La Convention democratica si sta svolgendo in queste ore a Chicago, Illinois, come da calendario. La convention è un momento necessario per la nomina ufficiale di Harris a candidata democratica verso la Casa Bianca. Ma anche un momento di chiamata a raccolta delle varie componenti del partito e dei militanti che lo animano, provenienti da tutti gli Stati.
Col ritiro di Joe Biden il protagonista del racconto è cambiato e il casting democratico ha visto una decisa scossa. Con Harris e il suo vice Walz in pista, il ticket democratico ha infatti rianimato le speranze di riconquista della Casa Bianca. Il copione anche ha subito qualche variazione, ma l’obiettivo rimane lo stesso: sconfiggere il duo Trump-J.D. Vance.
L’intervento di Biden
Uno dei momenti topici di questa convention lo ha comunque incarnato il presidente uscente, il quale ha formalmente passato il testimone alla sua vice. Biden ha aperto il suo discorso chiamando a raccolta la folla per Harris. Un momento dal sapore agrodolce, commovente per lo stesso protagonista apparso commosso, che segna la fine non ufficiale della sua storia politica durata cinque decenni in politica.
“Lasciate che vi chieda: siete pronti a votare per la libertà?” Ha chiesto Biden nell’apertura del suo discorso. “Siete pronti a votare per la democrazia e per l’America? Lasciate che vi chieda: siete pronti a votare per Kamala Harris e Tim Walz come presidente e vicepresidente degli Stati Uniti?”. Per poi proseguire per circa 45 minuti. Un Biden molto diverso da quello del disastroso dibattito, dalla voce chiara e sicura, in grado di scaldare il pubblico.
“È stato l’onore della mia vita servire come vostro presidente. Amo questo lavoro, ma amo di più il mio Paese”, ha detto Biden. “E tutto questo parlare di quanto io sia arrabbiato con tutte quelle persone che hanno detto che dovrei dimettermi, non è vero”. Chiudendo le polemiche delle scorse settimane, seppur voci di un certo dispiacere per lui e il suo entourage continuino a circolare. Biden ha spinto Kamala Harris, citando i risultati legislativi raggiunti dall’amministrazione nell’ultimo quadriennio ricordando l’apporto della sua vice.
La stessa Harris ha anche fatto una breve apparizione, ricevendo un’accoglienza entusiastica da parte della folla. La vicepresidente ha sottolineato di voler “celebrare il nostro incredibile presidente, Joe Biden”. Ha aggiunto: “Joe, grazie per la tua leadership storica, la tua vita al servizio della nostra nazione e tutto ciò che continuerai a fare“. L’unità, insomma. Rappresentata anche dai discorsi di Hillary Clinton e Alexandria Ocasio-Cortez.
Le parole di Clinton e Cortez
L’ex segretario di Stato e candidata, sconfitta da Trump nel 2016, ha detto che “Il futuro è qui. Dall’altra parte di questo soffitto di vetro c’è Kamala Harris che presta giuramento come quarantasettesima presidente degli Stati Uniti. Quando una barriera cade per una di noi, cade per tutte noi. Voglio che i miei nipoti e i loro nipoti sappiano che oggi ero qui. Che noi eravamo qui”.
Cortez ha infiammato il pubblico col suo discorso, che mostra anche quanto la sua influenza sia cresciuta rispetto a quattro anni fa, quando parlò per circa un minuto e mezzo. E gli applausi scroscianti che ne sono seguiti sarebbero stati impensabili fino a pochi anni fa. Le persone a lei vicine dicono che questo cambiamento riflette la vena pragmatica sviluppata da AOC in questi anni, così come la crescente volontà del partito di abbracciare il suo fianco sinistro.
La deputata è stata una voce critica riguardo la guerra in Medio Oriente, guidando le richieste di tagliare gli aiuti militari a Israele. Molti manifestanti filo-palestinesi, nel frattempo, si sono riuniti a Chicago per protestare fuori dalla convention proprio per spingere il partito a mettere in discussione il sostegno alle posizioni israeliane. Nel suo intervento ha attribuito a Harris il merito di “aver lavorato instancabilmente per garantire un cessate il fuoco a Gaza e riportare a casa gli ostaggi”.
