La Cornovaglia nella politica inglese

Cornovaglia
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La Cornovaglia è una piccola penisola che si affaccia nell’Oceano Atlantico e rappresenta la regione più a Sud della Regno Unito. Questo piccolo lembo di terra è una di quelle zona  dell’Inghilterra profonda, fortemente colpite dalla globalizzazione, che i partiti stanno cercando di convincere del proprio progetto.

La particolarità più grande però si trova nella grande presenza, soprattutto nel secolo scorso,  di una numerosa classe di laureati, che hanno spesso riempito le file dei liberal-democratici, il partito più elitario di Inghilterra. Questo carattere, che deriva dalle storiche università che dal Medioevo si sono sviluppate in questa zona, ha portato la penisola a sentirsi sempre diversa, arrivando al punto di avere un proprio sentimento nazionale diverso da quello dei Gallesi.

Il Cornish, dialetto della Cornovaglia, infatti è stato riconosciuto da Londra come lingua storica e nazionale, al pari del gaelico e dello scozzese. Spesso i nazionalismi marcati hanno prodotto delle sacche di arretratezza, cercando di difendere tradizioni lontane, ma in questo caso invece è sempre stato diverso: la Cornovaglia ha sempre anticipato le novità che provenivano dal continente europeo, anche grazie ai numerosi scambi che aveva, spedendo moltissimi politici rivoluzionari e rivoltosi a West Minister.

Mebyon Kernow e il movimento nazionalista della Cornovaglia

Il nazionalismo della Cornovaglia nel tempo ha anche portato alla nascita di un partito per l’indipendenza e per l’autonomia della Cornovaglia: il Mebyon Kernow. Il partito è nato nel 1951 come gruppo di pressione degli intellettuali della zona sul Parlamento, solo nel 1953 ci sono state le prime vittorie e infatti è iniziato a presentarsi alle elezioni nazionali, riuscendo in qualche caso a far eleggere rappresentanti a Westminister.

Nel 2000, periodo delle devolution di Blair, il Mebyon Kernow con il suo leader, in carica ancora oggi, Dick Cole è riuscito a presentare un documento per la devolution della Cornovaglia al fine di creare una zona autonoma all’interno del Regno Unito.

Cornwall is a distinct region. It has a clearly defined economic, administrative and social profile. Cornwall’s unique identity reflects its Celtic character, culture and environment. We declare that the people of Cornwall will be best served in their future governance by a Cornish regional assembly. We therefore commit ourselves to setting up the Cornish Constitutional Conventionwith the intention of achieving a devolved Cornish Assembly.

Un “borgo putrido” delle elezioni inglesi

Il nazionalismo però non ha mai avuto un forte carattere popolare, rimanendo sempre elitario, anche perché gli abitanti della Cornovaglia non sono mai stati molto numerosi, attualmente sono 551,700 in una penisola abbastanza grande, e molti di questi sono degli emigrati che sono arrivati dal Galles o dal centro dell’Inghilterra. Gli emigrati sono di due tipi: i primi sono emigrati per motivi lavorativi, molti sono venuti a lavorare nelle miniere di carbone negli anni ’50 e poi nelle fabbriche più avanti, mentre altri invece sono i pensionati inglesi che vanno a godersi la pensione lontani dalle grandi città dove la vita costa meno.

Questo nella storia della Cornovaglia ha spesso garantito ai politici la possibilità di usare la Cornovaglia come un borgo putrido, con questo termine si è sempre indicato, nella politica inglese, i distretti elettorali che avevano talmente pochi abitanti che un politico, grazie al sistema first past the post, poteva corrompere il giusto numero di abitanti garantendosi un posto in parlamento.

Questo sistema è stato combattuto già all’inizio del novecento con la ricomposizione dei distretti elettorali. La popolazione della Cornovaglia così bassa però non aiuta e crea molti problemi. La corruzione diretta è stata abbandonata ma allo stesso tempo i politici della zona si garantiscono il sostegno diretto di una parte della popolazione, molto piccola in realtà, e assicurano così il proprio posto.

La situazione attuale

Attualmente La Cornovaglia elegge sei membri del Parlamento e in questo momento tutti i parlamentari sono appartenenti ai Tory.

  • Camborne & Redruth: George Eustice (Conservative)
  • North Cornwall: Scott Mann (Conservative)
  • South East Cornwall: Sheryll Murray (Conservative)
  • St Austell & Newquay: Steve Double (Conservative)
  • St Ives: Derek Thomas (Conservative)
  • Truro & Falmouth: Sarah Newton (Conservative)

La Cornovaglia non ha mai avuto una storia di grande presenza del partito laburista. Le ragioni vanno ricercate nell’economia della Cornovaglia che ha sempre avuto dei caratteri molto particolari: metà della sua popolazione è infatti impegnata nella pesca, molto fruttuosa e redditizia soprattuto nello scorso secolo, e l’altra metà è impegnata nelle industrie a conduzione familiare che a partire dalla rivoluzione industriale hanno sempre caratterizzato il panoramico economico. Proprio il carattere familiare di queste aziende ha sempre minato la realizzazione di un forte sistema di trade union che è il vero motore del partito laburista.

Il partito di riferimento, soprattutto per gli inglesi che sono venuti a vivere in Cornovaglia, è sempre stato quello Conservatore, che spesso si è guadagnato molti seggi nella Penisola.

I partiti nazionalisti locali hanno sempre sofferto per le leggi del rimborso elettorale, infatti serve una minima presenza a livello nazionale per garantirsi dei rimborsi elettorali e di conseguenza il Mebyon Kernow non ha mai potuto accedere ai finanziamenti. Il partito di opposizione di riferimento è sempre stato il partito Liberal-Democratico, supportato molto dagli intellettuali della zona.

Nelle ultime elezioni il sentimento euroscettico è stato però il reale protagonista della zone. L’industria della pesca è stata molto colpita dalle decisioni di Bruxelles e di conseguenza il partito Conservatore che ha raccolto in sé la promessa della BREXIT ha avuto grande successo garantendosi un grande supporto nella zona a discapito del partito liberale. Il trend si è confermato nel referendum che vede la Cornovaglia tutta verso il Leave.

Per le prossime elezioni bisognerà valutare due fattori determinanti: il primo è la considerazione che gli elettori faranno del fatto che i fondi di sostengo alla pesca, che oggi arrivano da Bruxelles, non verranno più erogati e questo peserà nel voto. Il secondo dato è invece legato alla disoccupazione infatti nella zona il dato è cresciuto negli ultimi anni e la popolazione va diminuendo dato la fuga dei giovani da questa zona. Questi fattori saranno determinanti nel futuro della penisola.

 

 

Approfondimenti:

https://www.theguardian.com/politics/blog/2014/apr/25/cornwall-feel-different-national-minority-status

 

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