Conflitto russo-ucraino: le sanzioni dall’Europa

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@EU2017EE Estonian Presidency - Wikimedia Commons - CC BY 2.0

di Redazione Europa

L’offensiva russa che ha colpito le maggiori città ucraine, iniziata nelle prime ore del 24 febbraio, ha portato all’inevitabile reazione da parte degli Stati europei.

Per quanto riguarda i membri dell’UE, le sanzioni sono state varate congiuntamente, in sede di Consiglio europeo, anche se in parte erano già state decise dopo l’occupazione e il riconoscimento delle repubbliche separatiste di Luhansk e Donetsk da parte della Federazione Russa, il 21 febbraio scorso. Ma gli Stati, UE ed extra UE, hanno preso anche altri provvedimenti singolarmente, soprattutto in base alla loro prossimità territoriale con l’area degli scontri.

Le sanzioni dell’UE

Nel corso della giornata di giovedì 24 febbraio, le condanne alla Russia sono arrivate dai capi di Stato e di governo di tutta l’Europa e con loro anche la promessa di nuove e più dure sanzioni congiunte da decidere in sede di Consiglio europeo straordinario. I Paesi UE hanno però faticato a trovare un accordo sulla portata dei provvedimenti, mossi dal timore degli effetti che tali sanzioni potrebbero avere sulle loro stesse economie. 

La discussione si è concentrata soprattutto su due temi: l’inserimento tra le possibili sanzioni di restrizioni sulle forniture di gas russo e la possibilità di estromettere la Russia dalla rete interbancaria SWIFT, che di fatto porterebbe le banche russe a non poter più accedere ai mercati finanziari internazionali.

Al termine del summit, nessuno dei due provvedimenti è stato inserito nel pacchetto di sanzioni deciso dal Consiglio europeo. Per quanto riguarda lo SWIFT, i pareri contrari sono giunti dalla maggior parte dei Paesi dell’UE, e nello specifico da Germania, Italia, Austria, Lussemburgo e Cipro, che intrattengono più relazioni con le banche russe.

Nonostante le resistenze iniziali, nelle ore successive la maggior parte dei Capi di Stato e di governo si è convinta dell’importanza del provvedimento ed è plausibile che tale misura venga introdotta nei prossimi giorni.  Per quanto riguarda invece il taglio alle forniture di gas, il no è arrivato, ancora una volta, dalla Germania, primo acquirente mondiale del gas russo, e dall’Italia, il cui gas importato dalla Russia equivale al 40% delle importazioni totali. 

Il Cancelliere tedesco Olaf Scholz ha inoltre dichiarato che nonostante la portata delle sanzioni decise metta comunque a dura prova la tenuta dell’economia russa, i provvedimenti più gravi, come quelli che riguardano lo SWIFT e il gas, devono essere rimandati, nell’eventualità che la situazione precipiti ulteriormente.

È stato lo stesso presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, a confermare che a Bruxelles si stia già lavorando per la creazione di un terzo pacchetto di provvedimenti con cui colpire ancor più duramente le banche e le personalità più ricche e influenti vicine a Vladimir Putin.

Il secondo pacchetto di sanzioni

Ma cosa prevede, nello specifico, questo secondo pacchetto di sanzioni? L’obiettivo principale resta il settore finanziario, con lo scopo di ostacolare l’accesso ai finanziamenti e ai mercati europei di alcune banche russe, delle società pubbliche e delle compagnie che si occupano di infrastrutture e difesa. Altre misure sono invece state prese per contrastare il potere degli oligarchi, impedendo alle banche europee la possibilità di accettare depositi  e investimenti sui titoli europei. 

Per quanto riguarda il settore import/export, non sono stati introdotti, almeno per il momento, provvedimenti nel settore energetico. Vengono però colpiti altri settori, come quello dell’esportazione dall’Europa verso la Russia di materie prime necessarie alla raffinazione del petrolio e all’industria aeronautica.

Fondamentali sono anche le sanzioni adottate per colpire direttamente Putin e il suo ministro degli Esteri, Sergej Lavrov, a cui sono stati congelati gli asset europei. 

L’UE ha condannato oltre alla Russia anche la Bielorussia, che ha concesso alle truppe russe di entrare nel nord dell’Ucraina dai propri territori. 

Reazioni dei governi europei, al di là delle sanzioni in sede UE

Nonostante gli Stati membri dell’Unione europea abbiano deciso di muoversi unitariamente sotto il fronte delle sanzioni, sotto il punto di vista delle reazioni e di ulteriori provvedimenti in difesa dei propri interessi i governi hanno avuto la possibilità di muoversi in modo autonomo

Francia: Il ministro degli Esteri Le Drian ha condannato anche la Bielorussia, accusata di complicità nell’aggressione russa all’Ucraina. L’ambasciatore francese presso il Consiglio di Sicurezza ONU ha condannato apertamente l’aggressione russa e le manifeste violazioni della carta delle Nazioni Unite, chiedendo la revoca del riconoscimento delle repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk.

