Un’alternativa al turismo tradizionale è il cosiddetto “ecoturismo”, o “turismo sostenibile”, che si pone l’obiettivo di promuovere delle attività a basso impatto ambientale. Il turismo sostenibile, infatti, intende favorire un uso ottimale delle risorse naturali, così come il rispetto delle comunità locali, indigene e non, e garantire che le attività turistiche producano dei benefit economici e sociali nel lungo periodo. In questo senso, l’ambiente non si riferisce solamente alla natura, ma anche a elementi sociali, economici e politici.
In Messico il turismo è una delle principali attività economiche, in grado di garantire l’ingresso di una grande quantità di denaro grazie alla diversificata offerta turistica che copre l’intero territorio nazionale: dalle città alle coste, dalle foreste alle aree con maggiore concentrazione culturale e archeologica. Negli ultimi anni, le preferenze dei turisti hanno virato prevalentemente verso forme di attività a maggiore contatto con la natura e con le popolazioni locali, cercando di creare forme più autentiche, responsabili e rispettose dell’ambiente.
La “versione messicana” di turismo sostenibile è intesa come connubio tra sviluppo di attività economiche direttamente collegate alla conservazione della natura, da un lato, e di preservazione delle comunità indigene, dall’altro. Infatti, l’ampio coinvolgimento nella creazione di un’offerta turistica sostenibile degli insediamenti indigeni locali, che vivono spesso in condizioni di povertà, è una delle caratteristiche principali dell’ecoturismo messicano. Le Aree Naturali Protette, abitate per l’appunto da indigeni, sono le principali destinatarie delle politiche di turismo sostenibile, che intendono raggiungere tre obiettivi primari: la difesa dell’ambiente naturale, la preservazione della cultura locale e la riduzione della povertà.
Le politiche di turismo sostenibile in Messico
Negli ultimi due decenni, il Messico ha implementato una serie di politiche e iniziative volte allo sviluppo di un settore turistico che sia sostenibile nel tempo e che non danneggi l’ambiente naturale e sociale.
L’implementazione di queste politiche include una partecipazione multi-settoriale a diversi livelli. Nell’agosto 2007, infatti, il governo messicano varò l’“Accordo Generale sulla Collaborazione Interistituzionale per lo Sviluppo del Turismo Sostenibile in Messico, 2007–2012”, una politica di sviluppo del turismo sostenibile che vedeva la partecipazione di diverse istituzioni:
- la Secretaría de Turismo (SECTUR), con il compito di incoraggiare il turismo rurale e di supportare la promozione di nuovi posti da visitare, il miglioramento dell’infrastruttura turistica nelle comunità e la formazione delle popolazioni indigene sui servizi turistici;
- la Comisión para el Desarrollo de los Pueblos Indios (CDI) e la Secretaría de Medio Ambiente y Recursos Naturales (SEMARNAT), che cercano di promuovere la conservazione della natura e un turismo alternativo di comunità attraverso lo sviluppo di infrastrutture turistiche adatte e la formazione di popolazioni indigene locali, allo stesso tempo immaginando anche una Certificazione di ecoturismo, da rilasciare ai servizi turistici più virtuosi;
- la Secretaría de Desarollo Social (SEDESOL), che, in accordo con la SEMARNAT, cerca allo stesso tempo di ridurre la povertà delle comunità locali e di preservare la natura attraverso prestiti e trasferimenti di denaro, una migliore gestione delle risorse e forniture alimentari.
L’ecoturismo nello Stato del Chiapas
Lo Stato messicano del Chiapas, nel sud del Paese, è diventato negli anni sempre più attrattivo a livello turistico grazie alla ricchezza culturale e naturalistica dell’area, fino a diventare una vera e propria area strategica a livello nazionale. La presenza sempre maggiore del turismo nazionale e internazionale provoca fisiologicamente un aumento dei visitatori e delle persone che raggiungono la regione. Il flusso di turisti ha certamente un beneficio economico per le comunità locali, ma allo stesso tempo rende necessaria una riflessione su quale possa essere l’impatto nei confronti dell’ambiente naturale e sociale.
Attraverso un’azione condivisa tra il CDI, la SECTUR, la SEMARNAT e altre organizzazioni più piccole locali, sono emersi numerosi esempi di centri turistici sostenibili, che hanno l’obiettivo primario di supportare le comunità indigene e i campesinos. Questi progetti prevedono di offrire servizi e percorsi turistici organizzati direttamente da tali comunità, le quali, a loro volta, ottengono aiuti e sostegno per la costruzione di infrastrutture (strade, hotel, servizi, ecc.) a basso impatto ambientale.
Un esempio positivo di centro turistico sostenibile nello Stato del Chiapas è la comunità indigena locale di Maravilla Tenejapa, abitata da poco più di trecento persone. La comunità si è formata tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta come comunità prevalentemente, se non esclusivamente, rurale. Le principali attività economiche prevedevano, infatti, la coltivazione di caffè e di mais, l’allevamento di bestiame e la pesca. Agli inizi degli anni Duemila, la comunità fondò il Centro Ecoturístico Causas Verdes Las Nubes, sostenuto dal CDI e dal suo Programa de Turismo Alternativo en Zonas Indígenas (PTAZI). La zona, che si trova nel mezzo della foresta Lacandona, offre numerose attività turistiche a sfondo naturalistico, interamente gestite dalla comunità locale indigena di Maravilla Tenejapa. Secondo alcune ricerche e indagini implementate sul posto, l’80% degli intervistati tra i membri della comunità considera che la qualità della vita sia migliorata grazie a questo progetto turistico. Parallelamente, la stessa percentuale appoggia la creazione di altri progetti per generare maggiori entrate economiche utili all’intera comunità.
Iniziative simili, se supportate e implementate correttamente da parte sia del governo centrale, sia delle istituzioni e delle organizzazioni locali, hanno la possibilità di essere replicate anche altrove. Si tratta, infatti, di progetti che hanno un ampio margine di efficacia, soprattutto nelle zone del mondo dove le popolazioni indigene, assieme a un ricco ambiente naturalistico, caratterizzano ancora il settore socio-ambientale del Paese.
Fonti e approfondimenti
Ávila Romero, Agustín. 2015. “Análisis del Turismo alternativo en comunidades indígenas de Chiapas, México, Études caribéennes“. Études caribéennes, 31-32.
Camacho-Ruiz, Edali, Arturo Carrillo-Reyes, Tamara Rioja-Paradela e Eduardo Espinoza-Medinilla. 2016. “Indicadores de sostenibilidad para el ecoturismo en México: estado actual“. Redalyc.org.
Mendoza Ramos, Adrian, e Bruce Prideaux. 2013. “Indigenous ecotourism in the Mayan rainforest of Palenque: empowerment issues in sustainable development“. Journal of Sustainable Tourism. 22 (3): 461-479.
World Tourism Organization (UNWTO). 2009. Plan de estrategia y competitividad turística para los clusters de Tuxtla Gutiérrez, San Cristóbal de las Casas, Palenque, Comitán de Domínguez y Chiapa de Corzo, Chiapas.
Valle, Susana. 2014. “Ecotourism: Sustainable indigenous policies and its effects in Mayan communities, Southern Mexico“. Sustainable tourism 2014, 187.
Dolores Velasquez Camacho, “The Realities of Ecotourism in Chiapas – Upside Down World“, Upside Down World, 10/12/2013.
Editing a cura di Niki Figus
Copertina di Simone d’Ercole
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