Site icon Lo Spiegone

Ue e Cina: guerre commerciali all’orizzonte?

cina import export

Da molto tempo l’Unione europea sta cercando un dialogo con la Cina per superare le proprie rimostranze sullo stato dell’arte dei rapporti economici fra le parti. Bruxelles ha spesso adottato un tono morbido con Pechino cercando il dialogo per contrastare le politiche commerciali cinesi.

L’Ue ha ripetutamente cercato di affrontare questioni strutturali. Tra queste l’inondazione del mercato comune di acciaio e veicoli elettrici o i pesanti sussidi e la distorsione dei prezzi, il trattamento preferenziale che Pechino adotta verso le società nazionali e l’accesso limitato delle aziende europee al mercato cinese. Senza ottenere però grandi risultati.

Contro il dumping fiscale

Ora il paradigma sembra che stia cambiando e l’Ue sta cercando un approccio più “muscolare”, nonostante solo quattro paesi dell’Unione, Germania, Svezia, Finlandia e Olanda, abbiano finora pubblicato una strategia di policy riguardo i rapporti con la Repubblica popolare.

Da ottobre scorso l’Ue ha avviato un’indagine sul sostegno statale cinese alle imprese che producono veicoli elettrici. Bruxelles ha poi dato seguito a queste indagini focalizzandosi sulle turbine eoliche e sulle attrezzature ospedaliere per “riequilibrare il partenariato Ue-Cina“.

“Ci piace la concorrenza leale. Quello che non ci piace è quando la Cina inonda il mercato di auto elettriche massicciamente sovvenzionate. È contro questo che stiamo combattendo. Concorrenza sì, dumping no. Questo deve essere il nostro motto”, ha dichiarato il mese scorso la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

L’inasprimento della posizione dell’Europa comporta vantaggi e pericoli. La posizione più decisa dell’Ue sulla Cina significa – metaforicamente parlando – porgere un ramoscello d’ulivo agli alleati statunitensi, spesso scontenti a causa dall’approccio per loro morbido da parte dell’Europa. 

Le indagini sui sussidi non sono l’unico segno della crescente determinazione di Bruxelles ad affrontare Pechino in modo più diretto. 

Un dialogo fra sordi

Durante l’ultimo vertice Ue-Cina del dicembre scorso, la risposta cinese alle preoccupazioni politiche, economiche e dei diritti umani dell’Ue è stata superficiale. Lanciando inoltre un chiaro segnale di irritazione verso le indagini avviate e uno stallo che sembra descrivere un dialogo fra sordi.

Altro fronte di incomprensione è poi data dalla posizione della Cina sulla guerra in Ucraina, che viene percepita come di sostegno passivo alla Russia. Pechino vede gli europei anche come entità occidentale potenzialmente utile, soprattutto quando esistono divergenze con gli Stati Uniti. Ecco perché la Cina apprezza espressioni come “autonomia strategica” e “politica estera “indipendente”, che possono alimentare le divergenze transatlantiche in chiave anti-statunitense

Inoltre il modo in cui la Russia sta gestendo le sanzioni imposte dall’Occidente può essere visto dalla Cina come un’occasione per imparare dal governo di Mosca, in un’ipotetica prospettiva futura. L’impressione è che dagli incontri e dalle dichiarazioni congiunte fra Xi Jinping e Putin, si stiano sviluppando rapporti stabili sul lungo periodo.

La leva economica europea per ora non sembra aver molto funzionato riguardo la situazione in Ucraina, con Pechino che si è mossa senza preoccuparsi delle reazioni delle cancellerie europee. E gli affari sono proseguiti. Da vedere nei prossimi mesi come evolveranno i rapporti e come le relazioni sino-europee si svilupperanno ulteriormente

Fonti e approfondimenti

Ding, Y., Ekman, A., “China-Europe Relations, Two Years After Russia Invaded Ukraine”, Carnegie Endowment for International Peace, 11/03/2024

Garcia-Herrero, A., “EU-China summit remains a ‘dialogue of the deaf’ for EU trade concerns”, Bruegel, 22/12/2023

Lau, S., Gijs, C., Verhelst, K., “EU pulls its gun on China”, Politico, 26/04/2024

Mardell, J., “Towards a common European China strategy?”, Heinrich Böll Stiftung – International Politics, ottobre 2023

Zhou, L., “China can learn from Russia to beat Western sanctions as ‘de-risking’ pressures mount, foreign affairs expert says”, South China Morning Post, 23/02/2024

Exit mobile version