Rex Tillerson, il nuovo Segretario di Stato americano

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Office of the President-elect - Wikimedia Commons - CC-BY 4.0

Rex Tillerson è stato scelto da Donald Trump come futuro Segretario di Stato degli USA. La scelta è stata molto difficile e il nuovo Presidente è stato per lungo tempo indeciso tra tre diversi personaggi: Rudy Giuliani, Mitt Romney e lo stesso Rex Tillerson. Ma chi è questo personaggio e quale impatto avrà sulla politica estera statunitense?

Va ricordato che il Segretario di Stato è una figura fondamentale dell’amministrazione statunitense, semplificando potrebbe essere avvicinato al ruolo del nostro Ministro degli Esteri, ha infatti il compito di gestire la diplomazia e la politica estera statunitense. Questa figura, negli ultimi decenni, ha sempre avuto un ruolo di normalizzatore e pacificatore della politica estera( escludendo il mandato di Hillary Clinton) spesso anche scontrandosi con le proposte dei Segretari alla Difesa, attualmente è John Mattis, che ricordiamo è l’ unico insieme al presidente ad avere il potere di mobilitare le truppe.

Chi è Rex Tillerson?

Rex Tillerson è nato in Texas nel 1952, si è laureato in ingegneria civile nel 1975 ad Austin e nello stesso anno è stato assunto dalla Exxon Mobil. Questa compagnia è una delle più grandi compagne petrolifere americane, anche se è più conosciuta con il suo sistema di distribuzione Esso, e ha interessi in più di 50 paesi al mondo. Per quarant’anni ha lavorato esclusivamente nella compagnia e ha scalato il sistema Exxon. Ha lavorato molto all’estero di fatti è stato per quasi 20 anni il responsabile della Exxon in paesi come lo Yemen e soprattutto sul Mar Caspio, per questo conosce molto bene il mondo russo. La carriera lo ha portato ad essere nominato amministratore delegato nel 2006 ed era proprio questo il ruolo occupato da Tillerson quando ha ricevuto la nomina.

Alcuni fonti vicino al Presidente Trump affermano che l’amministratore delegato di Exxon è stata una seconda scelta necessaria dopo che si è capito che Rudy Giuliani, grande sostenitore di Trump alla convention, non avrebbe superato lo scoglio del Senato, dato che molti senatori repubblicani, tra cui John McCain, avrebbero bocciato la sua nomina. L’altro candidato Mitt Romney non è mai stato in corsa, ma è stato politicamente utile riavvicinarlo al nuovo presidente per fare contenta la parte moderata del partito.

Tillerson rimane una via moderata tra le varie anime di politica estera del partito repubblicano. Tra i suoi grandi sostenitori troviamo Kissinger, il quale sembra essere stato il primo a mettere il suo nome all’interno della lista dei papabili. I sostenitori del nuovo Segretario di Stato sottolineano un elemento in particolare per spingere la sua candidatura: ed è la sua grande esperienza. La frase che più si è sentita ripetere nei corridoi del Senato dai Repubblicani è stata “Ha gestito per 20 anni un’azienda con 75 mila dipendenti che ha rapporti con 50 stati, tra i più problematici al mondo, come farà a trovare problemi con la Segreteria di Stato?”

Se andiamo ad analizzare il funzionamento della Exxon Mobil assomiglia più ad un piccolo stato che ad una compagnia petrolifera, infatti ha rapporti e sedi più o meno in tutti i paesi del mondo e ha persino un piccolo esercito privato, volto a difendere i dipendenti della corporation. Questo discorso risultata essere molto semplicistico ai molti esperti universitario che cercano di valutare le future mosse per il nuovo Segretario. Va sottolineato  che l’obiettivo di Tillerson per 40 anni è stato quello di fare la EXXON sempre più ricca, ma adesso dovrà  cambiare totalmente il suo modo di pensare. Tra i compiti del Segretario di Stato vi sono quelli di negoziare nuove alleanze, stabilizzare scenari, giostrarsi tra differenti situazioni e capire quando aumentare la potenza e la preponderanza degli Stati Uniti, che non sempre vuol dire aumentare la sicurezza degli USA.

Che politica verrà portata avanti?

Gli ultimi tre Segretari di Stato avevano un pensiero noto e potevano essere previste le mosse politiche: infatti Condoliza Rice era stata professoressa di relazioni internazionali, mentre John Kerry e Hillary Clinton avevano corso per la presidenza, dovendo mettere in mostra le proprie idee di politica estera. Nel caso di Rex Tillerson è molto difficile capire quale politica verrà portata avanti, dopo 40 anni di silenzio all’interno della Exxon Mobil.

Alcuni sostengono che la politica verrà portata avanti da Tillerson sarà una “corporate politics” volta al realismo verso l’economia. Quindi non ci saranno ideologie o principi ma solo interessi economici da difendere, in qualsiasi modo.

Queste però restano soltanto delle ipotesi, infatti da molti viene infatti invocato come il Mistero Tillerson. La fonte più autorevole per prevedere le sue idee di politica estera è stata sicuramente l’interrogazione fatta al Senato, che dovrà confermare la sua nomina.

