La Commissione Elettorale della Namibia ha pubblicato sabato il documento con i risultati ufficiali delle elezioni dello scorso 27 novembre. Come previsto, SWAPO ha riguadagnato sia la presidenza che la maggioranza all’Assemblea Nazionale, ma con i numeri più bassi di sempre.
La giornata elettorale
Gli osservatori inviati dalla SADC hanno considerato le elezioni “libere e pacifiche” e la Commissione Elettorale si è dichiarata soddisfatta dell’andamento della giornata elettorale. La maggior parte dei seggi ha funzionato correttamente – si parla del 91% – e in quelli in cui si sono registrati problemi l’intervento della Commissione Elettorale è stato tempestivo.
Molti cittadini però non sono d’accordo: alcuni seggi elettorali sono stati aperti in ritardo e si sono create file lunghissime che hanno costretto i votanti ad attendere ore prima di poter esprimere le loro preferenze. Altri seggi sono stati chiusi per malfunzionamento dei macchinari, a volte quelli utili per il voto e altre quelli necessari per il riconoscimento biometrico.
Nel 2014 la Namibia è stato il primo Paese africano a utilizzare il voto elettronico. In realtà già nel 2009 si parlava di acquistare i macchinari necessari dall’India, ma si decise alla fine di rimandare alla tornata elettorale successiva. Durante i giorni che hanno preceduto le elezioni il maggior concorrente di Geingob, Itula, ha manifestato più volte il suo dissenso nei confronti dell’uso del voto elettronico. Sia Itula che Swartbooi – candidato alla presidenza per il Landless People’s Movement – ritenevano che il nuovo sistema avrebbe facilitato il verificarsi di frodi. Per questo, quando sono stati annunciati i risultati parziali, hanno subito affermato che c’erano state delle irregolarità; nonostante la loro denuncia, difficilmente verranno fatti ulteriori controlli, visto che tutte le organizzazioni addette al controllo concordano sul corretto andamento delle elezioni.
La vittoriosa sconfitta di SWAPO
Come anticipato, SWAPO si riconferma il partito alla guida del Paese, nonostante esca da queste elezioni moralmente sconfitto.
Dal 1990, anno dell’indipendenza, i risultati di SWAPO si erano sempre mantenuti costanti: il candidato alla presidenza ha sempre ottenuto percentuali di voto vicine al 75%, e la stessa cifra è stata sempre confermata al partito come gruppo maggioritario all’Assemblea Nazionale.
Lo scorso 27 novembre, invece, il presidente uscente Geingob ha raggiunto il 56.3% dei voti. Nonostante sia riuscito a superare il 50%, evitando quindi uno scontro a due al secondo turno, ha pesantemente risentito della candidatura di quello che si è dimostrato il suo più grande rivale, Itula.
Di lui abbiamo già parlato in un articolo precedente: è un esponente di SWAPO che ha deciso di candidarsi come indipendente senza lasciare il partito. Lo scorso mercoledì Itula ha ottenuto il 29.4% dei voti validi espressi per la scelta del presidente. Un risultato storico. Nessun secondo classificato aveva mai raggiunto percentuali di voto così alte.
Itula è riuscito a conquistarsi l’appoggio dei giovani, criticando l’operato di Geingob, ma evitando di abbandonare il partito dell’indipendenza, a cui la popolazione è ancora molto attaccata, anche i “born-frees“, cioè coloro che sono nati dopo il 1990, quando la Namibia era già un Paese indipendente. Secondo i calcoli della Commissione Elettorale, il 30% del totale degli elettori è appunto “born-free” e fa parte del 52% dei giovani che si sono registrati per poter votare.
SWAPO poi si è “dato la zappa sui piedi” da solo: a pochi giorni dalle elezioni è venuto fuori uno scandalo che ha portato alle dimissioni di due ministri e che ha dato a Itula la possibilità di accusare il governo di Geingob di corruzione. Gravavano poi sulle spalle di SWAPO già due anni di recessione economica e la disoccupazione in continuo aumento, fenomeni dovuti anche alla siccità e all’abbassamento dei prezzi delle materie prime che la Namibia è solita esportare.
Insomma, il popolo della Namibia ha votato reagendo alla situazione economica e politica particolarmente negativa in cui versa il Paese in questo periodo, ma senza abbandonare la tradizione. Decidendo di non lasciare SWAPO, Itula ha dimostrato di voler costruire un percorso di cambiamento, ma sulla strada della continuità. Il pensiero fondante di SWAPO, il socialismo moderno, rimane alla base del progetto di Itula e in contrasto con le posizioni di centro-destra del maggior partito di opposizione, il Popular Democratic Movement, il cui candidato alla presidenza Venaani ha ottenuto il 5.3%, terzo miglior risultato.
Itula per ora è il nemico numero uno di SWAPO, ma magari tra cinque anni, alle prossime elezioni, potrebbe essere la carta vincente per mantenere il potere e lasciarsi alcuni degli errori del passato alle spalle.
L’opposizione è (quasi!) invisibile
Le percentuali di voto per i rappresentanti dell’Assemblea Nazionale dovrebbero spaventare SWAPO più dei risultati di Itula. Il Popular Democratic Movement è infatti passato da 5 seggi del 2014 a 16, grazie al 16% di voti ottenuti, posizionandosi secondo soltanto, appunto, a SWAPO, i cui numeri sono però in discesa. Il partito dell’indipendenza è passato da 77 seggi a 63.
Il Landless People’s Movement ha guadagnato invece 4 seggi e NUDO – partito che aveva schierato una donna, Ester Utjiua Muinjangue, alla corsa presidenziale – soltanto due. Due seggi sono stati conquistati anche dal United Democratic Front, dal Republican Party, dall’All People’s Party e dai Namibian Economic Freedom Fighters.
All’Assemblea Nazionale SWAPO ha quindi perso il 9% dei consensi: questo significa che l‘obiettivo dei partiti di opposizione di diminuire il potere del partito di maggioranza nell’organo legislativo è stato raggiunto. Nonostante SWAPO mantenga ancora una maggioranza molto forte, si spera che la paura di risultati ancora peggiori in futuro porti il partito ad ascoltare non solo le voci dissidenti interne, ma anche le proposte dell’opposizione.
Fonti e approfondimenti
AfricaNews, Namibians await initial results from general elections, 28/11/2019
AfricaNews, polls open in Namibia’s presidential, parliamentary elections, 27/11/2019
AfricaNews, Namibia re-elects incumbent president as opposition claims fraud, 1/12/2019
The Guardian, Namibia election: president wins second term despite scandal and recession, 1/12/2019
Saakeus Iikela, Faulty EVMs, delays as Namibia votes, The Namibian, 28/11/2019
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