Javier Milei non fa più ridere. Dopo poco più di sei mesi dall’inizio del suo mandato, l’istrionico presidente argentino, diventato famoso per essersi descritto come un leone e per le sue apparizioni con in mano una motosega, ha messo a terra la cosiddetta Ley bases, una riforma ombrello in senso ultraliberista che metterà in ginocchio il Paese.
Proteste e repressione
Il 13 giugno il Senato ha dato il suo primo sì, con 37 voti favorevoli e 36 contrari. Determinante è stato l’appoggio della vicepresidente Victoria Villaruel, oltre al sostegno dato dal macrismo, dall’Unione Civica Radicale e anche da tre senatori peronisti delle province.
Centinaia di migliaia di persone si sono riversate fuori dalle aule parlamentari per protestare. La repressione della polizia, che ha avuto carta bianca dal governo, è stata violentissima. Gas lacrimogeni, idranti e proiettili di gomma si sono scontrati con il lancio di molotov e pietre. Le cariche hanno colpito anche le tante persone anziane scese in piazza e alcuni deputati dell’opposizione, intervenuti a sostegno delle proteste.
La battaglia campale ha lasciato circa 200 persone ferite tra le file dei manifestanti, oltre a 33 arrestati, di cui 16 sono stati trattenuti e ora dovranno affrontare accuse pesantissime, come quella di attentato all’ordine costituzionale. Il governo si è congratulato con la polizia per aver risposto a quello che ha definito “un tentativo di colpo di stato, un attentato contro il normale funzionamento del congresso della nazione argentina”.
La trafila della legge
A fine giugno è arrivata l’approvazione definitiva della legge da parte della Camera dei deputati. Milei aveva definito la riforma “il più grande aggiustamento fiscale non solo nella storia argentina, ma nella storia dell’umanità”.
Prima di arrivare al testo definitivo, la Ley bases ha affrontato diversi cambiamenti. Presentata il 20 dicembre 2023, subito dopo l’assunzione del potere da parte di Milei, in origine prevedeva 664 articoli che andavano a toccare temi diversi, dall’emergenza economica, alla sicurezza amministrativa, passando anche per ambiente, sport e turismo.
Approvata nella sua forma generale, alla votazione articolo per articolo ha subito battute di arresto che hanno portato la legge a essere snellita, fino a 238 articoli. Al testo era allegato anche un elenco di aziende pubbliche che sarebbero state soggette a privatizzazione o a concessione. Tra queste, Aerolíneas Argentinas (compagnia aerea di bandiera), Energía Argentina, Radio y Televisión Argentina, ma anche Correo Oficial de la República Argentina (l’equivalente delle nostre Poste).
Con nuove modifiche, Aerolíneas Argentinas, Correo Argentino e Radio y Televisión sono state eliminate dall’elenco delle privatizzazioni. Cambiamenti sono stati fatti anche agli aspetti legati alle pensioni, uno dei temi più sentiti di questa riforma.
Capitolo pensioni
La moratoria pensionistica in vigore in Argentina prevede un piano di pagamenti affinché chi non rispetta i 30 anni di contributi obbligatori possa comunque accedere alla pensione. Per ripianare il debito, una volta ricevuto il beneficio, a chi non ha raggiunto i contributi viene trattenuta una percentuale di quanto ricevuto, con un massimo di 120 rate.
Milei aveva proposto l’eliminazione di questa moratoria e la sua sostituzione con un nuovo sistema di benefici proporzionali per coloro che compiono 65 anni e non hanno il requisito contributivo minimo di 30 anni. Dopo proteste dentro e fuori dal Congresso, questo capitolo della Ley bases è stato eliminato, ma non è escluso che Milei possa riprovarci più avanti, anche perché la legge sulle pensioni, voluta dal governo peronista nel 2023, è valida fino a marzo 2025 e può essere prorogata per altri 2 anni con decisione del Congresso.
Alla fine, solo l’articolo 20 del testo si occupa specificamente di questo tema, chiarendo che “il personale può essere tenuto ad avviare le procedure di pensionamento quando possiede i requisiti per il pensionamento ordinario”.
Come riferito dai fact checker di Chequeado, secondo i dati del Bollettino statistico della previdenza sociale predisposti dall’Anses, a marzo 2024, dei 7,2 milioni pensionati, il 59% del totale (4,2 milioni) godeva della moratoria.