Un altro passaggio fondamentale è stato l’attacco a Trump sul piano sociale ed economico. Secondo la rappresentante dem l’ex presidente “venderebbe il Paese per un dollaro se ciò significasse riempirsi le tasche e ungere i palmi delle mani dei suoi amici di Wall Street”.
Il ruolo di Barack e Michelle Obama
Ma c’è stato anche, ovviamente, spazio per gli Obama. Barack e Michelle Obama (neanche quest’anno candidata…) sono stati accolti dalla folla con grande calore e fermento, acclamati dai militanti.
L’ex presidente ha rispolverato il suo vecchio e celebre slogan nel suo intervento, cucendolo addosso a Kamala Harris. “Yes, she can”, ha detto Obama. Ma il momento che più sta circolando in rete e sui media è stato quello in cui Obama ha scherzato verbalmente e mimicamente su un non troppo velato doppio senso riguardo l’ossessione di Trump per la grandezza delle folle nei comizi. Ma al di là dell’ilarità, l’intervento dell’ex presidente si è ovviamente speso per Kamala Harris e la sua campagna, ringraziando anche Joe Biden per quanto fatto.
“Abbiamo la possibilità di eleggere qualcuno che ha passato tutta la sua vita a cercare di dare alle persone le stesse possibilità che l’America le ha dato”, ha detto. Anche Michelle Obama in precedenza sul palco si è spesa allo stesso modo.
L’ex first lady, la cui apparizione è stata accolta con particolare emozione, ha attaccato definito Harris come “una delle persone più qualificate che si siano mai candidate alla presidenza“. E ha riservato una stoccatina a Trump per un recente commento secondo cui gli immigrati privi di documenti stiano prendendo solo “lavori neri”. “Chi gli dirà che il lavoro che sta attualmente cercando potrebbe essere solo uno di quei lavori neri?”, ha detto.
Le speranze democratiche
Ora, quello che sembra venir fuori da questa convention, è un certo spirito unitario e un appoggio generale verso Kamala Harris. Una sorta di tutti per uno, uno per tutti, volendo scomodare Dumas padre. In fondo dopo il ritiro di Biden le cose sono cambiate molto sponda dem e l’entusiasmo appare rinato. Così come sondaggi migliori si sono profilati all’orizzonte.
E questa occasione si presta bene all’intenzione democratica di voler sfruttare questo rinnovato momento politico, in un mix di attacchi a Trump e i repubblicani (come sul Project 2025, sventolato sul palco) e spinte per rafforzare Harris e Walz. Un modo per cercare di convincere i milioni di elettori ancora indecisi e mobilitarne altri alle urne.
Una convention è infatti sempre fatta e pensata per la televisione. Rappresenta il momento di più alto profilo mediatico nella campagna e data la fretta degli eventi per Harris tutto è fondamentale. In una tipica corsa presidenziale, i momenti più significativi di un candidato sono quelli in cui lancia la sua campagna, la nomination e l’annuncio del vice. Momenti che per Harris sono avvenuti tutti nel giro di tre settimane.
Le settimane che separano le parti dall’election day sono sempre meno. Continuare a mantenere lo spin a livello di comunicazione e cercare di dettare l’agenda sarà fondamentale per Kamala Harris. In attesa del suo discorso sul palco e del momento della nomination.
Fonti e approfondimenti
Abutaleb, Y., Wootson Jr., C., Biden passes the torch to Harris on first night of DNC, The Washington Post, 20/08/2024
Fandos, N., Ocasio-Cortez, Once an Outsider, Takes Center Stage at Convention, The New York Times, 19/08/2024
Gift, T., Five things to watch for at this year’s Democratic National Convention – and what they mean for the election, The Conversation, 15/08/2024
Nehamas, N., Highlights From Night 1 of the Democratic Convention, The New York Times, 19/08/2024
Olorunnipa, T., Democratic convention to highlight Harris’s rise amid turbulent ’24 race – The Washington Post, The Washington Post, 17/08/2024
Pager, T., Obamas electrify Democrats at Chicago convention, The Washington Post, 21/08/2024