Mentre la bufera passa, Trudeau sembra resistere

Sono passati tre mesi dall’esplosione dello scandalo SNC Navalin in Canada e molte cose sono successe nel frattempo, ma possiamo dire che almeno per adesso il primo ministro, Justin Trudeau, sembra reggere l’impatto. Se si guardassero esclusivamente le tornate elettorali che si sono svolte nelle ultime settimane, il Partito Liberale sarebbe messo molto male, in quanto i risultati sono stai a dir poco deludenti per il partito in sé, ma possiamo affermare con un certo grado di fermezza che l’orizzonte di ottobre stia cambiato.

I sondaggi in questo periodo sono stati molto positivi per i Conservatori, i quali hanno molto cavalcato l’avvenimento; tuttavia sembra che i Liberali siano in ripresa. Cerchiamo di capire l’attuale situazione osservando come sono andate le elezioni in Alberta e valutando la strategia che sta tenendo in linea di galleggiamento il partito del primo ministro.

L’attuale situazione

Avevamo lasciato il primo ministro invischiato nel più grosso scandalo della sua breve carriera politica e, ad oggi, non si è ancora chiarita la vicenda. Dopo la testimonianza devastante della ormai ex attorney general Jody Wilson-Raybould, che aveva aperto il vaso di Pandora, il Partito Liberale ha agito in modo molto scaltro, grazie alla sua grande maggioranza in Parlamento.

La Commissione riguardante l’etica e la Commissione giustizia sono state condizionate duramente dal partito di Trudeau. Dopo aver appurato che nessuna legge è stata violata e che non vi è alcun elemento tale da provare le ingerenze del partito sull’ex ministro, la maggioranza liberale nelle commissioni ha votato per l’immediata chiusura del fascicolo su questo tema e ha inoltre richiesto segretezza.

Il Partito Conservatore, guidato da Andrew Scheer, è quello che più di tutti ha attaccato il governo su questo tema, portando innumerevoli interrogazioni parlamentari, le quali sono culminate nello scontro parlamentare tra primo ministro e capo dell’opposizione. Una questione che ha portato la pletora degli opinionisti nazionali a schierarsi contro il primo ministro. Molti lo hanno definito il governo del malaffare e altri hanno decretato la morte morale di questo esecutivo, ma non sembra che questo abbia inficiato troppo nei sondaggi.

Sicuramente si è arrivati in una spaccatura interna al Paese e al Partito Liberale stesso. Il ministro delle Finanze, Jane Philpott, ha reagito dimettendosi dal governo e aprendo una spaccatura all’interno di esso. Le ragioni alla base di questo gesto sono di carattere morale. Egli ha infatti affermato che il Partito Liberale “non può accettare che il proprio primo ministro si comporti in questo modo“. Tutto questo le ha però attirato contro anche varie accuse, essendo lei da sempre un’oppositrice di Trudeau, e ha dato l’idea di aver colto la palla al balzo per cercare di spodestare il primo ministro. Sia Philpott che Wilson Raybould sono state allontanate dal gruppo parlamentare dei Liberali.

La vicenda è diventa sempre più una faccenda mediatica grazie alle interrogazioni parlamentari che si sono susseguite e al dibattito politico che si esacerbava. L’ultimo atto di questa vicenda, la quale difficilmente si chiuderà così, è stata la denuncia di diffamazione arrivata dal primo ministro al leader dell’opposizione, Andrew Scheer. Questo avvenimento ha trasformato la situazione in una questione personale, banalizzando lo scandalo e insieme ad esso l’intero dibattito politico su questo. Questo è stato un grande vantaggio dato ai liberali.

Il leader del Partito Conservatore, Andrew Scheer, ha incominciato a sbandierare la vicenda come una vittoria; in questo modo, egli può infatti costringere Trudeau a testimoniare sotto giuramento in tribunale. Dall’altra parte il primo ministro si è fregiato dell’assoluzione parlamentare e ha usato questa denuncia come un atto pubblico per definirsi innocente.

