Quando pensiamo alle università più prestigiose del mondo, quasi sempre i primi nomi che ci vengono in mente pensando agli Stati Uniti sono quelli di Harvard, Yale, il MIT, Stanford e tanti altri. Si, perché in cima alle varie classifiche riguardanti la qualità dell’offerta formativa ci sono sempre loro, in posizione più o meno alta. Studiare in queste prestigiose università rappresenta per molti un sogno da coltivare e accarezzare alla lontana. Per altri, in genere i rampolli delle famiglie più ricche d’America, è quasi una formalità. La larga maggioranza della classe dirigente americana, infatti, si è formata in questi luoghi, stando a contatto col meglio del mondo accademico statunitense. Tuttavia la questione si riduce a chi può permettersi un tale livello di istruzione. Frequentare tali istituti ha infatti dei costi per la maggior parte delle persone proibitivi, e anche andando in altri atenei privati meno blasonati il costo è in ogni caso significativamente oneroso. Per superare la questione molte famiglie americane sono perciò costrette a chiedere prestiti e finanziamenti, arrivando addirittura a ipotecare le proprie case, per poter garantire un’istruzione di alto rango ai loro figli. Gli studenti sono così costretti a contrarre debiti.
I prestiti
Il costo medio annuo, fra retta e tasse universitarie, in un’università privata è di 34.000 dollari. Per sopperire alle difficoltà economiche rappresentate da tali costi a disposizione degli studenti ci sono due tipi di prestito: i prestiti federali e i prestiti privati. I primi, cioè i federali, hanno un tasso di interesse fisso solitamente inferiore a quello di un prestito privato ed è stabilito annualmente dal Congresso. Il prestito agevolato diretto con un importo massimo di 5,500 dollari ha un tasso di interesse del 4,45%, mentre il prestito diretto, cha ha un importo massimo di 20,500 dollari, ha un tasso di interesse del 7%. I rimborsi federali dei prestiti sono mensili e iniziano sei mesi dopo la laurea, continuando in genere per 10-25 anni. Per quanto riguarda i prestiti privati, in essi ci sono più opzioni come tassi di interesse fissi, tassi di interesse variabili e piani mensili basati sul reddito i cui tassi di interesse variano a seconda del prestatore e della storia creditizia del mutuatario e degli investitori. Il tasso di interesse medio per un prestito privato nel 2017 è stato del 9,66%; questi prestiti vengono in genere concessi dalle banche, dalle stesse università e da vari istituti statali.
I debiti
Le ultime statistiche sul debito dei prestiti agli studenti per il 2019 mostrano quanto sia grave la crisi del debito del prestito studentesco per i contraenti di tutti i dati demografici e le fasce di età. Ci sono più di 44 milioni di debitori che collettivamente devono 1,6 trilioni di dollari di debito di prestito studentesco: un aumento del dato dovuto alla maggiore percentuale di iscrizioni fra gli studenti delle scuole superiori alle università negli ultimi 20 anni. Il debito del prestito studentesco è ora la seconda categoria di debito al consumo più alta, dietro solo al debito ipotecario, e superiore sia alle carte di credito sia ai prestiti auto. I mutuatari della classe del 2017, in media, devono 28.650 euro, secondo l’Institute for College Access and Success (TICAS). Circa due terzi dei laureati di università sia pubbliche sia private hanno debiti di prestito studentesco. A 31.450 dollari si pone la media del debito per un college privato, quindi molto superiore rispetto a quella di un college pubblico, la cui media è di 26.900 dollari, sempre secondo il TICAS. Il debito varia poi da uno stato all’altro. Il Connecticut ha il più alto debito medio degli studenti, con un valore fissato a 38.510 dollari per la classe del 2017, mentre lo Utah ha avuto il valore medio più basso con 18.838 dollari. Anche la questione razziale è un fattore sociale non trascurabile in un‘analisi del genere, specialmente se si considera che gli afroamericani hanno la ricchezza media più bassa di tutto il Paese. Gli studenti neri devono una media di 7.400 dollari in più rispetto agli studenti bianchi quando si laureano, secondo il Brookings Institution. Dopo la laurea, il divario del debito continua ad aumentare. Quattro anni dopo la laurea, i laureati neri devono in media 53.000 dollari, cioè quasi il doppio di quello dei laureati bianchi.
Le proposte di riforma
In questo contesto, in ottica primarie e presidenziali del 2020, i candidati Democratici si sono espressi sull’argomento avanzando le loro proposte. Il Senatore del Vermont Bernie Sanders in campagna per le primarie del Partito Democratico, è l’esponente politico che ad oggi ha fatto la proposta più radicale. Sanders ha infatti proposto di rendere gratuiti i college pubblici e la piena e totale cancellazione del debito studentesco, estendendola a tutti i laureati che oggi svolgono qualsiasi professione. Infatti, avvocati e medici, che in genere hanno i debiti più alti e sono allo stesso tempo gli ex studenti con i guadagni più elevati, non dovrebbero più pagare, parimenti agli altri studenti laureati. Nelle intenzioni del Senatore vi è quindi l’idea di non contare nella propria proposta gli attuali redditi dei debitori, a differenza di altre interessanti proposte come quella fatta dalla Senatrice Elizabeth Warren. Il piano della Warren infatti prevede l’annullamento del debito per gli ex studenti per un valore fino a 50.000 dollari per i debitori che guadagnano meno di 100.000 dollari all’anno. Se invece un ex studente guadagna più di 100.000 dollari, per ogni 3 dollari in più aggiunti a quella somma, l’ammontare del debito diminuirebbe di 1 dollaro. In poche parole una persona con un reddito familiare di 130.000 otterrebbe 40.000 dollari di annullamento, mentre una persona con un reddito familiare di $ 160.000 otterrebbe $ 30.000 di annullamento. Sempre secondo la proposta della Warren coloro che guadagnano più di $ 250.000 all’anno non sarebbero ammissibili ad alcuna cancellazione del debito. In definitiva quindi, se la proposta di Sander è considerata maggiormente radicale, la proposta della Warren è invece più progressiva e vicina a ricalcare un modello di tassazione. Gli altri democratici di spicco in corsa per le primarie hanno anche loro espresso la loro opinione. Tuttavia non ci sono state per ora proposte paragonabili alle due qui sopra riportate. Joe Biden, ex vice di Obama alla Casa Bianca, ha mostrato il suo sostegno verso un’istruzione superiore gratuita. Finora però l’unico dettaglio fornito dalla sua campagna riguardo la questione dei debiti ha riguardato la cancellazione degli stessi per gli insegnanti. Pete Buttigieg, il quale ha 130,000 dollari di debito studentesco, si è detto disponibile a rendere il college pubblico “privo di debiti” per le famiglie a basso reddito e a garantire “tasse scolastiche zero” per le famiglie a medio reddito. Kamala Harris ha affermato che renderebbe il college privo di debiti per i futuri studenti e che fornirebbe sollievo fiscale a coloro che hanno già contratto dei prestiti per studenti.
Fonti e approfondimenti:
Bryant Miranda, Q&A: what you need to know about America’s student debt crisis, The Guardian, 25/06/2019
Friedman Zack, Student Loan Debt Statistics In 2019: A $1.5 Trillion Crisis, Forbes, 25/02/2019
Harris Adam, What Sets Bernie Sanders’s Student-Debt Plan Apart, The Atlantic, 24/06/2019
Harris Adam, Elizabeth Warren Wants College to Be Free, The Atlantic, 22/04/2019