La Germania al voto: il sistema elettorale e i principali candidati

Elezioni Germania
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Il prossimo 26 settembre rappresenta una data destinata a segnare la politica europea dei prossimi anni. Gli elettori tedeschi saranno, infatti, chiamati al voto in una competizione elettorale segnata dall’assenza dell’attuale Cancelliera Angela Merkel, dopo l’annuncio del suo ritiro dalla scena politica

A svolgersi in questa domenica di fine settembre saranno le elezioni federali per il rinnovo del Bundestag. Nel sistema costituzionale tedesco il Bundestag è la Camera bassa del Parlamento federale e si distingue dal Bundesrat dove siedono i rappresentanti dei sedici Länder, ovvero gli Stati federali. È il Bundestag che attraverso il voto di fiducia sostiene il governo, motivo per cui dal risultato di queste elezioni si trarranno le conclusioni per la nomina del nuovo Cancelliere o della nuova Cancelliera che guiderà il prossimo esecutivo.

In parallelo si svolgeranno anche alcune elezioni regionali. Si voterà, infatti, per eleggere i 130 membri dell’Abgeordnetenhaus di Berlino, ovvero l’assemblea legislativa monocamerale della città di Berlino e i 71 rappresentanti che siedono nel Landtag dello Stato Meclemburgo-Pomerania Anteriore, nel nord della Germania.

Il sistema elettorale tedesco

In ballo ci sono 598 seggi per parlamentari che rimarranno in carica per quattro anni. Per raggiungere la maggioranza sarà necessario raggiungere i 300 eletti. Nella legislatura che sta per concludersi i parlamentari in carica sono stati 709, surplus che dipende dal meccanismo di doppio voto in vigore in Germania. 

Tale sistema elettorale è, infatti, molto complesso, data la possibilità che ciascun elettore ha di esprimere due preferenze all’interno di una stessa scheda elettorale divisa in due parti: da un lato la scelta del rappresentante per il proprio distretto, dall’altro il partito che preferisce. 

Dalla prima indicazione, vengono eletti 299 parlamentari, uno per ogni distretto, dove prevale il candidato che ottiene più voti secondo il principio del first past the post. Per quanto riguarda la seconda indicazione, ovvero la scelta del partito preferito, si applica il metodo proporzionale: i seggi restanti vengono divisi tra i partiti e risultano eletti coloro che sono stati indicati nelle liste a livello regionale dai vertici di partito. Esiste una soglia di sbarramento del 5%, ovvero solamente quei partiti che ottengono tale percentuale a livello nazionale, o che hanno almeno tre candidati eletti nei collegi uninominali, partecipano alla distribuzione dei seggi.

Per limitare il numero di eletti in Parlamento, il 25 agosto 2020 era stato raggiunto un accordo tra conservatori CDU/CSU e il partito di centro-sinistra SPD su una riforma elettorale. Ad oggi tale riforma non è stata portata avanti, quindi il Parlamento che verrà eletto a fine settembre potrebbe essere ancora più numeroso dell’attuale. 

Partiti e candidati in corsa per le elezioni

Diverse sono le formazioni politiche in campo, alcune storiche e alcune più recenti. Tra di esse dovrà emergere una maggioranza, molto probabilmente una coalizione, che indirizzerà la politica tedesca nella prossima legislatura. I principali candidati al Cancellierato hanno espresso le loro visioni sul futuro della Germania in due accesi dibattiti televisivi.
Entrambi i dibattiti sono andati in onda sui canali televisivi RTL e NTV, rispettivamente il 29 agosto e 12 settembre. Da questi confronti è possibile delineare le figure dei tre leader favoriti: Armin Laschet, rappresentante della CDU/CSU ‒ Unione Cristiano Democratica di Germania, Olaf Scholz, leader della SPD ‒ Partito Social-democratico di Germania, e Annalena Baerbock, candidata dei Verdi ‒ Alliance ’90.

Il conservatore Armin Laschet, 60 anni, è governatore del Nord Reno-Westfalia, lo stato più popoloso della Germania. Ha sostenuto fermamente la politica indulgente ma controversa di Merkel sull’immigrazione nel 2015, quando più di un milione di migranti ha raggiunto la Germania.

Sebbene fosse stato fin da subito indicato come il favorito, alcuni errori nella campagna elettorale hanno determinato un calo dei consensi. In particolare, la tardiva e poco incisiva applicazione delle restrizioni anti Covid-19 nella sua regione di competenza, e le battute di spirito riguardo alle inondazioni che nel luglio 2021 hanno colpito l’area intorno alla cittadina di Erftstadt, hanno gravemente danneggiato la sua corsa al Cancellierato.