Le tessere nazionali cadono

Mentre la politica federale era concentrata su questo caso, il Paese ha affrontato una tornata elettorale nazionale importante, quella in Alberta, che ha dato interessanti informazioni per la politica federale. La governatrice uscente del New Democratic Party, Rachel Notley, nonostante il buon risultato, non è riuscita a riconfermarsi consegnando lo Stato al Partito Conservatore, guidato localmente da Jason Kenney.

Questo risultato era quantomeno prevedibile. Va detto che l’Alberta dal 1975 al 2015 era sempre stata guidata dal Partito Conservatore, il quale nell’ultima tornata elettorale aveva perso solo di pochi voti il candidato premier dello Stato, nonostante a livello nazionale non navigasse in buone acque. Questo testimonia ancora una volta come l’Alberta sia uno Stato fortemente conservatore: i liberali qui hanno vinto un seggio solo nel 2015, quando andavano alla grande.

Nelle elezioni di questo mese i Liberali non hanno preso neanche un seggio, ma il consenso dei Conservatori non è esploso e la sinistra del New Democratic Party non è riuscita a rubare elettorato a Trudeau. Quindi c’è spazio per il primo ministro per immettersi nelle elezioni federali, le quali, va ricordato, sono totalmente diverse da quelle nazionali. Lo scandalo SNC Navalin dunque sembra non aver distrutto interamente il primo ministro.

Cosa sta salvando Trudeau ?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo evidenziare due fattori principali. La prima cosa da dire è che il trambusto mediatico del caso è avvenuto sui media tradizionali, ma questi, anche in Canada, non rispecchiano più il vero umore della nazione.

L’opposizione conservatrice ha fatto molto rumore su questa vicenda, ma la gran parte della popolazione si ricorda che il Partito Conservatore di Harper è stato spesso accusato per questo genere di eventi: i sondaggi, infatti,  non hanno colpito così duramente Justin Trudeau. Va ricordato anche che il leader dell’opposizione Andrew Scheer non gode di grande consenso, stando ai sondaggi di opinione; questo soprattutto a cause delle sue simpatie verso l’estrema destra.

Allo stesso tempo il primo ministro ha messo in campo una strategia molto intelligente, il cui unico neo è stata la denuncia per calunnia verso Andrew Scheer. La campagna elettorale del Partito Liberale si è concentrata non sul rispondere alle accuse, ma sul programma.

All’improvviso, dopo molto mesi di inerzia, la macchina elettorale dei liberali si è messa in moto e Trudeau ha lanciato la sua carbon tax con una nuova struttura molto innovativa. In questo modo ha potuto strappare molti consensi ai Verdi che stavano andando molto bene nei sondaggi: il volto pulito di Trudeau e una comunicazione efficace hanno contribuito a far riprendere consenso al giovane leader.

La stessa strategia è stata utilizzata con la proposta, nella legge di biliancio, di una serie di misure a supporto dei giovani, per comprare casa o migliorare la propria situazione lavorativa, . Questa idea è molto simile a un punto del programma del New Democratic Party.

La scelta dei Liberali in questo momento è chiaramente quella di puntare a sinistra, tenendo alta l’attenzione dei giovani e cercando di passare indenni la bufera SNC Navalin, magari lasciando a un momento più favorevole il tentativo di riprendere l’elettorato più conservatore.

Proprio per questo motivo, il Partito Liberale è riuscito anche in qualche modo a nascondere Trudeau, cosa praticamente impossibile data la personalità magnetica del giovane primo ministro. Nuovi volti sono stati lanciati mediaticamente: la strategia è quella di non trasformare le elezioni di Ottobre in un referendum sul primo ministro.

Il team alle spalle di Trudeau sa che se l’opposizione conservatrice dovesse riuscire in questo intento sarebbe una debacle totale ed è per questo che sta cercando di evitare questo scenario in ogni modo. La domanda è: riusciranno a evitare questa evenienza? 

Fonti e approfondimenti:

https://business.financialpost.com/diane-francis/the-crushing-of-wilson-raybould-and-philpott-is-proof-canada-is-run-by-a-liberal-cabal

Justin Trudeau, west of Toronto, bailing water

Federal election 2019: When is it? Who’s running? And other FAQs.

Why does Canada now have no women premiers? Because it’s 2019

https://www.theglobeandmail.com/politics/article-politics-briefing-butts-telford-and-a-pmo-under-pressure/

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