir-Abdollahian, l’attacco costituisce una “violazione di tutti gli obblighi e delle convenzioni internazionali”. 

Il Consiglio supremo di sicurezza nazionale dell’Iran, organo  chiave del regime, si è riunito per discutere la risposta all’attacco. Il governo però non ha ancora rivelato dettagli sulle prossime mosse. Tra le alternative ci potrebbero essere azioni che avvicinerebbero Israele e Iran a una guerra diretta, attacchi mirati contro obiettivi israeliani oppure nuove offensive da parte degli alleati di Teheran nella regione, tra cui Hezbollah. Oltre agli obiettivi israeliani, sarebbero nel mirino anche le truppe statunitensi sul terreno. 

 

Fonti e approfondimenti

Gramer, R., “Israel Escalates Shadow War Against Iran”, Foreign Policy, 1/04/2024

la Forgia, E., “Ricordare il generale Soleimani: la prova di forza dei proxies iraniani“, Lo Spiegone, 15/01/2022

Makoii, M., “Mohammad Reza Zahedi: who was the Iranian commander killed in an Israeli strike in Syria?”, The Guardian, 2/04/2024

Regan, H., Alkhshali, H., & Qiblawi, T., “Iran vows revenge as it accuses Israel of deadly airstrike on Syria consulate in deepening Middle East crisis”, CNN, 2/04/2024

Truzman, J. & Roggio, B., “Israeli strike eliminates senior IRGC Qods Force officers in Damascus | FDD’s Long War Journal”, Long War Journal, 1/04/2024



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