a cura di Alessandro Bragazzi e Veronica Barfucci
Domenica 5 luglio 2020 gli abitanti di Tokyo saranno chiamati alle urne per eleggere il governatore della città metropolitana, che avrà mandato per i prossimi quattro anni. La carica è attualmente ricoperta da Yuriko Koike, eletta nel 2016 e prima donna ad amministrare la città.
Poiché la figura del governatore di Tokyo è la più importante tra i 47 governatori del Giappone, si tratta di un appuntamento elettorale molto significativo. Tokyo, infatti, conta circa 13 milioni di abitanti e produce un quarto del PIL del Paese (USD 1.6 trilioni nel 2019). La città ha un budget di spesa annuale di circa USD 11 miliardi (corrispondente a quello a disposizione del governo svedese).
Il governatore, che amministra assieme all’Assemblea Metropolitana di Tokyo – una sorta di Parlamento unicamerale con 127 membri eletti ogni quattro anni – ha diverse funzioni:
- propone il budget e le ordinanze, che vengono votate dell’Assemblea;
- convoca l’Assemblea – in sessione ordinaria e straordinaria – e può scioglierla;
- può essere sfiduciato (con ¾ dell’Assemblea presente e ⅔ dei presenti favorevoli alla sfiducia).
Contesto elettorale
A causa della pandemia legata al COVID-19, le elezioni si svolgono in un contesto completamente diverso da quello immaginato. Questa estate Tokyo infatti avrebbe dovuto ospitare i Giochi olimpici e paralimpici, che sono stati rinviati a fine luglio del 2021. La decisione, concordata tra il primo ministro Abe e il Comitato Olimpico Internazionale, è stata molto costosa. Si stima infatti una perdita di più di USD 4.5 miliardi, oltre che a quindicimila posti di lavoro. Queste previsioni negative sono esacerbate dallo “stato di emergenza”, durato quasi due mesi, che ha portato a una contrazione dell’economia nazionale del 3.4% nel primo trimestre del 2020.
Perciò, i principali temi del dibattito elettorale saranno due: la crisi sanitaria ed economica legata al COVID-19 e l’organizzazione dei Giochi olimpici e paralimpici nel 2021. Andiamo a conoscere i candidati principali al ruolo di governatore – a oggi, ve ne sono 22 – e come si approcciano a queste due tematiche.
Yuriko Koike
Ha 67 anni ed è la governatrice uscente. Vincendo l’elezione, diventerebbe il primo governatore ad amministrare per due mandati consecutivi.
Koike ha alle spalle una lunga carriera politica. Membro del Partito Liberal Democratico (PLD) dal 2002, è stata ministro dell’Ambiente nel 2003 nel governo Koizumi e ministro della Difesa del 2007 del primo governo Abe. Nel 2016, ha sfidato il PLD candidandosi a governatrice di Tokyo come indipendente, ottenendo oltre 2.9 milioni di voti (44%) e sbaragliando Masuda, candidato appoggiato dal governo. Nel 2017, ha lanciato il “Partito della Speranza” candidandosi come primo ministro, ottenendo però pochissimi voti.
Koike arriva all’elezione forte del consenso ottenuto per la gestione della pandemia. A fine marzo, quando mancavano disposizioni dal governo centrale, è stata lei a esortare i propri concittadini a rimanere a casa ed evitare i luoghi affollati. La sua intraprendenza le ha permesso di fare un balzo di 20 punti nel tasso di approvazione, che ha toccato il 70%.
L’attuale governatrice si candida con l’obiettivo di rendere Tokyo pronta a una (possibile) seconda ondata del COVID-19. Propone la creazione di un Center for Disease Control and Prevention (Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie) nella città. Ritiene che le Olimpiadi e le Paralimpiadi, in forma semplificata e con una forte riduzione dei costi – stimati in USD 12 miliardi – debbano tenersi nel 2021. Riprendendo temi sociali già proposti nel 2016, intende poi concretizzare la promessa di eliminare le liste di attesa per gli asili diurni.
Kenji Utsunomiya
Ha 73 anni. Avvocato ed ex presidente della federazione nazionale dell’ordine degli avvocati, è considerato il principale sfidante della Koike. Si è già candidato per le governative di Tokyo nel 2012, 2014 e 2016. Come nelle scorse elezioni corre da indipendente, ma è sostenuto da tre partiti di opposizione: Partito Costituzionale Democratico, Partito Social Democratico e Partito Comunista Giapponese. Oltre alla sua costante linea anti-nucleare, Utsunomiya si oppone da sempre all’organizzazione dei Giochi di Tokyo 2020, sostenendo piuttosto l’urgenza di spendere risorse nel welfare, nella sanità e in misure per favorire l’occupazione.
Se eletto, Utsunomiya sostiene di voler incrementare gli aiuti economici alle istituzioni sanitarie e ai soggetti più colpiti dallo stallo dell’economia. Si dice anche pronto a cancellare le Olimpiadi e le Paralimpiadi, utilizzandone i proventi per far ripartire l’economia metropolitana. A questo proposito, rimprovera alla Koike di aver indugiato troppo nella risposta all’emergenza per tutelare i giochi.
Taisuke Ono
Ha 46 anni. Ono è entrato a far parte del governo di Kumamoto nel 2008. Quattro anni più tardi, nel 2012, è stato eletto a 38 anni vice-governatore della prefettura, diventando il più giovane di sempre in Giappone a ricoprire tale carica. Alla sua prima candidatura per Tokyo, corre da indipendente ma è sostenuto indirettamente dal Partito per l’innovazione del Giappone. Afferma di essere poco propenso agli slogan e di non voler avanzare proposte popolarmente appetibili ma inefficaci.