I senatori hanno chiesto molto sulle sue posizioni di grande vicinanza alla Russia. Va ricordato che Tillerson ha collaborato molto con il governo russo e che la EXXON ha molti contratti firmati con la Russia, di cui alcuni dei quali sono stati bloccati con l’inserimento delle sanzioni dopo la crisi ucraina. Nell’interrogazione di Marco Rubio, senatore Repubblicano della Florida, Tillerson ha risposto con grande chiarezza che è difficile capire quali siano i paesi da colpire con le sanzioni, definendo difficile decidere da quale paese sono partiti attacchi informatici, sostenendo, in modo informale, che le sanzioni non sono un elemento positivo. Il nuovo Segretario di Stato ha risposto con grande cautela, elemento che ha caratterizzato tutte le sue risposte, infatti dopo aver ricordato di essersi dimesso dalla Exxon e aver risolto i suoi interessi in Russia, ha ricordato che bisogna dialogare con Putin senza però dimenticare la pericolosità del personaggio.

Restano comunque molti i dubbi sulle relazioni di Tillerson con il Presidente russo e soprattutto sul grande rischio di conflitto di interessi. Se venisse provato che il Segretario di Stato potrebbe ricevere  premi di produzione dalla Exxon per i contratti russi nel caso in cui venissero tolte le sanzioni di Obama, questo sarebbe un caso eclatante di conflitto di interessi  che porterebbe alle necessarie  dimissioni di Tillerson.

Altre domande sono state fatte sui diritti umani e sul cambiamento climatico. In particolare è stato chiesto cosa farebbe per rispondere agli abusi del governo saudita e filippino sui diritti umani. La risposta è stata molto cauta, affermando che verrebbero prese delle contro misure, attraverso via diplomatica, solo nel caso in cui questi abusi venissero provati con certezza.

Sul cambiamento climatico invece l’atteggiamento è molto dubbio, dopo essere stato per anni un sostenitore della necessità di un cambiamento a livello ecologico, nonostante la sua guida ad una compagnia petrolifera, davanti alle domande del Senato ha chiesto anche lì la necessità di prove per il cambiamento climatico.

Un altra particolare domanda è arrivata dal senatore Tim Kaine che ha citato la teoria della maledizione delle risorse, secondo cui un paese molto ricco di risorse è molto più a rischio di problemi interni data la sua ricchezza. Il senatore ha chiesto al Segretario di Stato come pensa di poter far sviluppare i paesi alleati in un economia sostenibile e autonoma, se per anni ha portato avanti rapporti e favorito governi non democratici, come quello della Guinea Equatoriale( il cui presidente e dittatore è molto legato alla Exxon Mobil), che basano la propria economia sulle materie prime. Tillerson ha diplomaticamente chiesto che è necessario di avere più informazioni per capire e affrontare le situazioni.

Per il resto sulla maggior parte delle questioni si dovrà aspettare la sua nomina e le sue future decisioni su temi caldi come la situazione siriana in Medio Oriente, il conflitto israelo-palestinese e come il futuro ruolo della Nato in Europa. Nelle ultime interviste ha rilasciato qualche indizio sia sulla situazione libica sia sulla situazione ucraina, mantenendo il suo atteggiamento neutrale. Ha sostenuto infatti che sia l’Italia sia la Russia dovranno collaborare e cooperare per risolvere il problema libico e sull’Ucraina ha ripetuto che tutti e due gli attori internazionali, Europa e Russia, dovranno fare un passo indietro.

Il ruolo all’interno della nuova amministrazione

Uno dei dubbi più sentiti in Parlamento però è legato al futuro ruolo che Rex Tillerson avrà all’interno della nuova amministrazione. Molti credono infatti che il nuovo Segretario di Stato in realtà avrà pochissimo peso all’interno delle decisioni e che i veri fautori della politica estera saranno i consiglieri privati del Presidente, in particolare Steve Bannon.

Se Trump ascolterà le previsioni del ex amministratore delegato della Exxon la sua politica sarà rivolta al pragmatismo e alla difesa degli interessi economici e industriali americani, evitando crociate ideologiche. Nel caso in cui il Presidente prendesse semplicemente come un consiglio il pensiero di Tillerson allora sarà inevitabile andare verso una politica più ideologica.

Un esempio lampante è l’ordinanza di questi giorni sul blocco dell’entrate da 7 paesi mediorientali. Tillerson ai margini della cena con la stampa estera ha infatti ricordato che è inutile fare crociate contro un’ intera fascia che. ha ricordato, è parte della cittadinanza americana. Questa posizione moderata di confronto all’ordine di Trump evidentemente è rimasta inascoltata nello studio ovale. Bisognerà vedere l’evolversi della situazione e dell’amministrazione per capire che peso, anche in futuro, avrà Tillerson sul Presidente.

 

Fonti e Approfondimenti:

http://www.politico.com/magazine/story/2017/01/america-needs-a-corporate-foreign-policy-214691

http://www.vox.com/world/2017/1/23/14360768/rex-tillerson-senate-foreign-relations-committee-vote

http://www.politico.com/magazine/story/2017/01/america-needs-a-corporate-foreign-policy-214691

https://www.theatlantic.com/international/archive/2016/12/rex-tillerson-kurds-state-trump-exxon/510563/

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