La Foresta Amazzonica ha gli stessi diritti di un essere umano

Immagine generata con supporto AI © Lo Spiegone CC BY-NC

Senza un ambiente sano, i soggetti del diritto, e gli esseri viventi in generale, non possono essere in grado di sopravvivere, per non parlare di salvaguardare i diritti dei nostri figli o delle generazioni future.”

Così recita parte della sorprendente e rivoluzionaria decisione della Corte Suprema de Justicia della Colombia a seguito della presentazione di una causa nei confronti del Governo del paese, avanzata da 25 cittadini di età inferiore ai 26 anni. Il tentativo di questi ultimi mirava a una rivendicazione di alcuni loro diritti costituzionali, quali diritto alla vita, al cibo e all’acqua, violati dalla deforestazione, che secondo le statistiche più recenti è aumentata del 44% tra il 2015 e il 2016.

Il caso

La causa è stata appoggiata e portata avanti da un gruppo di diritto con sede a Bogotà, Dejusticia, che ha riconosciuto essere la prima decisione di tale genere ad essere pronunciata in tutta l’America Latina. La sentenza della Corte si è rivelata a tutti gli effetti una svolta storica per la situazione colombiana, per la Foresta Amazzonica ma anche un grido di allarme e presa di coscienza per il mondo intero.

Con la suddetta sentenza la Corte, emanata all’inizio del mese scorso, ha ordinato al governo colombiano di prendere in mano con urgenza la situazione, molto critica, con l’attuazione di piani volti a combattere la deforestazione dell’Amazzonia, alla quale sono stati attribuiti gli stessi diritti di qualsiasi essere vivente, divenendo così un soggetto di diritto. Uno dei punti della decisione prevede la creazione di un “Intergenerational Pact for the Life of the Colombian Amazon” per portare a zero le emissioni dei gas serra e la deforestazione. La stesura del patto può, e deve, essere realizzata collettivamente da soggetti differenti, quali organizzazioni scientifiche e di ricerca, comunità affette maggiormente da questo fenomeno e così via… Questo progetto collettivo deve comprendere azioni di varia natura, dalla prevenzione alla correzione ed educazione. E’ interessante notare che il lavoro da realizzare viene definito “intergenerazionale”, ciò a rimarcare l’importanza di una cooperazione tra tutte le fasce di età, trovando dunque il suo punto di forza nella commistione di idee e possibilità di applicazione differenti.

 

Impegno internazionale

Con stupore e immenso piacere di molti, questa decisione rappresenta, come già detto, un importante punto di partenza e precedente storico per tutta la comunità internazionale, che si è presa carico e ha mostrato, ormai da tempo, interesse per le questioni a tematica ambientale e al sempre più ampio problema dei cambiamenti climatici.

I progetti e le iniziative a cui si può fare riferimento sono veramente molte ma, per avere anche solo una panoramica generale possiamo, per prima cosa, indicare il Programma per le Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), operante dal 1972 con sede a Nairobi, che rappresenta la principale autorità che definisce l’agenda ambientale globale, promuove l’implementazione di una dimensione ambientale e di sviluppo sostenibile all’interno del sistema delle Nazioni Unite. A questo proposito possiamo soffermarci sugli “Obiettivi di Sviluppo del Millennio” presenti nella Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite, firmata nel 2000, secondo la quale i 193 Stati dell’Organizzazione si impegnavano a raggiungere tali obiettivi entro il 2015, tra i quali anche il mantenimento di una sostenibilità ambientale.

Ancora più interessante può essere un accenno ai diciassette “Sustainable Development Goals” o “Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile”, adottati dalla Assemblea Generale dell’ONU nel settembre 2015, sostitutivi degli Obiettivi del Millennio, e validi per il periodo 2015-2030. Nel punto 13 della lista viene presentata la necessità di una lotta contro il cambiamento climatico per mezzo dell’adozione di misure urgenti. Il punto 15, invece, mira ad un utilizzo sostenibile della terra e ciò vuol dire proteggere, ristabilire e promuovere l’utilizzo sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire le foreste in modo sostenibile, combattere la desertificazione, bloccare e invertire il degrado del suolo e arrestare la perdita di biodiversità.