Germania: Berlino ha annunciato lo stop alla procedura di certificazione del Nord Stream 2, importante raddoppio del gasdotto costruito per portare il gas direttamente dalla Russia a alla Germania attraverso il mar Baltico, senza passare per l’Ucraina.

Italia: Il ministro degli Esteri Luigi di Maio ha convocato l’ambasciatore russo, condannando l’aggressione nei confronti dell’Ucraina e la violazione del diritto internazionale.

Polonia: La Polonia ha chiesto l’avvio di consultazioni NATO in base all’articolo 4 dello statuto dell’Alleanza che ne prevede l’avvio ogni volta che l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti sia minacciata.

Estonia: Il ministro degli esteri ha convocato l’ambasciatore russo e affermato che l’attacco all’Ucraina rappresenta un’aggressione al diritto internazionale e ai principi fondamentali dell’umanità.

Lettonia: Il ministro degli Esteri ha annunciato il richiamo del proprio ambasciatore presso Mosca e la sospensione nelle procedure di concessione di visti per i cittadini russi.

Lituania: Il presidente lituano, Gitanas Nauseda, ha dichiarato lo stato di emergenza come misura necessaria per tutelare la sicurezza nazionale.

Bulgaria, Repubblica Ceca, Polonia, Estonia e Lettonia hanno inoltre deciso di chiudere il proprio spazio aereo all’aviazione, militare e civile, russa.

Come ulteriore misura nei confronti dell’invasione dell’ Ucraina, la Russia è stata sospesa dal Consiglio d’Europa, l’organizzazione internazionale a difesa dei diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto.

La mozione per l’estromissione della Federazione Russa era stata presentata da Ucraina e Polonia, ed è stata approvata dal Comitato dei ministri, organo decisionale del Consiglio, con 42 voti a favore e 5 contrari. La Russia era già stata estromessa dall’organizzazione nel 2014, a seguito dell’annessione della Crimea, per poi essere reintegrata nel 2019.

Anche l’Ocse, l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, ha preso provvedimenti, decidendo di sospendere la procedura di adesione della Russia all’organizzazione e chiudendo la sede dei propri uffici a Mosca. 

Le sanzioni del Regno Unito

Non solo Unione europea. Anche il Regno Unito, infatti, ha adottato un pacchetto di sanzioni contro la Russia. Nel suo intervento alla Camera dei Comuni, il Primo ministro britannico Boris Johnson ha annunciato le sanzioni economiche “più severe” contro la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina. 

Cosa prevedono le sanzioni del Regno Unito? 

  • La compagnia aerea russa Aeroflot sarà bandita dal Regno Unito; 
  • Johnson ha annunciato una strategia legislativa per impedire alle grandi aziende russe di fare prestiti con la City
  • Entro Pasqua è stata promessa una legge per rendere più stringenti i controlli su proprietà e capitali opachi riconducibili a cittadini e oligarchi russi. Tra gli oligarchi presi di mira spiccano: Gennady Timchenko, Boris e Igor Rotenberg (tutti vicini a Putin), Kirill Shamalov (ex marito di una delle figlie di Putin) e Pyotr Fradkov, banchiere figlio dell’ex capo dei servizi segreti Esteri russi (FSB) Michail Fradkov; 
  • Secondo Reuters, Johnson vorrebbe spingere anche per la messa al bando della Russia dal sistema di transazioni finanziarie internazionali, lo SWIFT. Per il Financial Times, invece, il premier britannico starebbe spingendo perché anche gli alleati europei adottino questa misura. 

La Russia ha già reagito al provvedimento preso sulla compagnia aerea Aeroflot, chiudendo lo spazio aereo russo alle compagnie britanniche. 

Fonti e approfondimenti

Barigazzi, Jacopo, “EU to freeze Putin and Lavrov’s assets”, POLITICO, 25/02/2022.

Bayer, Lili, “EU leaders agree ‘maximum impact’ Russia sanctions”, POLITICO, 25/02/2022.

Boffey, Daniel, “EU, US, UK and Canada announce sanctions targeting Vladimir Putin and Sergei Lavrov”, The Guardian, 26/02/2022.

Cohen, Patricia and Reed, Stanley, “Why the Toughest Sanctions on Russia Are the Hardest for Europe to Wield, The New York Times, 25/02/2022.

Estonian World, “Live updates: Russia-Ukraine war – reactions in Estonia”, 26/02/2022.

Giles, Chris and Seddon, Max, “West prepares to play ‘long game’ on Russian sanctions”, Financial Times, 25/02/2022. 

Nardelli, Alberto, Seputyte, Milda and John Follain, “EU Edges Toward Supporting Expulsion of Russia From SWIFT System, Bloomberg, 26/02/2022.

Reuters, “UK calls on NATO leaders to use SWIFT payments system to hurt Russia”, 25/02/2022.

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