Primarie del Centro Destra in Francia: Chi ha vinto?

Immagine generata con supporto AI © Lo Spiegone CC BY-NC

Ieri si è svolto il primo turno delle primarie del partito Les Republicains (i Repubblicani) nuovo nome del Centro Destra francese. Vi è stato un record di partecipanti, con 4 milioni di elettori giunti a votare per il candidato all’Eliseo nei 10000 seggi elettorali . L’ex primo ministro Francois Fillon ha vinto il primo turno con il 44% davanti a Alain Juppè con il 28,3% e si sfideranno la prossima settimana al ballottaggio. Nicolà Sarkozy si è fermato al 20,9% e ha annunciato il ritiro dalla vita politica.  I risultati hanno nuovamente stravolto quello che i sondaggi avevano previsto, dato che avevano dipinto una vittoria di Sarkozy.

Chi sono i due vincitori di questo primo turno di primarie?

Francois Fillon ha nel proprio passato una mediocre carriera da studente, nonostante essere passato all’ENA e un’ottima carriera da pilota, data la sua partecipazione  alla 24 ore di Le Mans, città da cui proviene. Ha iniziato la sua carriera ed è cresciuto nella corrente del gollismo sociale, che faceva capo a Philippe Seguin. Ha lentamente scalato la leadership del centro destra, diventando prima ministro degli affari sociali del governo Raffarin durante la presidenza Chirac e poi primo ministro del governo di Sarkozy, di cui è stato un grande sostenitore. Molti lo definiscono un democratico cristiano di provincia.

Alain Juppè è il sindaco di Bordeaux e anche l’erede di Chirac, ex presidente della Repubblica. È l’anima centrista del partito, capace di raccogliere i voti anche dei socialisti più moderati scontenti di Hollande. È sempre stato l’immagine della destra moderata non vicina ai bisogni dei lavoratori. Divenne particolarmente famoso per essere stato il primo ministro dell’Autunno caldo del 1995, quando fu costretto a dimettersi dopo lo sciopero generale e la sconfitta alle parlamentari che obbligò Chirac a nominare presidente il candidato socialista, Lionel Jospin. Dopo questa grande sconfitta si è reinventato come sindaco di Bordeaux, che è sbocciata come città tra le sue mani.

I due uomini sono l’immagine di due parti del partito repubblicano gollista. Il primo rappresenta l’immagine del partito fuori dalle grandi città, un uomo carismatico provinciale più vicino alle frange più basse della popolazione. Il secondo invece è l’uomo che rappresenta l’establishment, è un grande politico che proviene da grandi università, ha frequentato l’Ecole Nationale d’Administration, con ottimi risultati. Non si è parlato molto di programmi perché sono praticamente identici, l’unica diversità può essere trovata nell’approccio verso la questione dei migranti, verso la quale il primo è più vicino alle posizioni di estrema destra.

Il grande sconfitto è Nicolà Sarkozy, che si è presentato questa sera in una conferenza stampa per congratularsi con i vincitori e per annunciare il proprio ritiro dalla vita politica.  La capacità di rinascere dalle sconfitte è sempre state l’arma vincente dell’ex presidente ma questa volta molti affermano che sarà la sua ultima sconfitta.

Prima di ritirarsi ha però voluto dare la propria indicazione di voto per Fillon, che adesso ha matematicamente la vittoria in tasca, con la somma dei suoi voti e quelli di Sarkozy.

Il dato più importante però sta nell’affluenza alle urne. Infatti con il Front National di Marine Le Pen che cresce stabilmente, ed ormai è certa di essere al ballottaggio delle presidenziali l’anno prossimo, e il partito socialista sempre più in difficoltà, con le problematiche legate alla ricandidatura di Hollande, il centro destra sembra essere il più probabile vincitore delle prossime elezioni.

Qui giace la grande importanza di queste primarie. Per le strade di Parigi molti parlano del vincitore di queste primarie come il futuro inquilino dell’Eliseo. Dietro a questa valutazione vi è il principio della desistenza tra partito repubblicano e partito socialista, quando al ballottaggio arriva una forza antisistema, come il Front National. Questo principio ha già guidato le elezioni del 2002, quando Jean Marie Le Pen arrivò al ballottaggio e fu sconfitto con il voto socialista a sostegno di Chirac, candidato gollista.

La grande affluenza al voto di ieri è quindi dovuta alla volontà di appartenenti anche ad altri partiti politici di influenzare il voto, così da poter scegliere il candidato migliore del partito opposto. In effetti , secondo uno studio dell’istituto ELABE, il 15 % degli elettori di questa domenica di novembre erano attivisti socialisti, e il 9%  attivisti del Front National.

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