In questo articolo parliamo degli Ijaw, l’etnia nigeriana che popola il territorio del Delta del Niger, ed è il maggior gruppo etnico della regione. La zona è il centro nevralgico della produzione di petrolio della Nigeria, che comprende circa il 75% delle esportazioni totali di greggio. Il peso economico e politico che il Delta del Niger ha avuto dopo la scoperta dei primi giacimenti nel 1957 ha cambiato radicalmente la vita degli Ijaw, che subirono l’allocamento dei centri di estrazione delle multinazionali dell’oro nero. Gli Ijaw iniziarono a scontrarsi direttamente sia con le compagnie petrolifere, che con i gruppi etnici che favorivano il lavoro delle società produttrici di greggio. Gli Ijaw hanno da sempre combattuto per i propri diritti sul loro territorio, cosa che li ha portati a scontrarsi spesso con i gruppi etnici rivali (come gli Itsekiri di cui parleremo) e con il governo nigeriano – che intervenne contro gli Ijaw e gli Ogoni (qui l’articolo) in quello che viene definito “il conflitto del delta del Niger“.
La crisi di Warri con gli Istekiri
L’appartenenza etnica è al centro della questione sorta tra gli Ijaw ed un altro gruppo minoritario, gli Itsekiri, con i quali sono entrati in contrasto per il diritto di possesso della terra. Durante il periodo dittatoriale del generale Abacha (che governò dal 1993 al 1998), il territorio del Delta venne diviso in municipalità, amministrate da funzionari del governo federale. La città di Warri fu la causa dei primi scontri tra gli Ijaw e gli Itsekiri: infatti, l’amministrazione della città era stata affidata agli Ijaw ma – a causa della pressione politica degli Itsekiri sul governo federale – il quartier generale dello stesso Consiglio di governo locale fu trasferito in una zona di influenza Isteriki. E dato che il controllo della città di Warri (la più grande area metropolitana dello stato del Delta) è strategicamente importante e garantisce una forza politica notevole, la resistenza degli Itsekiri portò a uno scontro prima ideologico, poi armato, con gli Ijaw. Ne seguirono disordini, centinaia di morti e sfollati; ma, in tutto ciò, lo sfruttamento della regione continuò imperterrita – soprattutto da parte di Shell, che installò ben 6 siti di estrazione durante le rivolte del 1997. Dopo la morte di Abacha nel 1998, la sede centrale del municipio di Warri è stata assegnata alla zona d’influenza Ijaw.
La dichiarazione di Kaiama e il conflitto del delta del Niger
L’11 dicembre 1998, i membri del Movimento giovanile degli Ijaw (IYC) si riunirono a Kaiama, nello stato di Bayelsa, per stabilire il proprio manifesto politico e di impegno sociale per il Delta del Niger. La Dichiarazione di Kaiama afferma che: “Tutta la terra e le risorse naturali nel territorio Ijaw appartengono alla comunità Ijaw e sono la base della loro sopravvivenza” , richiedendo inoltre “la ritirata immediata dal territorio Ijaw di tutte le forze militari di occupazione e repressione dello Stato nigeriano.” Di conseguenza, qualsiasi società petrolifera che utillizava i servizi delle forze armate nigeriane per difendere i siti d’estrazione veniva considerata nemica del popolo Ijaw. La Dichiarazione di Kaiama segnò un punto di svolta nella storia politica degli Ijaw, visto che fu l’inizio della grande stagione di proteste, scioperi e sabotaggi contro le compagnie petrolifere che continuavano ad inquinare il Delta.
Un esempio degno di nota di questa stagione ebbe luogo nel 1998, nello stato di Bayelsa, quando un gruppo eterogeneo di giovani uomini e donne – molti dei quali erano studenti universitari provenienti da tre villaggi noti come “Kolo Creek” – organizzarono collettivamente uno “sciopero generale”. Ciò comportò l’occupazione della stazione di flusso Shell a Imiringi, durante la quale a tutto il personale della Shell venne ordinato di lasciare i locali in modo pacifico, con l’interruzione forzata della produzione dall’area di Kolo Creek per una settimana. Questi eventi dell’ottobre 1998 segnarono un punto di svolta nelle relazioni tra Shell ed il gruppo Ijaw – che aveva fatto appello per molti anni a Shell per maggiori livelli di investimenti in progetti di sviluppo, maggiori opportunità di impiego e l’assegnazione di contratti alla popolazione locale, con poco o nessun risultato. I risultati di questo “sciopero generale”, in ogni caso, hanno avuto grande successo, inducendo Shell a migliorare le condizioni sociali nel territorio da essa sfruttato .
Il Consiglio giovanile Ijaw esigeva il ritiro dei soldati e l’interruzione dell’attività delle compagnie petrolifere in tutto il territorio dello Ijawland entro il 30 dicembre 1998. Nella mattina del 30 dicembre, infatti, 2.000 giovani si impegnarono in una manifestazione pacifica per le strade di Yenagoa, in Bayelsa, ma i soldati aprirono il fuoco – uccidendo 3 manifestanti ed arrestandone altri 25 (e dopo che i dimostranti richiesero la liberazione dei detenuti, ne furono uccisi altri 3). I militari dichiararono lo stato di emergenza in tutto lo Stato di Bayelsa, imponendo il coprifuoco e vietando gli assembramenti pubblici. Per tutto il 1999 la situazione rimase critica, perchè gli Ijaw continuarono a sabotare i centri d’estrazione petrolifera, a manifestare ed a scontrarsi con l’esercito. Le comunità rurali del Delta si mobilitarono contro il governo e contro le multinazionali, per dimostrare la loro opposizione alle politiche delle compagnie petrolifere, e per rivendicare i propri diritti alla vita, alla dignità ed alla terra. Spesso, però, le proteste pacifiche di queste comunità locali ancora oggi continuano ad essere soffocate da violente repressioni: gli abitanti della regione sono stretti tra le guardie assoldate dalle multinazionali per proteggere oleodotti e piattaforme, le milizie etniche decise a contrastare le loro operazioni, ed i soldati e le unità speciali della polizia nigeriana. Gli scontri tra gli Ijaw e l’esercito nigeriano si inseriscono in quello che viene definito il conflitto del Delta del Niger, ovvero la serie di scontri militari e contrasti etnopolitici che si protraggono dal caso degli Ogoni, per trascinarsi fino ad oggi.
Fonti e Approfondimenti
C. Ukeje (2001) Oil Communities and Political Violence: The Case of
Ethnic Ijaws in Nigeria’s Delta Region, Terrorism and Political Violence
Entre discours et réalité. Politique pétrolière et nationalisme ethnique ijaw dans le
delta du Niger, Kathryn Nwajiaku, Cahiers d’Études Africaines, 2005