Midterm Elections: la sfida serrata in Florida

Immagine generata con supporto AI © Lo Spiegone CC BY-NC

Come ogni Presidenza, anche l’amministrazione Trump affronterà il prossimo 6 novembre le elezioni di Midterm. In questo momento cruciale si rinnoveranno l’intera Camera dei Rappresentanti, un terzo del Senato e 36 governatori. Questo voto rappresenta un banco di prova dei due tempestosi anni del governo repubblicano, oltre che dell’operato dei conservatori in generale.

Oggi i Repubblicani hanno una maggioranza di soli 2 seggi al Senato e di 45 alla Camera, motivo per cui i Democratici reputano fattibile la conquista del Congresso. Questo è però un progetto estremamente ambizioso, dato che per ottenerlo i progressisti non solo dovranno conquistare terreno ai danni degli avversari, ma consolidare le loro posizioni attuali.

La Florida è quindi un tassello fondamentale di questa strategia: uno stato conteso, il più “swing” degli swing states, in cui la sfida tra Repubblicani e Democratici potrebbe essere determinante. Vincere qui significherebbe alleviare la pressione su sfide complesse in alcune roccaforti repubblicane come il Texas, mentre perdere terreno in Florida renderebbe disperata l’impresa dei Dem.

 

Le elezioni della Camera

La Florida è uno stato molto polarizzato tra Democratici e Repubblicani, in cui Trump e i suoi alleati hanno oggi un margine sottile nei consensi. Nelle elezioni Presidenziali del 2016 l’attuale Presidente aveva ottenuto il 49% dei voti contro i 47% degli avversari, consensi che nei sondaggi al momento si attestano rispettivamente a 50% e 45%.

Lo stato meridionale potrebbe essere uno degli scenari fondamentali per la composizione della Camera dei Rappresentati, visto che garantendo 27 seggi della Camera è molto influente per gli equilibri del Congresso. Oggi i Democratici ne possiedono 11 e i Repubblicani 16, ma la storica alternanza dei risultati delle elezioni in Florida obbliga a non guardare a questi numeri per immaginare cosa succederà a novembre.

Dei 23 seggi che i Democratici devono strappare al partito di governo, alcuni dei più accessibili sono proprio relativi a circoscrizioni della Florida. Molte di queste hanno votato disgiuntamente negli ultimi appuntamenti elettorali, eleggendo deputati repubblicani ma preferendo di molto la Clinton nella corsa presidenziale, segno che i Democratici possono ancora riscuotere successo in queste aree.

 

La corsa per il Senato

Se la sfida che il partito di minoranza ha lanciato in Florida, per quanto riguarda la Camera, è estremamente serrata, lo stesso non si può dire della corsa al Senato. Anche questa è una sfida su cui si concentra molta attenzione, soprattutto per l’alto profilo dei candidati in corsa per rappresentare lo stato a Washington. Dei due ruoli da Senatore assegnati in questo stato, infatti, a dover essere rinnovato è proprio quello del democratico Bill Nelson, mentre il repubblicano Marco Rubio ha ancora due anni di mandato da terminare.

I Democratici, lo abbiamo visto, in queste Midterm sono alla ricerca di un risultato molto ambizioso, e per quanto riguarda il Senato vale lo stesso discorso della Camera. Per raggiungere la maggioranza di 51 seggi il partito di minoranza non solo dovrà confermare gli stati che già detiene come West Virginia, North Dakota, Missouri, Indiana e Florida, ma anche vincere in alcuni tra gli stati più fortemente repubblicani come Texas, Arizona, Nevada o Tennessee.

La Florida è quindi uno scenario più favorevole al Good Old Party in queste elezioni. I Democratici giocano in difesa e hanno assolutamente bisogno di non perdere il seggio, mentre i Repubblicani sono intenzionati a compiere un tentativo concreto di guadagnarlo. Per vincere hanno messo in campo il governatore uscente del paese, Rick Scott, un uomo che con il suo ultimo incarico ha raccolto molti consensi.

La nomination di Scott è stata decisamente apprezzata dalla base del suo partito. Il suo indice di gradimento al momento riscontra un bilancio di 58% a 31% tra pareri positivi e negativi, un’investitura dovuta al fatto che in molti lo ritengono l’unico Repubblicano al momento in grado di sorpassare lo storico senatore Nelson.

