Sempre più spesso si sente parlare di comunicazione politica. Ma di cosa si tratta? La fine dell’era delle ideologie, convenzionalmente identificata con la caduta dell’Unione Sovietica, e l’avvento di Internet hanno ampliato i margini di manovra dei politici, che ora possono comunicare in maniera più diretta con il proprio elettorato. Il progetto Communication Matters ha come obiettivo far comprendere le strategie di comunicazione politica dei principali leader politici italiani. Averne coscienza è fondamentale in democrazia, dal momento che tutti siamo chiamati al voto ed è importante che questo sia il più informato possibile.
Considerazioni generali sulla comunicazione politica
A livello teorico, la scelta di votare un politico piuttosto che un altro dovrebbe essere un processo esclusivamente razionale. Ogni persona ha differenti necessità e bisogni per cui esige risposta dalla politica. Inoltre, gli elettori hanno differenti priorità su alcune tematiche di respiro più generale, come diritti civili, politica estera, scelte in campo economico e sociale (solo per citarne alcune), che hanno un’importante influenza sul voto. Ma accanto a questi fattori, ce ne sono molti altri di tipo meno razionale e più emotivo. Qui si inserisce la comunicazione politica.
È importante premettere che “non razionale” non ha connotazioni necessariamente negative. Nessuno di noi è immune al fascino della comunicazione, e non soltanto in campo politico. Da sempre i politici si sono avvalsi dell’arte dell’oratoria per convincere gli altri della bontà delle loro idee e proposte. Proposte oggettivamente scarne hanno avuto enorme successo perché propugnate da ottimi comunicatori e, al contrario, proposte interessanti e potenzialmente vincenti sono state stroncate sul nascere da una comunicazione scadente.
L’avvento di Internet e dei social network, come avvenuto in precedenza con la televisione, ha completamente rivoluzionato il mondo della politica. Oggi è possibile per un politico essere in costante contatto con i propri elettori, far passare in modo semplice e diretto il proprio messaggio senza la mediazione di altri. Questa è un’arma straordinaria, che tuttavia necessita di essere usata in maniera attenta e abile. Per tale ragione, tutti i principali leader politici sono seguiti da un vero e proprio team, composto principalmente da esperti in media management e comunicazione, ma anche di psicologi e specialisti di marketing, che li aiutano a destreggiarsi nella difficile arte della comunicazione politica.
Cosa si intende per comunicazione politica?
La comunicazione politica si può dividere in tre principali aree.
La prima è legata all’effettivo contenuto della proposta politica. Dopo la fine dell’era delle ideologie, l’offerta politica è sempre più legata al target di persone cui si intende rivolgere. Le differenze professionali, di reddito, di classe sociale di provenienza e di livello di educazione dividono l’elettorato in macrocategorie con richieste e priorità diverse, cui i politici devono rivolgersi per ottenere l’agognata elezione. La scelta di puntare su un particolare tema piuttosto che su un altro, specialmente in tempi di campagna elettorale, è già dunque di per sé una scelta di comunicazione politica. Inoltre, c’è da rilevare l’inevitabile discrepanza tra il programma elettorale e l’effettiva conduzione della campagna. I manifesti dei partiti sono lunghi decine di pagine e toccano molti temi, mentre l’effettiva campagna elettorale si gioca su temi chiave che si contano sulle dita di una mano: la loro scelta è la principale scelta di comunicazione politica che un leader deve compiere.
La seconda area è quella del registro linguistico. Essa è stata profondamente toccata dall’avvento del populismo: una delle caratteristiche intrinseche di quest’ultimo è quello di avere un modo di fare politica aggressivo, a tratti volgare e che non disdegna l’attacco diretto e personale sull’avversario. Nell’ottica populista, questo è accettabile per mostrare vicinanza alla gente comune, dei cui interessi il politico si deve fare portavoce. Il dibattito sul populismo in Italia è aperto e sarà maggiormente approfondito nei prossimi articoli. Ad ogni modo, è evidente che la scelta di tenere un registro linguistico populista mira a conquistare un certo tipo di elettorato, mentre uno stile elegante, pacato, misurato e rispettoso ambisce al consenso di altri.
L’ultima area riguarda in maniera più ampia l’immagine che i politici vogliono dare di loro stessi, a livello politico ma anche personale. Quest’area è la più rivoluzionata dall’avvento dei social: attraverso di essi infatti è possibile tenere un costante contatto tra politico ed elettori, come una sorta di diario. Si ha la possibilità di condividere contenuti anche personali, come foto, pensieri e aspetti della vita privata. Anche questo aspetto è attentamente valutato in relazione all’elettorato di riferimento, con i politici che scelgono attentamente come presentarsi agli occhi del pubblico.
La comunicazione politica in Italia
Parlare del panorama politico in Italia è in generale complicato, per via della volubilità che caratterizza leader e partiti politici. In generale, è possibile dire che esso sta vivendo una fase di profonda trasformazione. Per tutta la Prima Repubblica e ancora nel periodo del bipolarismo centrodestra-centrosinistra, l’elettorato italiano era tra i più ideologizzati d’Europa, con flussi di elettori piuttosto scarsi tra un’elezione e un’altra. A partire dalle elezioni del 2013, con il definitivo ingresso del Movimento 5 Stelle nel sistema politico che è diventato così tripolare, questo fattore è venuto meno, con importanti scostamenti nei risultati elettorali tra un’elezione e l’altra anche a poca distanza temporale. In tale contesto, unito alla cronica instabilità dei governi nazionali, è forte la tentazione della “campagna elettorale permanente”, con un’accresciuta importanza per la comunicazione politica. Communication Matters analizzerà in tre differenti articoli le recenti strategie comunicative dei tre poli della politica italiana: il centrodestra, il Movimento 5 Stelle e il centrosinistra.
Fonti e approfondimenti
- Chilton, P., “Analysing Political Discourse: Theory and Practice”, New York: Routledge, 2003
- Mudde, C., et al. “Populism: A very short introduction”, Oxford: Oxford University Press, 2017
Be the first to comment on "Communication matters: la comunicazione politica in Italia"