Il Maine è lo Stato più nordorientale degli Stati Uniti: infatti, confina a est e a nord-ovest con il Canada e rientra nella regione federale del New England. Di tradizione repubblicana, il Maine è considerato uno degli swing States per le prossime elezioni presidenziali, soprattutto per l’avvincente testa a testa tra le due candidate al Senato.
La tradizione politica del Maine
Sulla base della sua storia politica, lo Stato del Maine è stato sempre considerato una certezza per il Partito repubblicano in termini elettorali e viene definito uno Stato repubblicano moderato. Con pochissime interruzioni, infatti, questa forza politica ha dominato la scena nel Maine dalla nascita del GOP nel 1854, fino alla prima elezione di un candidato democratico, Edmund S. Muskie nel 1954. Tuttavia, ciò che caratterizza maggiormente la storia politica del Maine è la sua tradizione a favore di candidati indipendenti. Kenneth Palmer, professore di scienze politiche presso l’Università del Maine, spiega come la parola “comunitarismo” sia essenziale per comprendere come mai i cittadini di questo Stato tendono a non essere così legati e a riconoscersi poco nel bipartitismo statunitense.
Secondo Palmer, i Mainers si aspettano che la loro comunità sia coinvolta nella politica e che questa sia al loro servizio e sono invece lontani dai concetti di “classe politica” o “macchina di partito”. “Molto di tutto questo risale alla nostra tradizione di riunione cittadina, in cui i cittadini di una comunità si riunivano una volta all’anno… e in sostanza stabilivano le politiche per la città. […] L’enfasi sul coinvolgimento dei cittadini è molto forte”. Le macchine di partito che si vedono in alcune grandi città statunitensi – dove si ha una élite il cui lavoro è fare politica – influenzano la vita politica e sociale in molti modi, e uno di questi è quello di radicare le divisioni di partito. Nel Maine, uno degli Stati più rurali degli USA, questo tipo di organizzazioni non si è sviluppato, in parte perché la popolazione del Maine, sparsa in 450 comunità spesso molto piccole, non può sostenerle.
I candidati alle elezioni 2020
I candidati alle elezioni del 3 novembre per il Senato sono quattro. Oltre alle due esponenti dei Partiti repubblicano e democratico, infatti, tra i candidati figurano anche due indipendenti.
Per il Partito repubblicano è in corsa la senatrice Susan Collins, per quello che, qualora fosse nuovamente eletta, sarebbe il suo quinto mandato consecutivo. La candidata del Partito democratico è Sara Gideon, ora speaker della Camera dei Rappresentanti del Maine. I due candidati indipendenti sono invece Lisa Savage e Max Linn, i quali hanno due profili molto differenti tra loro. Savage, insegnate e da lungo tempo attivista nel campo dell’azione non violenta, si era candidata per il Maine Green Independent Party, ma lo scorso febbraio ha poi deciso di correre come indipendente, a causa delle regole di ballottaggio molto restrittive del suo Stato. L’altro candidato indipendente Linn appartiene invece al mondo della finanza ed è un sostenitore del presidente Trump. Nonostante fosse stato un candidato del Partito repubblicano nelle precedenti elezioni, ha preferito correre da solo e non dare il proprio appoggio alla candidata Collins, a causa di differenti visioni in merito ad alcuni temi centrali, come il debito studentesco e l’immigrazione.
Le due candidate a confronto
Sebbene i candidati indipendenti abbiano raggiunto la vittoria elettorale diverse volte nella storia del Maine, in questa tornata elettorale sembra non esserci spazio che per il testa a testa finale tra la candidata democratica e quella repubblicana.
La senatrice repubblicana Collins è al suo quarto mandato e, finora, non ha mai avuto difficoltà nell’essere rieletta: ha coltivato infatti un marchio politico unico nel suo essere indipendente, moderato, repubblicano, favorevole all’accesso all’aborto e ai diritti LGTB+. Nel 2019 il Lugar Center dell’Università di Georgetown l’ha indicata come il membro più bipartisan del Senato degli Stati Uniti nel 116° Congresso. Tuttavia, la vittoria di Trump nel 2016 ha reso molto più difficile per la Collins coniugare l’essere membro del Partito repubblicano e il mantenere la sua connotazione altamente bipartisan. La senatrice repubblicana, che non ha mai supportato la prima elezione dell’attuale presidente USA, ha rotto più volte con il proprio partito per votare, ad esempio, contro l’abrogazione dell’Affordable Care Act insieme con la senatrice del GOP Lisa Murkowski nel 2017, ma ha successivamente fatto infuriare alcuni democratici ed elettori votando per confermare il giudice Brett Kavanaugh nell’autunno del 2018. Più di recente, la Collins è stata molto criticata per essersi opposta al finanziamento di 870 milioni di dollari previsti dal disegno di legge per combattere la recessione economica causata dalla diffusione del virus Covid 19 negli USA.
La candidata democratica Sara Gideon ha facilmente consolidato il campo dei democratici nel Maine. Favorevole a un cambiamento della legge sulla riforma della giustizia, la Gideon è per l’ampliamento dell’Affordable Care Act, il rientro degli Stati Uniti nell’accordo di Parigi sul clima e per l’imposizione di un controllo molto restrittivo delle armi.
Molti commentatori hanno sottolineato l’abilità di fundraising della candidata democratica per la propria campagna elettorale, che solo nel secondo quadrimestre di quest’anno ha raccolto ben 8,1 milioni di dollari, contro i tre della sfidante repubblicana.
L’ingresso sulla scena politica della Gideon, e quindi il testa a testa serrato tra queste due candidate, ha modificato molto la modalità di campagna elettorale del Maine, in cui, come spiegavamo prima, i cittadini sono poco inclini a propagande elettorali da budget così elevati e in cui i candidati siano più presenti in televisione che nelle città dello Stato.
Il possibile risultato elettorale in uno degli swing States
Il Maine è stato indicato come uno degli swing States , ovvero gli Stati in cui il risultato elettorale sarà incerto fino al 3 novembre, e questa è una novità da evidenziare per un territorio che non ha dimostrato mai troppe incertezze sul voto. A rendere così impronosticabile l’esito delle elezioni è in prima battuta il riflesso dell’andamento della campagna presidenziale che potrebbe portare, secondo alcuni commentatori, all’elezione della democratica Gideon, in modo da garantire un Senato stabile per l’eventuale vittoria del candidato presidente Biden. L’appartenenza degli elettori repubblicani del Maine all’ala più moderata del partito potrebbe essere decisiva nello scegliere una non rielezione di Trump e, quindi, nel non sostenere la senatrice Collins.
Ciò che caratterizza l’incertezza del risultato elettorale del Maine è anche, inoltre, il dubbio sul comportamento degli elettori indipendenti. Se a partire dalle elezioni del 2002 molti di loro hanno appoggiato il pragmatismo e la presenza sul territorio della senatrice Collins, la volontà di non rieleggere Trump potrebbe essere decisiva per ribaltare la situazione.
Fonti e approfondimenti
Everett Burgess, “Susan Collins lets loose with her career on the line”, Politico, 10/07/2020
Panetta Grace, Hall Madison, “Democrat Sara Gideon takes on GOP Sen Susan Collins for US Senate in Maine”, Business Insider, 6/10/2020
Maine Government, “History of Maine-Maine Politics today”
Flaherty Nora, “Why is Maine so Politically Independent?”, Maine Public, 02/02/2015
Maine US Senate Polls, FiveThirtyEight, 5/10/2020
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