Spesso si è sentito parlare del Bhutan associato al concetto di felicità e di Felicità interna lorda come unità di misura del benessere della sua popolazione. Questo piccolo Paese asiatico ha attraversato negli ultimi decenni un rapido sviluppo economico che, si prevede, potrebbe portare il Bhutan a diventare un Paese a medio reddito entro il 2023, con un tasso di povertà che è sceso dal 23% al 8% tra il 2007 e il 2017.
Sebbene il benessere della popolazione sia aumentato negli ultimi anni, il Paese si scontra con delle problematiche alimentari che il governo, in collaborazione con organizzazioni internazionali come il World Food Programme (WFP), si sta impegnando a risolvere. Nel caso del Bhutan, i problemi legati a un’alimentazione scorretta e limitata non sono però necessariamente legati solo ai livelli di povertà, ma anche a dei problemi di tipo geografico.
Il governo e il WFP stanno mettendo in atto una serie di progetti rivolti specialmente alle scuole e, quindi, ai bambini, ma che coinvolgono anche i piccoli contadini locali. Grazie a questi progetti, non solo i bambini riescono ad avere un’alimentazione corretta e bilanciata, ma anche i produttori di cibo locali possono aumentare la loro produzione e i loro guadagni.
La geografia del Bhutan
Il Bhutan presenta un problema di tipo geografico. Morfologicamente parlando, il “Paese della felicità” è totalmente montagnoso, con rilievi che vanno dai duecento ai settemila metri. L’isolamento delle popolazioni locali e la difficoltà di movimento sono, quindi, dei grossi ostacoli per gli abitanti del Paese. Questi ultimi spesso non riescono a procurarsi cibi diversi da quelli prodotti nelle loro vicinanze nel corso dell’anno e sono, dunque, vincolati a quello che viene coltivato esclusivamente nel proprio territorio. Inoltre, il Paese è situato in una delle zone sismiche più attive del pianeta, che rendono l’area particolarmente predisposta a terremoti, inondazioni, frane e incendi.
Tutti questi elementi fanno sì che il settore dell’agricoltura faccia fatica a soddisfare il fabbisogno nutrizionale della popolazione. Infatti, solo il 3% della terra è coltivabile a causa delle foreste e dei terreni montuosi. Il Paese si trova costretto, anche a causa dei limitati commerci di beni alimentari e delle difficoltà di movimento, a importare metà del proprio fabbisogno alimentare dall’estero.
La salute alimentare della popolazione bhutanese
A causa dei limiti descritti sopra, la popolazione del Bhutan ha un diffuso problema di malnutrizione, che si declina in denutrizione, carenza di nutrienti ed eccesso di alimentazione, causato, secondo i dati del WFP, da un abuso di fast food (circa il 32% degli studenti mangia al fast food quattro giorni a settimana) e di bevande zuccherate (il 40% ne fa un consumo eccessivo). Ad accusare gli effetti della malnutrizione sono soprattutto le donne in gravidanza e i bambini.
I livelli di malnutrizione nei bambini e negli adolescenti sono scesi negli ultimi anni, ma, a seconda delle regioni, tra il 16% e il 34% dei bambini sotto ai cinque anni presenta un blocco della crescita, il 7% è sottopeso, mentre il 44% delle donne in età riproduttiva sono anemiche o hanno carenza di ferro. I danni causati dalla malnutrizione nei primi anni di vita possono avere delle ripercussioni irreversibili sulla salute dei bambini, indebolendo anche il sistema immunitario e lo sviluppo cognitivo.
La lotta del governo bhutanese alla malnutrizione
Per i motivi sopra descritti, il governo bhutanese, in particolare il Ministero della Salute e il Dipartimento di istruzione scolastica, ha visto come priorità, negli ultimi anni, la lotta alla malnutrizione, soprattutto tra i bambini. Per raggiungere questo obiettivo, il supporto di organizzazioni internazionali è risultato indispensabile. In particolare, da quarant’anni il World Food Programme (WFP) delle Nazioni Unite collabora con il governo bhutanese per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, attraverso diversi progetti.
In un’ottica più generica, l’obiettivo principale che si pone il programma del Ministero della Salute bhutanese è di assicurare lo sviluppo fisico e mentale della popolazione attraverso una nutrizione adeguata, la prevenzione della disabilità e della morte prematura causata da malattie croniche legate all’alimentazione e assicurare la progressione della popolazione bhutanese da un’infanzia salutare a un’età adulta produttiva, fino alla vecchiaia.
