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Chi è Tim Walz, candidato vicepresidente di Harris

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Kamala Harris ha scelto come suo compagno di viaggio Tim Walz. Sarà infatti lui il candidato vicepresidente che in coppia con Harris sfiderà il ticket repubblicano composto da Donald Trump e J.D. Vance.

Una scelta, questa, arrivata dopo giorni di speculazioni, in cui in realtà i nomi più gettonati erano altri. Su tutti il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro e il senatore dell’Arizona Mark Kelly. Il primo specialmente era un nome pesante, considerato lo Stato di appartenenza e lo standing valido anche in ottica futura.

Unire il partito

La Pennsylvania è indubbiamente uno Stato molto più importante del Minnesota, considerato sicuro per i dem, e il nome del governatore avrebbe potuto aiutare a conquistare la presidenza per Harris. E questo rappresenta forse il punto più rischioso della sua scelta nel ticket presidenziale. Tuttavia Shapiro sarebbe stata una scelta maggiormente divisiva per il partito, in quanto non proprio apprezzato dall’ala dem più progressista. 

Ma la scelta potrebbe essere utile anche per i due esclusi: in caso di vittoria, Harris sarà indubbiamente a meno di scossoni nuovamente candidata fra quattro anni. E otto anni “bloccati” alla vicepresidenza significherebbero un impegno sul lungo termine dove molte scelte dell’amministrazione, buone o negative, andrebbero a gravare su un’ipotetica candidatura futura. D’altra parte anche una sconfitta li porrebbe dal lato del perdente, bruciandone probabilmente qualsivoglia possibilità nel 2028. 

Walz è quindi una buona soluzione per tutte le parti, seppur non susciti chissà quali emozioni. Era il candidato al ruolo meno noto sulla scena nazionale e di certo non è stata la più coraggiosa delle scelte, almeno per il momento. In ogni caso i rischi sono sempre dietro l’angolo.

Che figura è quella di Waltz?

Walz appare come una figura a metà fra l’ala moderata e quella progressista. Seppur il suo operato in Minnesota abbia un’impronta più a sinistra. Si è cercato quindi di non scontentare nessuno, offrendo un utile aggancio alle anime del partito e agli elettori, allo scopo di non farli sentire troppo a disagio.

Ma la notizia di Walz ha rapidamente raccolto consenso fra vari membri di spicco di tutto lo spettro politico dem. Dall’ex presidente della Camera Nancy Pelosi ai membri di sinistra della “Squad” come la deputata Alexandria Ocasio-Cortez. Ma anche moderati come il senatore Joe Manchin hanno elogiato la scelta.

Il governatore del Minnesota in precedenza aveva servito alla Camera come deputato per più di un decennio, per poi vincere il governatorato, cui è stato riconfermato per un secondo mandato nel 2019.

A 60 anni compiuti, Walz vanta anche altre esperienze “dal basso”, oltre alla carriera politica. Per 24 anni ha prestato servizio nella Guardia Nazionale dell’Esercito, salendo al grado di sergente maggiore, uno dei più alti ranghi della stessa Guardia. Ed è forse proprio grazie a questa esperienza che è riuscito a vincere la corsa per la Camera.

Era il 2006 quando vinse in un distretto congressuale in gran parte rurale, nel sud del Minnesota, contro il deputato repubblicano e favorito dell’epoca Gil Gutknecht. Walz capitalizzò la rabbia degli elettori nei confronti dell’allora presidente George W. Bush e della guerra in Iraq. Durante il suo mandato a Washington si è poi sempre speso per i diritti dei veterani.

Ma l’arrivo in Minnesota è stato all’inizio degli anni ’90, dove si è trasferito con sua moglie. A Mankato, nel sud dello Stato, ha insegnato studi sociali e ha allenato la squadra di football della Mankato West High School. In quel contesto si è avvicinato ai sindacati.

L’esperienza politica

Da non sottovalutare poi la sua esperienza di governo statale come “anatra zoppa”, in cui la Camera dello Stato era a guida democratica e il Senato tinto di rosso repubblicano. La prima legislatura, con la pandemia di mezzo non è stata infatti semplice. Inoltre l’opposizione repubblicana alle proposte di utilizzare tasse più alte per aumentare i fondi per le scuole, l’assistenza sanitaria e le strade, non hanno migliorato la situazione. 