Durante il secondo dibattito televisivo con i principali sfidanti alla carica di Cancelliere, Laschet ha dovuto rispondere alle domande riguardanti le idee nazionaliste di Hans-Georg Maaßen, candidato della CDU in Turingia ed ex capo dei servizi segreti interni. La risposta di Laschet ha sottolineato le divergenze di opinioni esistenti tra lui e Maaßen, specificando come quest’ultimo sarà tenuto ad attenersi alla rotta indicata dallo stesso Laschet come leader del partito. Questa presa di posizione da parte di Laschet intende rimarcare come la dirigenza della CDU non sia incline ad accogliere alcuna proposta estremista. Uno spostamento a destra del partito potrebbe, da un lato, raccogliere voti dalle file dell’AfD, ma dall’altro allontanare gli elettori più moderati e vicini alla linea di Angela Merkel. Si delinea tuttavia un quadro politico diviso all’interno del centrodestra tedesco, che potrebbe creare problemi in futuro.

Il leader della SPD ‒ Partito Social-democratico di Germania è Olaf Scholz, 62 anni e attualmente ministro delle Finanze e vice Cancelliere. A differenza di Laschet, le sue possibilità di diventare Cancelliere sono aumentate durante la campagna elettorale. In qualità di ministro delle Finanze, ha varato il pacchetto di finanziamenti di emergenza da 750 miliardi di euro stanziati dal governo federale per aiutare le imprese e i lavoratori tedeschi a superare la pandemia.
Il suo stile sobrio e pacato gli ha permesso di essere percepito dall’elettorato come un garante della stabilità di Angela Merkel, con cui ha lavorato per tanti anni. 

Durante il secondo dibattito, Scholz ha dovuto rispondere a domande sull’indagine condotta dal dipartimento statale di antiriciclaggio FIU (Unità di intelligence finanziaria) rispetto ad attività illegali rilevate all’interno del ministero delle Finanze. Scholz ha commentato che l’inchiesta riguarda un singolo impiegato di Colonia, accusando a sua volta Laschet di voler mettere in cattiva luce l’operato del suo dicastero.

Olaf Scholz si è aggiudicato la vittoria anche del terzo dibattito televisivo, andato in onda domenica 19 settembre. I temi centrali sono stati ancora una volta il cambiamento climatico, la digitalizzazione e la sicurezza interna. Tuttavia, la questione chiave su cui si è giocato quest’ultimo confronto politico è stata la questione della disuguaglianza sociale. Al riguardo, Scholz ha sottolineato come un governo guidato dall’SPD promuoverebbe l’istituzione di un salario minimo di 12 euro all’ora, cui la CDU si oppone.

Scholz ha affermato la sua preferenza per una coalizione di governo tra SPD e i Verdi di Baerbock. Di contro, la CDU/CSU di Laschet rischia di essere sempre più isolata dal punto di vista delle alleanze post-elettorali.

La candidata dei Verdi ‒ Alliance ’90, Annalena Baerbock, 40 anni, ha studiato legge e politica ad Amburgo e Londra e ha lavorato per i Verdi nel Parlamento europeo. All’inizio di quest’anno, i Verdi hanno avuto un’impennata nei sondaggi, con un sostegno che ha superato il 25% e un’attenzione particolare per Baerbock. Tuttavia, la sua reputazione è stata macchiata quando è stata accusata di plagio e di aver inserito nel suo Curriculum Vitae delle attività cui non aveva preso parte. Baerbock non ha ricoperto alcun incarico ministeriale e sostiene di voler riformare la classe dirigente e politica della Germania.
Nonostante le difficoltà della candidata, i Verdi sono ancora largamente favoriti per far parte della prossima coalizione di governo. Il partito è stato in grado di indirizzare il dibattito sulle politiche di transizione verso un’economia verde e circolare, dove il cambiamento climatico è una questione chiave per gli elettori tedeschi. 

Ai tre principali candidati si aggiungono poi gli esponenti di partiti minori, i quali potrebbero giocare un ruolo importante nella formazione di coalizioni di governo a seconda dei risultati elettorali. 

Tra questi c’è Christian Lindner, 42 anni, indicato per FDP ‒ Partito dei liberi democratici, un partito che pone al centro la libertà individuale e la libera iniziativa, collegandola alla necessità di una riduzione della pressione fiscale. Anche in tale ottica, Lindner ha criticato le forti restrizioni applicate in Germania per far fronte all’emergenza del Covid-19, quale limitazione dell’agire dei singoli.