La scelta di far correre Bill Nelson per la sua quarta riconferma è invece stata criticata da molti, e potrebbe mettere a rischio le possibilità di vittoria dei Democratici nello stato. Nelson è l’unico esponente del partito che al momento ricopre una carica elettiva statale in Florida, da molti è ritenuto una figura inadatta a competere con un politico astuto come Rick Scott. Il settantaquattrenne Senatore uscente è visto come troppo centrista e dai toni bassi per attrarre il voto dei progressisti più radicali, oltre che ormai politicamente datato e incapace di avere l’ascendente necessario a sostenere la sfida.

 

Campagna Elettorale

La campagna elettorale in Florida rispecchia molto quella nazionale. Il tema più discusso è probabilmente quello del welfare e della sicurezza sociale, anche perché il 40% della popolazione dello stato ha più d 50 anni, e centrali sono anche i dibattiti sulla sanità e il programma Medicare. Immigrazione e sicurezza sembrano essere meno popolari, mentre la controversia sulle armi ha molto spazio anche per gli standard americani.

Quello della regolamentazione delle armi da fuoco è un tema molto importante nelle campagne elettorali dei due partiti in Florida. L’appuntamento elettorale dei midterm avviene infatti a meno di un anno dalla terribile sparatoria del liceo di Parkland, che con 17 vittime è oggi la peggiore strage in una scuola americana. La memoria di questo e di altri eventi simili, come il massacro nel nightclub di Orlando del giugno 2016, è ancora vivida e radicalizza le posizioni riguardo il “gun control“, rendendo il tema ancora più importante al livello politico e mediatico.

Altra incognita inerente al voto è quella relativa agli abitanti di Porto Rico, rifugiatisi in Florida dopo il devastante uragano che ha colpito l’isola. Questo gruppo è composto da migliaia di individui e per alcuni osservatori potrebbe influire sulle elezioni di novembre. Secondo questa tesi il fallimento dell’amministrazione Trump nel gestire la catastrofe dell’isola potrebbe aver spinto molti portoricani verso l’opposizione, motivo per cui il loro voto potrebbe contribuire alla rincorsa dei Democratici.

Più realisticamente, però, questo scenario resta una semplice supposizione. Se è vero che da Porto Rico sono arrivate migliaia di persone, non ci sono dati riguardo la loro iscrizione nelle liste elettorali, e lo stesso fatto che nel caso decidessero di votare lo farebbero per i Democratici resta sul piano teorico. Sia Bill Nelson che Rick Scott si sono mostrati vicini alle vittime dell’uragano, in generale, entrambi i partiti puntano molto sugli abitanti di origine latina della Florida, che a loro volta non sembrano votare come un blocco compatto.

L’eterno swing state della Florida sarà quindi ancora una volta un terreno di scontro cruciale per la politica americana, probabilmente il teatro di una nuova battaglia decisa per una manciata di voti.

A confermare la polarizzazione dell’elettorato dello stato è un recente sondaggio della Quinnipiac University, che rileva un sorprendentemente basso livello di indecisione tra i votanti. Nelle osservazioni riguardo la corsa al Senato i ricercatori rilevano i due candidati pari al 49% dei consensi con un 2% di indecisi, mentre per la corsa al ruolo di Governatore il democratico Andrew Gillum e il repubblicano Ron DeSantis sarebbero al 50% e al 47% con il 3% di indecisi.

Veritieri o no che siano questi dati fotografano perfettamente la situazione della Florida in questi Midterm: uno stato ancora una volta super-polarizzato, in cui una minima oscillazione dell’elettorato farà la differenza per le sorti dei due partiti americani. Se qui si consumerà il fallimento che vanificherà il tentativo ambizioso dei Democratici o un inatteso KO per i Repubblicani, come sempre per la Florida sarà impossibile anche solo immaginarlo prima della mattina del 6 novembre.

 

 

Fonti e Approfondimenti

https://www.vox.com/policy-and-politics/2018/9/3/17800588/2018-midterm-elections-senate

https://www.vox.com/policy-and-politics/2018/4/30/17285240/senate-elections-2018-midterms-trump-approval-rating-by-state

https://www.vox.com/policy-and-politics/2018/4/6/17181110/rick-scott-bill-nelson-florida-senate-primary-elections-2018

https://www.theatlantic.com/politics/archive/2018/09/florida-felons-want-their-voting-rights-restored/570103/

https://www.axios.com/2018-midterm-elections-competitive-house-races-9d07068a-7821-4347-917d-efb1fc8bb4ab.html

https://edition.cnn.com/2018/08/27/politics/puerto-rico-florida-midterms/index.html

Just About Everyone In Florida Has Already Decided Who To Vote For

https://www.aarp.org/politics-society/government-elections/info-2018/aarp-politico-florida-poll.html

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