Parallelamente, e più specificatamente, la Divisione salute scolastica e nutrizione del Dipartimento di istruzione scolastica si concentra sulle attività da svolgere all’interno delle scuole, tra cui: sorvegliare e facilitare i programmi alimentari scolastici, assicurare la fornitura di cibo di qualità nelle scuole, controllare lo stato nutrizionale e la salute degli studenti, dare supporto alle scuole per migliorare le condizioni delle cucine e delle strutture e integrare tutto questo all’agricoltura locale e al sistema sanitario.
Menu scolastici e produttori locali
Per raggiungere gli obiettivi prefissati, il World Food Programme, in collaborazione con il governo, i dipartimenti e i ministeri competenti, supporta e mette in atto una serie di progetti per migliorare l’intera catena alimentare del Paese, dai bambini e le scuole ai produttori agricoli.
Attraverso questi progetti si cerca di incoraggiare la domanda di prodotti alimentari locali nelle scuole così come nelle istituzioni pubbliche, anche attraverso una componente di innovazione tecnologica. È stato sviluppato, infatti, il PLUS School Menu, uno strumento digitale in grado di raccogliere e analizzare dei database di prezzi e componenti nutrizionali degli alimenti che, grazie al suo algoritmo, riesce a combinare e consigliare pasti nutrienti a prezzi abbordabili, con alimenti di stagione provenienti dai produttori locali. Questo strumento ha permesso di aumentare del 70% la quantità di cibo acquistato dai piccoli contadini locali.
In secondo luogo, attraverso il Piano di contingenza economica del governo, e la collaborazione del WFP, si cerca di aumentare la produzione dei piccoli contadini, che spesso si trovano in difficoltà a causa dell’importazione di cibo a basso costo dalla vicina India. Attraverso la fornitura di semenze, equipaggiamento agricolo (attrezzi, serre, sistemi di irrigazione efficienti, ecc.) e formazione specifica, i contadini riescono ad aumentare la loro produzione e ad avere maggiore resilienza nei confronti della variabilità climatica.
L’impatto dei progetti
Tra i maggiori successi di questi interventi troviamo l’aumento della diversificazione alimentare nei menu scolastici e una riduzione dello spreco di cibo dal 2% allo 0,5% tra il 2017 e il 2019. Sono stati inoltre contattati circa novemila contadini in tutto il Paese per richiedere una fornitura di cibo fresco e nutriente, assicurando allo stesso tempo un guadagno per loro. Sono state costruite ventitré nuove cucine e fornite di attrezzatura e materiali nuovi trentasei cucine già esistenti in altrettante scuole. Il costo dei pasti, grazie al software PLUS School Menu, è diminuito del 20%, rendendoli quindi meno costosi e allo stesso tempo più nutrienti ed efficienti.
Parallelamente, negli ultimi dieci anni i bambini in sottopeso sono diminuiti dal 13% al 7%, mentre quelli che hanno presentato dei blocchi della crescita sono scesi dal 33% al 21%. Nonostante questo progresso, il Paese registra ancora un alto tasso di eccessiva alimentazione e di mancanza di assunzione dei micronutrienti necessari a una vita sana. Ne consegue che il sovrappeso infantile è aumentato del doppio tra il 1990 e il 2010, con un tasso del 7,6% tra i bambini sotto ai cinque anni, e che la diffusione di malattie quali il diabete, problemi renali e problemi cardiaci siano ancora molto frequenti.
Replicabilità del progetto
Nei Paesi in via di sviluppo la malnutrizione è ampiamente diffusa tra i bambini e non. Il World Food Programme, in collaborazione con i governi e le autorità locali, sta già implementando diversi progetti legati al miglioramento dei pasti che vengono distribuiti nelle scuole. Anche l’applicativo PLUS School Menu, grazie alla sua versatilità e adattabilità in diversi contesti, può essere ampiamente utilizzato per favorire un’alimentazione adeguata nelle scuole dei Paesi in via di sviluppo.
Fonti e approfondimenti
Department of School Education. School health and nutrition division.
Helms, Svante, “Overview of Nutrition Activities in Bhutan 2019-2023“, World Food Programme, 10/2019.
Leao, Izabela & Lhaden, Tenzin, “Promoting better nutrition in Bhutan“, World Bank Blogs, 14/5/2018.
Ministry of Health. Nutrition Program.
Shenoy, Kinita, “Six ways Bhutan is building better food systems – from farm to table”, World Food Programme, 21/9/2021.
World Food Programme. Bhutan.
World Food Programme. 2021. School feeding.
World Food Programme. 2021. WFP Bhutan. Country Brief. September 2021.
Editing a cura di Niki Figus
Copertina di Simone d’Ercole
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