Candidati per AfD ‒ Alternativa per la Germania, partito di estrema destra fondato nel 2013, sono invece Alice Weidel e Tino Chrupalla. Temi da sempre caldi per l’AfD sono l’uscita dall’Unione europea e l’immigrazione. Quest’ultima questione, in particolare, è stata centrale durante la crisi migratoria del 2015-2016. La posizione radicale del partito ha attirato numerosi consensi, tanto da portarlo per la prima volta in Parlamento nel 2017 con 91 seggi. Più recentemente, il partito si è fortemente opposto alle restrizioni imposte per il Covid-19, organizzando eventi in presenza contro ogni normativa anti-Covid.

Infine, Janine Wissler e Dietmar Bartsch sono i candidati di Die Linke, il partito di estrema sinistra, nato dalle ceneri del Partito Socialista della Germania dell’Est. Punti cardine del loro programma è il tema delle pensioni, di cui sostengono l’aumento, e del salario minimo. Si aggiunge a queste idee, la posizione anti-Nato e la volontà di ritirare i soldati tedeschi dalle missioni internazionali. 

I sondaggi

Dai sondaggi dell’istituto statistico Forsa, è emerso che il “vincitore” del primo dibattito è stato Olaf Scholz, con il 38% delle preferenze dei 1.500 telespettatori intervistati a fronte di un 30% per Annalena Baerbock e di un 25% per Armin Laschet. Risultati simili sono stati confermati anche dopo il secondo dibattito del 12 settembre. Nello specifico, il 41% dei votanti ha ritenuto che il candidato della SPD fosse il più convincente, rispetto a un 27% che ha votato per Laschet e a un 25% che ha optato per la candidata dei Verdi. 

Il vantaggio elettorale di Scholz su Laschet è confermato anche dalle previsioni di voto riportate da Politico.eu. Infatti, rispetto alle elezioni federali del 2017, il partito SPD è dato come favorito con il 24% delle preferenze. Seguono la CDU/CSU e i Verdi, cui viene attribuito il 16% dei voti. La Sinistra (Die Linke) di Susanne Hennig Wellsow e Janine Wissler si attesta al 15%, mentre l’estrema destra di Alternativa per la Germania (AfD) è data al 10%, in calo di quattro punti percentuali rispetto alle elezioni precedenti.

Alle elezioni tedesche manca davvero poco: la sfida si fa accesa e si dà sempre maggior peso agli ultimi sondaggi. Questi ultimi, infatti, mostrano un distacco di ben 8 punti percentuali tra la SPD e gli altri due principali partiti, segnando un rovesciamento degli equilibri che hanno caratterizzato questi ultimi anni. Tali numeri si rivelano, infatti, molto interessanti in un momento in cui si cerca di capire quale possa essere la futura configurazione del Bundestag e chi potrebbe essere il prossimo Cancelliere o la prossima Cancelliera nell’era post-Merkel.

 

Fonti e approfondimenti

BBC News, German election: Who could succeed Angela Merkel as chancellor?, 03/09/2021.

Chazan Guy, First German election debate reveals gulf on climate change policy, Financial Times, 30/08/2021.

Cortese Francesco, Elezioni federali in Germania: chi succederà ad Angela Merkel?, YouTrend, 22/07/2021.

Germany: coalition agrees to electoral reforms to fend off bloated Bundestag, Deutsche Welle, 26/08/2020.

Herszenhorn Miles, Germany’s grand coalition agrees to limit size of bundestag, Politico.eu 26/08/2020. 

Knight Ben, Merkel’s successor: German election candidates face off in crunch TV debate, Deutsche Welle, 12/09/2021. 

Oltermann Philip, Scholz braves conservative attacks to win second German election debate, The Guardian, 13/09/2021.

Politico, Poll of Polls, Germany elections 2021, (consultato il 12/09/2021).

Reuters, Merkel ally presses SPD’s Scholz over money laundering probe,11/09/2021.

Steitz Christoph, Carrel Paul, SPD’s Scholz wins third TV debate as German election draws close, Reuters, 19/09/2021.

Toniolatti Edoardo, Come i tedeschi hanno ridotto il numero di deputati senza fare referendum populisti, Linkiesta.it, 01/09/2020

Villafranca Antonio, Elezioni in Germania:la partita è aperta, ISPI, 01/09/2021.

 

Editing a cura di Francesco Bertoldi

 

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