Chi è Claudia Sheinbaum, la prima donna a guidare il Messico

Secretaría de Cultura Ciudad de México - Wikimedia Commons - CC BY 2.0 DEED

Ingegnera, ambientalista e di sinistra. Claudia Sheinbaum è la prima presidente donna del Messico. Dopo il voto del 2 giugno, succederà al suo mentore Andrés Manuel López Obrador, che per legge non può ha potuto ricandidarsi a un secondo mandato. 

Le origini di Claudia Sheinbaum

Nipote di ebrei emigrati in Messico e figlia di due accademici, Sheinbaum ha una laurea in fisica e un dottorato in ingegneria energetica: è anche la prima persona di religione ebraica a guidare il Paese. Per le sue origini, ha dovuto affrontare una campagna di disinformazione che la voleva nata in Bulgaria, da dove è arrivata la famiglia materna.

La leader 61enne della coalizione progressista Sigamos Haciendo Historia (Continuiamo facendo la storia) – che raggruppa il Movimiento Regeneración Nacional (Morena), il Partido del Trabajo e il Partido Verde Ecologista de México – ha mosso i primi passi in politica insieme al suo predecessore, López Obrador. 

La svolta politica

López Obrador la scelse per guidare la Segreteria delle politiche ambientali durante la sua amministrazione di Città del Messico e nel 2006 la nominò portavoce della sua campagna verso le presidenziali (perse e contestate). 

Il primo grande successo è arrivato nel 2018, quando l’attuale presidente è stato eletto e Sheinbaum è diventata la prima donna a capo del governo della capitale, puntando su trasporto pubblico e transizione green. «Abbiamo un presidente che ha smesso di guardare a chi sta in alto e ha guardato a chi sta in basso (…) Oggi il Messico sta meglio che mai». 

Le parole di Sheinbaum marcano la continuità con López Obrador. Le differenze tra i due però non mancano, a cominciare dall’approccio più pragmatico della candidata. C’è distanza anche sulle scelte ambientali. Lui ha puntato sul petrolio, inaugurando una nuova raffineria in Messico e acquistandone una in Texas, lei ha dichiarato di voler investire sulle energie rinnovabili e ha ricordato gli impegni internazionali per limitare l’uso di combustibili fossili.

La sfida della sicurezza

Anche se Sheinbaum avesse perso, il Paese avrebbe avuto una presidente donna. La principale sfidante, infatti, è stata la candidata di origine indigene Xóchitl Gálvez

I sondaggi hanno dato in testa sempre Sheinbaum, con uno scarto che oscilla tra i 9 i 15 punti, Gálvez ha sperato di recuperare puntando sulla sicurezza. Gli ultimi massacri – come quello del 3 dicembre 2023 in cui sono stati uccisi 11 giovani nello Stato di Guanajuato – l’hanno reso un problema strategico. Se c’è un fallimento che può essere attribuito al governo di López Obrador è infatti non aver saputo porre fine alla violenza nel Paese.  Nel 2015 gli omicidi sono stati 31.192 (dati del governo), mentre con López Obrador hanno raggiunto i 44.576 nel 2019. Oggi il Messico ne conta ancora quasi 100 al giorno e la campagna elettorale è stata la più violenta di sempre.

Fonti e approfondimenti

El Financiero, “¿Quién es Claudia Sheinbaum Pardo, doctora en física, candidata presidencial y fan de los tacos?”, 1/03/2024

González Díaz, M., “Elecciones en México: quiénes son los 3 aspirantes a convertirse en el próximo presidente del país (que podría ser una mujer por primera vez en la historia”, BBC, 7/09/2023

González, S., “Claudia Sheinbaum: quién es quién en su equipo de campaña | Elecciones mexicanas 2024”, El País, 20/01/2024

Romero, S. and Rodríguez Mega, E., “A Historic First for Mexico as Two Women Vie for the Presidency”, The New York Times, 6/09/2023

Romero, S. and Rodríguez Mega, E., “Claudia Sheinbaum Is Turning Mexico’s Presidential Election Into a Blowout”, The New York Times. 1/03/2024

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