Istituita nel 2002 su iniziativa del Consiglio dei ministri del Consiglio d’Europa, la Commissione per l’efficienza della giustizia (European Commission for the Efficiency of Justice ‒ CEPEJ) è un organo dedicato al miglioramento della qualità e dell’efficienza dei sistemi giudiziari degli Stati membri. Tramite la CEPEJ, il Consiglio d’Europa ha voluto agire per consolidare la fiducia dei cittadini verso le corti.
Obiettivi e strumenti
Gli obiettivi della CEPEJ affondano le proprie radici nella promozione dello Stato di diritto e nella tutela dei diritti fondamentali, rifacendosi in particolare ad alcuni articoli della Convenzione europea per i diritti dell’uomo (CEDU):
- art. 5 (diritto alla libertà e alla sicurezza)
- art. 6 (diritto a un equo processo)
- art. 13 (diritto a un ricorso effettivo)
- art. 14 (divieto di discriminazione)
L’istituzione della CEPEJ nel settembre del 2002 ha fatto seguito a una serie di riflessioni da parte del Consiglio d’Europa sul tema dell’efficienza della giustizia e sullo stato in cui versano i sistemi giudiziari degli Stati membri, adottando una serie di Risoluzioni che tracciavano la via circa le modalità attraverso cui assicurare l’esistenza di un sistema equo ed efficiente. La Commissione, oltre a continuare questa riflessione, ha l’obiettivo di elaborare degli strumenti giuridici internazionali riguardo all’efficacia della giustizia e di diffondere la conoscenza dei diversi sistemi giudiziari in Europa, così come delle diverse soluzioni adottate per migliorarne l’efficacia.
Per realizzare tali obiettivi, la Commissione si serve di una serie di strumenti di analisi, elabora standard, raccoglie e analizza dati dopo aver definito gli indicatori di valutazione. Sulla base delle proprie indagini, la CEPEJ adotta alcuni documenti di riferimento (report, briefing, raccomandazioni), interfacciandosi con una serie di attori nazionali e internazionali e creando reti di professionisti e di centri di ricerca.
Nello svolgere le proprie analisi, la CEPEJ innanzitutto analizza i dati raccolti dalle proprie valutazioni periodiche e identifica le principali difficoltà incontrate dai sistemi giudiziari. Inoltre, la Commissione può definire delle azioni concrete da suggerire agli Stati membri per migliorare i risultati della propria valutazione e il funzionamento del sistema giudiziario, offrendo assistenza qualora fosse richiesta dallo Stato membro in questione. Infine, sulla base delle proprie analisi, la CEPEJ può segnalare agli organi competenti del Consiglio d’Europa quali sono le aree in cui è desiderabile o necessario intervenire per elaborare dei nuovi strumenti.
La CEPEJ svolge le proprie indagini ogni due anni e dal 2010 ha dato vita a un database dinamico sui sistemi giudiziari degli Stati membri, una risorsa unica in Europa. In particolare, la raccolta dei dati riguarda quattro aree: efficienza, budget dei sistemi giudiziari, sviluppo e utilizzo delle nuove tecnologie da parte delle corti, parità di genere nelle corti.
Composizione
La Commissione è composta da esperti provenienti dai 47 Paesi del Consiglio d’Europa ed è assistita da un proprio Segretariato. Gli esperti che compongono la Commissione sono nominati dagli Stati membri.
Oltre agli Stati membri del Consiglio, partecipano al lavoro della CEPEJ anche l’Unione europea e alcuni Stati osservatori (Santa Sede, Canada, Giappone, Messico, Stati Uniti, Guatemala, Israele, Kazakistan, Marocco, Tunisia).
I rappresentanti degli Stati nella CEPEJ sono sostenuti nel proprio lavoro da due network, così da essere costantemente aggiornati sullo stato dei sistemi giudiziari:
- network di “corrispondenti”: esperti responsabili della raccolta delle informazioni rilevanti per la valutazione dei sistemi giudiziari;
- network di “corti pilota”: corti nazionali che permettono alla CEPEJ di tenere sempre in considerazione le attività quotidiane delle corti per una valutazione più completa.
Aree d’azione
Le principali aree tematiche che orientano il lavoro della Commissione sono: la valutazione dei sistemi giudiziari sulla base di una serie di indicatori; la qualità della giustizia, includendo la digitalizzazione del sistema giudiziario; i tempi giudiziari; la mediazione; l’esecuzione giudiziaria. Su tutte queste aree, la CEPEJ ha sviluppato degli strumenti e degli indicatori utili per la raccolta e l’elaborazione dei dati, sulla base dei quali scrive i propri report periodici, formula raccomandazioni rivolte agli altri organi del Consiglio d’Europa così come agli Stati membri che presentano particolari debolezze.
Attorno a queste quattro aree, si sviluppano altrettanti Working Group:
- Working Group on the evaluation of judicial systems (CEPEJ-GT-EVAL)
- Working Group on quality of justice (CEPEJ-GT-QUAL)
- Working Group on judicial time management (SATURN)
- Working Group on quality of justice (CEPEJ-GT-QUAL)
Nonostante la natura piuttosto tecnica della CEPEJ, essa intende sviluppare delle misure concrete e degli strumenti rivolti non solo ai professionisti forensi, ma anche ai legislatori per l’attuazione di nuove politiche e riforme per il consolidamento di un sistema giudiziario che sia efficiente, garantisca processi equi e con tempi certi e di cui i cittadini si possano fidare, tutte qualità che fanno del potere giudiziario, uno dei pilastri dello Stato di diritto.
Fonti e approfondimenti
European Commission for the Efficiency of Justice (CEPEJ).
Dynamic database of European judicial systems.
Statute of the European Commission for the Efficiency of Justice (CEPEJ).
Editing a cura di Francesco Bertoldi
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