Tuttavia i compromessi negoziati e raggiunti hanno reso la sua amministrazione comunque produttiva. Non è infatti un caso il fatto che alle elezioni seguenti non solo è stato riconfermato nel suo ruolo, ma anche tutto il parlamento locale sia diventato a maggioranza democratica.

Walz e i democratici hanno eliminato quasi tutte le restrizioni statali all’aborto emanate in passato dai repubblicani, ristretto l’accesso alle armi (nonostante Walz in passato ne fosse possessore e avesse ricevuto finanziamenti dalla NRA), legalizzato l’uso ricreativo della marijuana e respinto le richieste repubblicane secondo cui l’eccedenza del bilancio statale fosse utilizzata per tagliare le tasse. 

Con quel denaro i democratici hanno finanziato pasti scolastici gratuiti, lezioni gratuite nei college pubblici per gli studenti delle famiglie che guadagnano meno di 80.000 dollari all’anno, un programma di congedo familiare e medico retribuito e copertura assicurativa sanitaria indipendentemente dallo status di immigrazione di una persona.

Come detto, anche se Walz non proviene da uno degli stati cruciali del cosiddetto “muro blu” formato da Wisconsin, Michigan e Pennsylvania, dove entrambe le parti necessitano di vincere, è pur sempre un abitante del Midwest. E di quest’area incarna molte caratteristiche: da banalità come il modo di vestire e porsi, fino alla provenienza rurale. Inoltre, parla con una certa disinvoltura di questioni che contano per gli elettori della Rust Belt, tra cui l’organizzazione sindacale, i diritti dei lavoratori e la battaglia per il salario minimo di 15 dollari l’ora.

La campagna elettorale

I repubblicani non hanno perso tempo e lo hanno subito attaccato, Donald Trump in testa, il quale lo ha definito un “radicale di sinistra”, attaccando la Harris per la scelta dicendo che “si è inginocchiata di fronte alla sinistra antisemita e anti-israeliana e ha scelto qualcuno di pericolosamente progressista come lei”.

D’altra parte Walz non ha mai disdegnato attacchi a Trump e i repubblicani. “Queste sono persone strane. Vogliono portare via i libri, vogliono essere nella tua sala d’esame […] Sono cattivi in politica estera, sono cattivi nei confronti dell’ambiente, certamente non hanno un piano di assistenza sanitaria e continuano a parlare della classe media”, ha detto Walz alla MSNBC il mese scorso. “Come ho detto, un barone ladro immobiliare e un venture capitalist che cercano di dirci che capiscono chi siamo? Non sanno chi siamo”.

E a un commentatore televisivo che ha affermato che le sue politiche fossero troppo liberali per Paese, ha risposto con ironia. “Che mostro. I bambini mangiano e hanno la pancia piena, così possono andare a imparare, e le donne stanno prendendo le proprie decisioni in materia di salute”, aggiungendo in seguito: “Se è lì che vogliono etichettarmi, sono più che felice di prendere l’etichetta [liberale]”.

Vedremo quale sarà il suo impatto e apporto alla campagna elettorale. Nelle prossime settimane Walz dovrà per forza di cose costruirsi una figura il più possibile riconoscibile per l’elettorato, facendo attenzione a schivare gli attacchi repubblicani. Il suo debutto ufficiale al fianco di Harris avvenuto in queste ultime ore lo ha già visto deciso e aggressivo, specialmente nei confronti della controparte repubblicana rappresentata da J.D. Vance. L’imminente Convention democratica sarà un ulteriore banco di prova.

Fonti e approfondimenti

Leingang, R., Who is Tim Walz? The governor with a history of winning over Republicans, The Guardian, 06/08/2024

Pager, T., Wang, A., Rodriguez, S., Harris chooses Minnesota Gov. Tim Walz as VP pick, The Washington Post, 06/08/2024

Karnowski, S., Hanna, J., Five things to know about Tim Walz, Associated Press, 06/08/2024

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