Fare il primo passo di un percorso non è mai facile. Se si sceglie di muoverlo in direzione contraria al flusso comune, può esserlo ancora di più. Ma se lo si fa con consapevolezza e con una sana incoscienza dovuta (anche) all’età, i risultati possono essere incredibili. In fondo è così che Lo Spiegone nasce: un mix di sogni e di ostinata convinzione nella possibilità di cambiare il mondo dell’informazione. Un obiettivo ambizioso per Emanuele, Fabio, Marcello, Matteo e Sara che, durante un 2016 pieno di studio matto e disperatissimo alla Sapienza di Roma, hanno deciso di dar vita a questo progetto. Sul pratino di Scienze Politiche, per la precisione. Capire cosa non piacesse all’interno dell’informazione mainstream era facile; scegliere la strada giusta per rispondere al desiderio di cambiarla, non altrettanto.
Eravamo stanchi di leggere articoli che non ci davano risposte oppure offrivano racconti sommari e opinioni. Per noi, affamati di sapere, era impensabile che i fatti venissero riportati asetticamente, trascurando la voglia dei lettori di approfondire le cause e gli scenari futuri. Come non era possibile che i pochi a farlo si rivolgessero esclusivamente a un pubblico di nicchia. Non fu difficile arrivare all’epifania: noi saremmo diventati quello che cercavamo, senza trovarlo, nell’informazione. Chi avesse letto il nostro giornale avrebbe avuto a disposizione gli strumenti utili per comprendere meglio la realtà che ci circondava e lo avrebbe trovato scritto in maniera semplice e diretta.
Di più. Come ci dicemmo in una delle tante riunioni preparatorie, anche le nostre nonne sarebbero dovute arrivare alla fine di ogni articolo senza interrogativi su quello che avevano letto (grazie nonna per esserti sottoposta a questa tortura). Scoprimmo quasi per caso che c’era un tipo di giornalismo – poco diffuso in Italia, ma conosciuto all’estero – in linea con le nostre idee: lo slow journalism, il giornalismo lento. Fu così che ci avvicinammo all’idea di creare un giornale lento, riflessivo ed esplicativo. Basato su dei valori, ma che non fosse di parte. Giustificato dai nostri studi e dalle fonti usate, che abbiamo deciso di riportare alla fine di ogni nostro pezzo.
Per l’argomento da mettere al centro del nostro progetto bastò guardarsi intorno: il mondo sempre più interconnesso dimostrava che un avvenimento in Cina poteva smuovere la politica italiana o quella del Sud America. E poi studiavamo Relazioni Internazionali. In matematica non eravamo forti, ma se 2+2 faceva ancora 4, allora i temi al centro dell’attualità internazionale dovevano essere il nostro focus. Certo, gestire l’intero globo in sole cinque persone non era impresa facile.


Vi immaginate passare dalla campagna elettorale di Trump (sì, abbiamo iniziato proprio in quel simpatico periodo), per la Brexit e Virginia Raggi, tutto nello stesso anno? Arrivammo anche a scrivere un’email a Obama verso la fine del suo mandato: beata giovinezza. Obama non rispose mai, ovviamente, ma questo aneddoto rimane nella nostra storia. Fortunatamente, poco dopo la fondazione arrivarono a darci una mano forze fresche che avevano sposato la nostra mission. Il gruppo crebbe in modo lento, ma costante. Così come il numero di voi lettori, che da quel momento non ci avete più abbandonato.
Lo Spiegone maturò insieme a noi. Finita la triennale alla Sapienza alcuni rimasero a Roma, altri si spostarono per continuare a studiare altrove. Da quel momento la nostra storia si intrecciò con quella di Bologna. È dal capoluogo dell’Emilia Romagna e dalla sua università che arrivò il secondo grande blocco di spiegone e spiegoni. La redazione si allargò e i compiti poterono finalmente essere divisi in modo tale da gestire il tutto con ancora più competenza e approfondimento.
Nel frattempo i ruoli interni cambiarono, alcune delle colonne portanti della prima ora presero altre strade, molte e molti altri si aggiunsero a quella che ormai era diventata più di una redazione. Con il consolidamento e l’espansione arrivarono i primi riconoscimenti: l’ambasciatore italiano a Sarajevo ci ringraziò per la copertura del referendum sul cambio di nome in Macedonia del Nord, la Treccani inserì Lo Spiegone tra le fonti per seguire questo evento e le Midterm elections del 2018 negli Stati Uniti. Alcuni cominciarono addirittura a scrivere articoli su di noi.




Per lavoro, studio o semplice voglia di conoscere abbiamo così cominciato a viaggiare e vivere nei luoghi di cui scrivevamo. Grazie a ciò siamo stati in grado di immergerci nella cultura e nelle dinamiche di questi luoghi con una profondità diversa. Ma anche una sensibilità: siamo convinti che questi momenti – per alcuni ancora in corso – ci abbiano permesso di conoscere e trattare i nostri temi cambiando prospettiva, allontanandoci dallo sguardo un po’ miope di chi, da questa parte del mondo, pensa di poter giudicare il resto senza conoscerlo.
Arriviamo, così, al 2020. La pandemia ha interrotto molte delle cose che avevamo in programma, ma non ci siamo arresi. Abbiamo registrato la nostra associazione di promozione sociale e, grazie a questa, abbiamo potuto fare domanda per diventare una testata giornalistica vera (tipo la storia di Pinocchio e del bambino vero, per farci capire). Fun fact della registrazione: abbiamo consegnato i documenti per diventare testata proprio un paio di giorni prima del lockdown. I tribunali hanno chiuso. Siamo stati la testata di Schrodinger per diverse settimane fino a che, verso metà maggio, siamo finalmente riusciti a metterci in contatto con il tribunale per scoprire di avercela fatta: Lo Spiegone è diventato una testata registrata presso il Tribunale di Roma, precisamente la n° 38 del 24 marzo 2020.
Insomma, di passi da quel pratino della Sapienza ne sono stati mossi tanti. La redazione, prima composta solo dai 5 fondatori, arriva adesso a circa 80 persone tra autori, autrici, editor e social media manager. Ma abbiamo anche tante amiche e tanti amici che, in modi diversi, ci hanno dato una mano: grafiche, spazi in radio, collaborazioni editoriali, restyling del sito. E non è finita qui perché, a breve, ci saranno nuovi ingressi nella nostra grande comunità che ogni giorno si allarga. Quello raccontato finora è solo un pezzetto di una storia che ci piacerebbe continuasse ancora per molto e molto tempo. Grazie a voi, lettori e lettrici, che ogni giorno ci sostenete e, siamo sicuri, non smetterete di farlo in futuro.

Leggi l’articolo qui: https://ytali.com/2019/02/28/la-terra-gira-piu-lentamente-sullo-spiegone/
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