«Nel bene o nel male, purché se ne parli».
Con questa storica citazione si può sintetizzare il 2022 di una personalità britannica che, nonostante il fugace passaggio sotto le luci della ribalta, passerà comunque alla storia.
Liz Truss è stata Prima ministra britannica per soli 44 giorni, facendo così registrare il mandato più breve della storia inglese. Ma la permanenza di Truss a Downing Street non verrà ricordata soltanto per la sua brevità: la conservatrice è stata anche l’ultima premier del regno della Regina Elisabetta II – deceduta due giorni dopo averla nominata e ricevuta a Balmoral – e anche la prima del regno del suo successore, Re Carlo III.
I primi anni, a sinistra
Nata a Oxford e vissuta per qualche anno in Scozia prima di trasferirsi a Leeds, Truss nasce da genitori che lei stessa ha definito di sinistra: sua madre, infermiera, da bambina la portava alle manifestazioni a favore del disarmo nucleare, organizzate da movimenti esplicitamente anti-Thatcher.
Infatti, i primi passi in politica Truss li mosse proprio all’interno del panorama politico di sinistra. Durante gli anni universitari a Oxford, si avvicina alla politica attiva, diventando presidente dei movimenti studenteschi dei liberaldemocratici. Proprio a quel periodo risalgono i suoi discorsi anti monarchici, ambientalisti e a favore della legalizzazione delle droghe leggere. La virata verso idee decisamente più conservatrici arrivò soltanto nell’ultimo periodo universitario, prima della laurea in filosofia. Entra ufficialmente nel Partito conservatore alla fine degli anni Novanta.
Nel 2010, Truss venne eletta alla Camera dei comuni, dopo che i vertici del Partito conservatore le avevano garantito la candidatura in un seggio blindato. A favore del “Remain” durante il referendum, cambia idea solo dopo la vittoria di Brexit, vedendo l’uscita dall’Ue come un’opportunità per far cambiar le cose in meglio. Durante il governo di Theresa May, diventa lord Cancelliere e segretario di Stato per la Giustizia. Con Johnson passa prima alla guida del ministero del Commercio internazionale e poi, nel 2021, al prestigioso ministero degli Esteri.
Lotta per la leadership
Nella lotta per la leadership del Partito conservatore, iniziata dopo l’annuncio delle dimissioni di Boris Johnson, Liz Truss ha saputo capitalizzare la sua popolarità, cresciuta grazie anche alla gestione della crisi ucraina e per la sua fedeltà nei confronti del premier dimissionario.
A seguito di un lungo procedimento di votazione che aveva visto coinvolti diversi esponenti del partito, alla fine la sfida si era ridotta a un duello tra Truss e Rishi Sunak, ex Cancelliere dello scacchiere e successore della stessa premier dopo le sue dimissioni. Gli stessi iscritti al Partito conservatore alla fine avevano votato con un’ampia maggioranza per Liz Truss.
La ricetta per il successo di Truss è stata la decisione di far leva sull’elettorato più conservatore del partito – partendo dall’appoggio di Johnson – accompagnata da un programma elettorale, soprattutto sotto il punto di vista economico, molto radicale. Proprio quella politica economica sarà però all’origine del suo fulmineo fallimento.
Il controverso piano economico e la fine del governo
Il piano economico adottato dal governo Truss era così avventato da aver portato il Paese, i conservatori e lo stesso neonato governo sull’orlo di una crisi irreversibile nel giro di pochi giorni. Tra le misure economiche previste spiccava un taglio alle tasse molto incisivo (il più importante degli ultimi 50 anni) che andava a favorire soprattutto i redditi più alti, seguendo i princìpi della politica economica liberista tanto cari alla premier.
I mercati finanziari ci hanno messo poche ore a bollare come “scellerata” la manovra adottata dal governo Truss – considerando che prevedeva il finanziamento attraverso l’aumento del debito, nonostante l’inflazione già molto alta – tanto che in breve tempo si è generato un drastico crollo della sterlina. La crisi generata fu talmente grave da portare la Banca d’Inghilterra a operare delle misure necessarie a contenere i danni e spingere il Fondo monetario internazionale a invitare il Regno Unito verso un passo indietro rispetto alle politiche adottate.
Da lì, l’inizio della fine. La prima azione davanti alla reazione dei mercati – e di gran parte dello stesso partito conservatore – è stata quella di obbligare il Cancelliere dello Scacchiere firmatario della manovra, Kwasi Kwarteng, alle dimissioni obbligate. La seconda decisione è stata quella di segnare un deciso dietrofront rispetto alle riforme presentate, cancellandole quasi del tutto.
Ma né usare Kwarteng come capro espiatorio né eliminare il piano economico hanno potuto salvare il governo guidato da Liz Truss, nato dalle basi poco solide di un Partito conservatore sempre più in crisi e crollato inesorabilmente di fronte alla debolezza dimostrata dalla Prima ministra.
Le reazioni, tra meme e sconcerto
Nei 44 giorni passati a Downing Street, Liz Truss è stata sempre al centro dell’attenzione politica e mediatica. A partire dal suo primo e ultimo incontro come premier con Elisabetta II (le ultime fotografie ufficiali della regina prima della sua morte sono proprio dell’incontro con Truss), passando ai funerali solenni della sovrana, alla crisi della sterlina e alle successive dimissioni, ogni giorno la Prima ministra si è ritrovata sulle prime pagine dei giornali e tra le tendenze dei social media.
Nonostante le sue azioni abbiano compromesso in maniera seria l’economia britannica e nonostante abbia gettato ancora più nel caos un Partito conservatore già dilaniato dai conflitti interni, il governo – lampo – Truss è stato inevitabilmente fonte di ironia e scherno. Tra i tanti contenuti creati a riguardo il più celebre è stato quello ideato dal quotidiano britannico Daily Star, che ha deciso di intavolare una sfida su chi sarebbe durato più a lungo tra la premier e una lattuga comprata al supermercato. Ha vinto la lattuga.
Fonti e approfondimenti
Cerabona, Domenico, “In lotta per la conquista della leadership conservatrice”, Treccani, 3/08/2022.
ISPI Online Publications, “Uk: Truss, the iceberg lady”, 18/10/2022.
Il Post, “Il governo britannico di Liz Truss ha fatto crollare la sterlina”, 27/09/2022.
Il Post, “Restano due candidati per l’incarico di primo ministro del Regno Unito”, 20/07/2022.
Editing a cura di Carolina Venco
Be the first to comment on "Il personaggio dell’anno: Liz Truss"