Essendo Tokyo (in particolare la zona dei 23 distretti) una città ad alta concentrazione demografica, Ono sottolinea innanzitutto l’urgenza di sviluppare gli spazi per porre fine al fenomeno della centralizzazione urbana. A tal fine sostiene la nascita di città satellite che garantiscano le stesse opportunità e qualità di vita della capitale. Promette aiuti più ingenti alle varie attività colpite dall’emergenza e di dimezzare i compensi di cui godono le cariche governative della città, tra cui il governatore stesso. Il vicegovernatore di Kumamoto, inoltre, sostiene che i Giochi andrebbero posticipati al 2024, anno in cui si dovrebbero tenere a Parigi. In tal senso, Ono non nega la possibilità di Giochi condivisi. Ciò permetterebbe anche un minore afflusso di persone nelle rispettive città.
Taro Yamamoto
Ha 46 anni ed è un ex-attore. Anche Yamamoto è conosciuto per la sua linea anti-nucleare e per sostenere un abbassamento dell’imposta sui consumi al 5% (contro l’attuale 10%). Entrato in politica nel 2013 con l’elezione alla Camera dei consiglieri, venne aspramente criticato per aver consegnato, nello stesso anno, una lettera sull’incidente nucleare del 2011 all’allora imperatore Akihito durante una cerimonia. Il gesto ha attratto molte critiche: oltre a essere stato ritenuto scortese, è stato considerato un tentativo di sfruttamento mediatico dell’Imperatore per fini personali. Yamamoto corre alle elezioni come leader del partito anti-establishment Reiwa Shinsengumi, fondato da lui stesso nel 2019, che ha ottenuto due seggi alla Camera dei consiglieri.
In caso di vittoria, promette di elargire 100000¥ (USD 940) a tutti i cittadini, ovvero un ulteriore bonus ai 100000¥ già concessi dal piano d’emergenza del governo Abe. Inoltre, si oppone all’organizzazione delle Olimpiadi e Paralimpiadi fino a che non si avrà un vaccino a disposizione.
Takashi Tachibana
Ha 52 anni. È il leader del Partito per la protezione del popolo dalla NHK, il cui unico obiettivo è abolire il pagamento obbligatorio del canone all’emittente televisiva NHK, di cui Tachibana stesso fu dipendente. È attualmente in attesa di processo per aver condiviso online i dati personali di alcuni cittadini che avevano pagato il canone. Al profilo già controverso di Tachibana, si aggiungono alcune sue dichiarazioni del settembre 2019 in cui proponeva come misura preventiva al sovrappopolamento mondiale il genocidio di massa (pur rassicurando subito dopo di non avere alcuna intenzione di praticarlo).
Venendo alle sue proposte elettorali, sostiene che sia necessario distribuire più risorse di quelle concesse da Koike per affrontare la crisi economica. Per lui, ciascun cittadino dovrebbe ricevere almeno 1000000 ¥ (USD 9355), sebbene il governo metropolitano non abbia a disposizione le risorse adeguate per attuare una misura simile. Sul tema dei Giochi, Tachibana propone di rimandare al 2024, anno in cui dovrebbero tenersi quelli di Parigi. Per questo, propone di posticipare i Giochi della capitale francese al 2028, misura che aprirebbe un dibattito anche sulla posticipazione delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Los Angeles da tenersi in quell’anno.
Considerazioni finali
Seppur in modo differente, gli sfidanti della Koike condividono la necessità di incrementare le risorse già destinate alla sanità e ai soggetti più colpiti dallo stallo economico. Quanto ai Giochi, tutti – tranne la governatrice uscente che si dice fiduciosa per il 2021 – propongono la cancellazione o la loro posticipazione al 2024. Resta da capire se le dinamiche della pandemia potranno oscurare la gestione degli anni passati e concentrare il dibattito su questi ultimi mesi. In ogni caso, i sondaggi mostrano come Yuriko Koike sia riuscita a trarre dalla situazione molti consensi con il suo operato. Inoltre, considerato che il PLD ha deciso di non sostenere alcun candidato, la riconferma della governatrice appare l’esito più probabile di queste elezioni.
Fonti e approfondimenti
BBC, Tokyo elects Yuriko Koike as first female governor, 1 agosto 2016
BBC, Japan’s economy falls into recession as virus takes its toll, 18 maggio 2020
FCCJ, Takashi Tachibana, 16 giugno 2020
FCCJ, Taisuke Ono, 16 giugno 2020
FCCJ, Utsunomiya Kenji, 16 giugno 2020
Kyodo News, Candidates of Tokyo governor election, 18 giugno 2020
New York Times, I.O.C. and Japan Agree to Postpone Tokyo Olympics, 25 marzo 2020
Perez, Louis G., Tokyo: Geography, History, and Culture, 2019
The Japan Times, Counting the cost of postponing the Tokyo Olympics, 11 aprile 2020
The Japan Times, As race to govern Tokyo kicks off, Olympics and coronavirus top agenda, 18 giugno 2020
The Asahi Shimbun, Anti-NHK party chief goes off the rails in urging ‘genocide’, 29 settembre 2019
Tokyo Metropolitan Assembly, Functions of the Metropolitan Assembly. n.d.
In copertina: Palazzo del Governo Metropolitano di Tokyo. Fonte: Wikimedia Commons @Markus Leupold-Löwenthal
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