Nonostante i passaggi legislativi siano stati parecchi, la Ley Bases rimane il pilastro fondamentale del progetto libertario neoliberale che ambisce a portare avanti Milei.
Verso l’autoritarismo?
Tra gli aspetti più controversi della Ley bases c’è sicuramente quello legato allo strapotere che il presidente argentino potrà avere da qui al prossimo anno. Il Congresso ha approvato l’art. 1, che dichiara l’emergenza pubblica per un anno e delega l’esecutivo a legiferare direttamente in una serie di settori, “in materia amministrativa, economica, finanziaria ed energetica” In questi settori Milei potrà fare decreti, che poi però dovranno essere confermati/ratificati dalla Commissione legislativa bicamerale (art. 234 della Ley bases), che verificherà volta per volta. Un po’ come succede in Italia con i decreti legge.
Tra i paletti c’è anche l’impegno a non intervenire su circa 15 organizzazioni pubbliche tra le quali c’è la Banca nazionale dei dati genetici (BNDG), che conserva informazioni sulle persone scomparse per determinare l’eventuale parentela dei bambini rapiti e sequestrati durante la dittatura. Un tema molto sentito in Argentina, ma messo in discussione da Milei, che ha contestato il numero dei desaparecidos sia durante la campagna elettorale che da presidente.
Argentina vendesi
Uno dei passaggi più controversi della Ley bases è quello legato alle liberalizzazioni e alle privatizzazioni. Il cosiddetto Regime di incentivazione dei grandi investimenti (Rigi) prevede agevolazioni fiscali, doganali e di cambio per 30 anni, ma anche una promessa di stabilità e di protezione contro gli interventi dello Stato.
Questo regime speciale vale per gli investimenti che superano i 200 milioni di dollari. Imprese che si rivolgono a settori strategici come quello dell’energia e dell’industria mineraria, compresa quella del litio. L’Argentina è il quarto Paese al mondo produttore di questo minerale. Al confine con Bolivia e Cile si concentra circa il 67% dei giacimenti mondiali. Gli investitori stranieri non vedono l’ora di sfruttare al massimo ciò che possiede il Paese. E le proteste contro la svendita di questa risorsa accompagnano la regione già da anni.
I progetti che rientrano nel Rigi possono ricevere esenzioni e agevolazioni amministrative, uno strumento chiave per attrarre capitali e rilanciare l’economia argentina,secondo il governo. Non è difficile immaginare che un regime siffatto darà un vantaggio significativo alle grandi aziende, in particolare alle multinazionali, e danneggerà le piccole e medie imprese argentine, che oggi generano il 70% dell’occupazione.
Privatizzare tutto
Come visto in precedenza, l’idea iniziale di svendita delle aziende pubbliche è stata ridimensionata dopo i passaggi parlamentari. Delle circa 40 aziende che il progetto della Ley bases prevedeva di privatizzare, soltanto due finiranno integralmente in mano ai privati, ovvero Intercargo, che fornisce servizi aeroportuali alle compagnie aeree, ed Energía Argentina S.A. (Enarsa), che si occupa dell’esplorazione e dello sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi e del trasporto e stoccaggio del carburante.
Ma altre aziende, come Aguas y Saneamientos Argentinos S.A. (Aysa), i treni di Belgrano Cargas e Logístico S.A., la Sociedad Operadora Ferroviaria e Corredores Viales, saranno soggette a concessione privata, cioè aperte all’investimento di capitale privato.
Non è escluso che altre società possano subire la stessa sorte in futuro. Il piano di svendita dell’Argentina si collega anche a una richiesta di finanziamento al Fondo monetario internazionale. Proprio durante il G7 di Borgo Egnazia, Milei ha incontrato la presidente dell’Fmi Kristalina Georgieva per negoziare nuovi prestiti in cambio della riforma del lavoro, di quella fiscale e del Rigi.
Fonti e approfondimenti
Gustavo Beron, Primer triunfo legislativo de Milei: Diputados aprobó la Ley Bases y la vuelta de Ganancias, Clarin, 28/06/2024
Ley Bases: el texto completo, artículo por artículo
La Vaca, Ley Gases: masiva movilización y brutal represión
Manuel Tarricone, ¿Qué es la Ley Bases?, Chequeado, 28/06/2024
Veronica Smink, 4 grandes cambios que contempla la Ley Bases, la primera legislación que Milei logró aprobar en el Congreso de Argentina (y el regreso del impuesto a las ganancias), Bbc, 28/06/2024