Le ONG che salvano i migranti nel Mediterraneo

migranti
@NoBorder Network, Flickr

Attraverso i media sentiamo parlare quasi ogni giorno di salvataggi in mare e di ONG, andiamo però a capire meglio chi sono le ONG e come funzionano, approfondendo quello che avviene nello scenario mediterraneo.

Cosa è una ONG?

Una organizzazione non governativa è un’organizzazione indipendente da stati, da politiche adottate dai governi e da organizzazioni governative internazionali. Tale organizzazione opera no profit, ovvero senza fini di lucro. Ogni ONG opera in un determinato ambito; gli interessi che queste cercano di tutelare sono i più vari, dall’ecologia alla tolleranza, dallo sviluppo alla pace.

Le ONG possono differenziarsi non solo ai fini della loro cooperazione, ma anche in base al raggio di azione del loro operato: possono esserci infatti ONG che operano a livello locale, nazionale o internazionale. Per quanto riguarda i salvataggi che avvengono nel Mediterraneo parliamo solitamente di ONG di cooperazione allo sviluppo che operano a livello internazionale.

Quali sono le ONG che operano nel Mediterraneo?

Le ONG che operano nel nostro mare sono davvero molte e battono diverse bandiere. Ogni imbarcazione che naviga deve necessariamente avere una “paternità”, cioè un’appartenenza a uno Stato territoriale. Sull’appartenenza territoriale si basano quindi gli aspetti legislativi e fiscali che l’imbarcazione adotta, non a caso la decisione di molte ONG di optare per paesi “esotici” nella scelta della bandiera.

Le ONG che prendono parte ai salvataggi sono di diverso tipo. Alcune ONG sono organizzazioni ormai consolidate, molto conosciute, che ricevono un maggior numero di fondi e di cui i donatori conoscono la storia; questo è il caso di Save the Children e Medici Senza Frontiere ad esempio. Altre ONG invece sono state create recentemente, proprio a seguito dei numerosi naufragi avvenuti nel Mediterraneo negli ultimi anni; tra queste abbiamo la MOAS, fondata nel 2014 da due imprenditori italo-americani, la spagnola Proactiva Open Arms, attiva dal 2015 e Sos Méditerranée fondata in Germania nel maggio 2015 dall’ex ammiraglio della Marina tedesca Klaus Vogel.

Chi opera sulle imbarcazioni?

Le persone che operano su queste imbarcazioni sono prevalentemente volontari, circa 15 persone ad imbarcazione, anche se alcune ONG si affidano comunque a personale specializzato per far fronte alle emergenze nel migliore dei modi. Chi va ad operare sulle imbarcazioni, molto spesso, è un vero e proprio team di marinai, personale qualificato per la ricerca e il soccorso e personale sanitario per l’emergenza medica, come nel caso di Medici Senza Frontiere. Molte delle navi che forniscono primo soccorso a bordo sono anche dotate di ambulatorio, farmacia e aree per trattare i casi più vulnerabili.

Che mezzi usano per i salvataggi?

Le imbarcazioni che vengono usate per i salvataggi sono di vario genere. Alcune ONG hanno vere e proprie navi per andare in soccorso ai migranti, solitamente di lunghezza superiore ai 40 metri.

L’ONG MOAS utilizza navi da 40 metri, Sos Méditerranée ha invece la nave Aquarius, lunga ben 77 metri, mentre Medici senza frontiere opera con la Prudence, nave commerciale battente bandiera italiana e lunga 75 metri, in grado di ospitare a bordo fino a mille persone.

Tra le ONG che si avvalgono di grandi navi per il salvataggio abbiamo anche Save the Children con la Vos Hestia che arriva a 59 metri. Non vengono usate solo grandi imbarcazioni, anzi molto spesso queste ONG si avvalgono di navi più piccole di circa 23 metri, pescherecci riequipaggiati a navi per il soccorso in mare o di gommoni semirigidi di supporto, come nel caso della nave Golfo Azzurro della ONG Proactiva Open Arms, o del peschereccio Sea Eye. Oltre alle imbarcazioni dobbiamo però ricordare che diverso ONG  impiegano anche mezzi aerei da ricognizione e ultraleggeri.

Come ricevono i finanziamenti?

Le ONG solitamente vengono finanziate da donazioni e campagne di crowdfunding, oppure tramite grosse elargizioni di denaro per mano di filantropi e quindi da privati e aziende. Altre volte queste organizzazioni però possono ricevere delle sovvenzioni istituzionali, come ad esempio quelle messe a disposizione dall’Unione europea, gestite poi dai singoli Stati.

Ci sono state molte polemiche in merito al finanziamento delle ONG, soprattutto dopo che alcune di queste sono state accusate di collaborare con i trafficanti nordafricani. Ancora oggi da dove vengano questi finanziamenti non è del tutto chiaro, soprattutto perché, secondo quanto riferito da alcune ONG, molti di questi donatori vogliono rimanere nell’anonimato.

Quanto costano i salvataggi?

Secondo un rapporto riguardante la Golfo Azzurro, nave della spagnola Proactiva Open Arms, l’affitto giornaliero della stessa ammonta a 1.200 euro. E’ stato stimato anche che circa il 95% dei costi annui sostenuti dalle ONG sono dovuti ad azioni dirette di salvataggio e il rimanente 5% a spese organizzative e investimenti sulla comunicazione. Alcune ONG inoltre, per una maggiore trasparenza, si sono rese disponibili a rendere pubblico il loro bilancio annuo, consultabile sul loro sito internet. 

Quali sono i rapporti tra le ONG e l’Italia?

Tutte le ONG agiscono sotto il Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo (MRCC) di Roma. Questo individua le unità navali meglio posizionate per effettuare il salvataggio, decidendo se coinvolgere i propri mezzi della Guardia Costiera oppure affidarsi a ONG, e stabilisce come procedere al trasferimento delle persone salvate in un porto sicuro nel caso di navi che non hanno la possibilità di trasportare a terra i migranti. Non solo il  salvataggio è coordinato dal MRCC, ma anche la gestione delle imbarcazioni.

Dopo l’accusa nei confronti di alcune ONG di collaborare con gli scafisti, l’Europa ha ritenuto necessario stabilire alcune regole da rispettare per le organizzazioni, tra cui quella di rendere pubbliche le fonti dei finanziamenti. Molte di queste ONG si sono rifiutate di sottoscrivere quanto deciso dall’Unione Europea, pena la mancata autorizzazione all’accesso ai porti nazionali, affermando di dover tutelare l’identità di alcuni donatori che hanno preferito rimanere anonimi.

 

 

Fonti e Approfondimenti:

Zatterin, Marco. “Salvataggi in mare: ecco il codice Ue per le Ong“, La Stampa, 06/07/2017.

Bertotto, Marco. “Cosa fanno per i migranti le Ong nel Mediterraneo“, Limes, 17/07/2017.

Sito web di Sos Mediterranée

Sito web di MOAS

Sito web di Open Arms

Guardia Costiera – Centro Nazionale di Coordinamento del soccorso in mare. Attività Sar nel Mediterraneo Centrale connesse al fenomeno migratorio. Anno 2016.

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