In generale si può notare come la comunità internazionale abbia ovviamente compreso l’importanza delle azioni svolte a proteggere e tutelare le questioni ambientali.  Soffermandoci con più attenzione sulla questione della deforestazione è interessante fare menzione del programma delle Nazioni Unite sulla riduzione delle emissioni provenienti dalla deforestazione e dal degrado delle foreste nei paesi in via di sviluppo, il cosiddetto UN-REDD, lanciato nel 2008 e comprendente ad oggi più di 60 paesi, tra quelli dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina. Infatti una tutela della foresta rappresenta una tutela del clima stesso e, dunque, una riduzione delle emissioni provenienti dalla deforestazione diminuisce anche le emissioni di gas serra, in quanto secondo analisi dell’Organizzazione delle Nazioni Unite le emissioni di gas serra proveniente dalla deforestazione rappresentano il 20% del totale annualmente rilasciati. I Paesi maggiormente colpiti dal fenomeno sono Birmania, Brasile, Cina, Colombia, Congo, India, Indonesia, Malesia, Messico e Thailandia.

A livello internazionale diversi accordi e dichiarazioni sono stati firmati, importante è la “New York Declaration on Forests“, lanciata nel settembre 2014 e promossa da più di 150 governi, compagnie, popolazioni indigene e altre organizzazioni civili e ancora aperta a nuove approvazioni. Ad ottobre 2017 si contavano più di 191 sostenitori: 40 governi, 20 governi subnazionali, 57 compagnie multinazionali, 16 gruppi rappresentanti comunità indigene e 58 organizzazioni non governative. Essa si impegna a dimezzare il tasso di deforestazione entro il 2020 e porre fine alla perdita di foreste naturali entro il 2030. Nonostante la natura volontaria e non obbligatoria della dichiarazione in quanto tale, essa rappresenta particolari doveri di azione per i maggiori operatori economici di materie prime, impegno per le popolazioni indigene a proteggere centinaia di ettari di foreste tropicali, impegni nuovi od ulteriori dei governi per ridurre la deforestazione o restaurare aree fortemente degradate, accordi e programmi bilaterali e multilaterali tra gli stati sempre miranti ad una diminuzione del fenomeno, e adozione di nuove politiche per i maggiori governi importatori di materie forestali.

Dal momento che le conoscenze, la consapevolezza e gli strumenti per fermare la deforestazione globale sono a disposizione dell’uomo, un futuro senza di essa è possibile, basterebbe, non senza difficoltà ed opposizioni, dovute ad interessi ed ignoranza, creare un’unione di politiche, azioni sociali e volontà politica. La decisione della Corte de Justicia colombiana incarna la possibilità di un’unione tra azioni sociali, che si sono dimostrate quanto più decise, decisive e desiderose di cambiamento, e volontà politica, in quanto, a seguito della sentenza, il governo della Colombia dovrà impegnarsi entro quattro mesi alla realizzazione di piani.

 

 

Fonti e ApprofondimentiForesta amazzonica diritti umani

https://www.reuters.com/article/us-colombia-deforestation-amazon/colombias-top-court-orders-government-to-protect-amazon-forest-in-landmark-case-idUSKCN1HD21Y    , 6 aprile 2018

https://www.independent.co.uk/news/world/americas/amazon-rainforest-colombia-protect-deforestation-environment-logging-supreme-court-legal-rights-a8292671.html , 6 aprile 2018

https://www.unric.org/it/attualita/26573-fao-la-deforestazione-diminuisce-a-livello-globale-ma-rimane-allarmante-in-molti-paesi

Dejusticia, https://www.dejusticia.org/en/

Climate Change and Future Generations Lawsuit in Colombia: Key Excerpts from the Supreme Court’s Decision

https://www.dejusticia.org/en/ayudanos-a-construir-el-pacto-intergeneracional-por-la-amazonia/ 27 aprile 2017

https://www.unenvironment.org/

http://www.un-redd.org/

https://www.legambiente.it/temi/clima/deforestazione

http://www.undp.org/content/undp/en/home/ourwork/sustainable-development/natural-capital-and-the-environment/biodiversity-and-ecosystems-management/new-york-declaration-on-forests.html

https://news.un.org/en/story/2018/02/1003211, 21 febbraio 2018

1 Comment on "La Foresta Amazzonica ha gli stessi diritti di un essere umano"

  1. articolo molto bello..complimenti!

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